Pace e bene,
questa domenica il Signore ci chiama aย lasciarci interpellare dalla realtร , riscoprendo anche le tribolazioni come occasioni di conversione…
Il commento alle letture di domenica 20 marzo 2022 a cura dei Missionari della Via.
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Il Vangelo di questa terza domenica di Quaresima ci mette davanti al mistero della sofferenza. Lโobiezione di Ivan Karamazov, nel celebre romanzo di Dostoevskij, resta per molti il piรน grande ostacolo alla fede in un Dio dโamore: se Dio รจ buono perchรฉ permette il male e la sofferenza? Ci si puรฒ fidare di Dio in un mondo dove dei bambini soffrono e sono torturati?
ยซA questo interrogativo tanto pressante quanto inevitabile, tanto doloroso quanto misterioso, nessuna risposta immediata potrร bastare. ร lโinsieme della fede cristiana che costituisce la risposta a tale questione: la bontร della creazione, il dramma del peccato, lโamore paziente di Dio che viene incontro allโuomo con le sue alleanze, con lโincarnazione redentrice del suo Figlio, con il dono dello Spirito, con la convocazione della Chiesa, con la forza dei sacramenti, con la vocazione ad una vita felice, alla quale le creature libere sono invitate a dare il loro consenso, ma alla quale, per un mistero terribile, possono anche sottrarsi. Non cโรจ un punto del messaggio cristiano che non sia, per un certo aspetto, una risposta al problema del maleโฆ e lโapice รจ Cristo Gesรนยป (CCC 309).
Non cโรจ una singola risposta ma tutto รจ ricapitolato in Cristo Gesรน, lโAgnello immolato, che portando ogni sofferenza allโinterno del suo rapporto con il Padre, fa sรฌ che questa sofferenza non vada perduta. Tutto, la sofferenza, la stessa morte, non segna la fine, ma si apre alla vita nuova, alla risurrezione di Cristo, che ha vinto per noi anche la morte. Ecco la risposta definitiva. Dio non vuole la sofferenza, non lโha creata, non ha creato la morte che รจ entrata nel mondo per invidia del demonio, ed Egli per vincerla, in Cristo Gesรน, beve con ogni sofferente il calice amarissimo della passione e, cosรฌ facendo, lo trasforma in un calice di benedizione per tutti. Come diceva un autore ยซDio non รจ venuto per cancellare la sofferenza. Egli non รจ venuto neppure per darne la spiegazione, bensรฌ egli รจ venuto per colmarla della sua presenzaยป (Paul Claudel).
Mons. Angelo Comastri, vescovo di Loreto, ha raccontato che anni fa, a causa di un banale disguido medico, si รจ ritrovato quasi in fin di vita per problemi cardiaci; รจ andato in crisi, cosa che gli ha fatto capire quanta strada ancora doveva fare cristianamente. In quei momenti ha
telefonato a madre Teresa di Calcutta, con la quale era in amicizia, per chiederle un qualche conforto. “What wonderful thing!”, “che cosa stupenda!”, รจ stata la sua risposta. “Madre Teresa, ha capito bene cosa le ho detto? Sto rischiando di morire!”. E lei, ancora: “Sei fortunato: sei cosรฌ vicino alla croce che Gesรน puรฒ baciarti senza neanche fare fatica”.
Il Vangelo di oggi si sofferma sullโuccisione di alcuni Galilei per ordine di Ponzio Pilato e il crollo di una torre su alcuni passanti. Di fronte alla facile conclusione di considerare il male come effetto della punizione divina, cosa che ancora oggi spesso si pensa, facendo passare Dio come punitore di peccatori con fulmini e saette. Gesรน restituisce la vera immagine di Dio, che รจ buono e non puรฒ volere il male. Gesรน invita a fare una lettura diversa di quei fatti, collocandoli nella prospettiva della conversione.
Certi eventi di sofferenza sono occasione di riflessione e di conversione. Gesรน ci invita a saper leggere questi fatti in maniera nuova. Non sono castighi divini, anzi, spesso vengono da un cattivo uso della libertร umana; e se Egli, per un disegno imperscrutabile del suo amore, talora permette che siamo provati dal dolore รจ per condurci a un bene piรน grande. Ma tutto ciรฒ รจ possibile leggerlo solo con uno sguardo di fede, altrimenti rimane un ostacolo insormontabile, perchรฉ a tanta sofferenza spesso non vi รจ risposta, se non imparare a stare sotto la croce, dove si impara ad amare e a fidarsi di Dio oltre ogni speranza umana.
Preghiamo la Parola
Aiutami Signore a sapermi fidare di te in ogni evento difficile della mia vita e a farne occasione di riflessione e di conversione verso il bene.
VERITAโ: Vita interiore e sacramenti
Mi fermo a guardare le cose o cerco di coglierne il senso e di viverle come occasioni di conversione?
CARITAโ: Testimonianza di vita
Mi lascio smuovere dalla sofferenza di chi incontro?
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