Pace e bene! Questa domenica chiediamo allo Spirito Santo che ridesti in noi lo stupore per il dono dell’eucaristia e la consapevolezza del bisogno di riceverla per vivere in comunione con Dio e tra noi…
Domenica del Santissimo Corpo e Sangue di Gesรน, ovvero della sua ย presenza reale tra noi sotto le specie del pane e del vino. Si tratta diย un mistero che ci supera, nel quale possiamo immergerci per mezzo ย della fede in Gesรน e nelle sue parole, che nel Vangelo di oggi sono ย chiare e profondamente belle. ย
Sono parole da non prendere superficialmente alla lettera come ย fecero i Giudei, ma sono da cogliere nello Spirito, alla luce della ย morte e risurrezione di Gesรน. Egli, amandoci follemente, non si รจ ย accontentato di dare la vita per noi, ma ha voluto restare in mezzo a ย noi e donarsi a noi come โcibo di vita eternaโ. Tutto questo si realizza ย per mezzo del Sacramento dellโEucaristia. La presenza di Gesรน, comeย ha fatto notare San Tommaso dโAquino, รจ โsecondo la sostanzaโ, cioรจ ilย Signore risorto si rende presente con la sua realtร vera e profonda, cheย puรฒ essere attinta mediante la fede.
Gesรน nellโEucaristia si rendeย presente come persona, in un modo unico. Come ha detto bene ย SantโAmbrogio: ยซQuesto pane รจ pane prima delle parole sacramentali;ย ma, intervenendo la consacrazione, il pane diventa carne di Cristoโฆ Daย quali parole รจ operata la consacrazione e di chi sono tali parole? Delย Signore Gesรน! Tutte le cose che si dicono prima di quel momento sonoย dette dal sacerdote che loda Dio, prega per il popolo, per i re e per gliย altri; ma quando si arriva al momento di realizzare il venerabileย sacramento, il sacerdote non usa piรน parole sue, ma di Cristo. ร dunqueย la parola che opera (conficit) il sacramentoโฆ
Vedi quanto รจย efficace (operatorius) il parlare di Cristo? Prima della consacrazione nonย cโera il corpo di Cristo, ma dopo la consacrazione, io ti dico che cโรจ ormaiย il corpo di Cristo. Egli ha detto ed รจ stato fatto, ha comandato ed รจ statoย creato (cf Sal 33, 9). Come prima cosa potremmo chiederciย personalmente, specialmente se โpraticantiโ, e per primo io che balbetto queste povere parole: quanto amore ho per Gesรน Eucaristia?ย Quanta consapevolezza ho che lรฌ cโรจ Gesรน che mi aspetta, che si dona aย me, che viene a me? Dovremmo far nostre le parole di Elisabetta ogniย qualvolta riceviamo lโeucaristia: โa che devo che il mio Signore venga aย me?โ. Lโamore, soltanto lโamore, sarebbe la risposta!ย
Perciรฒ, come ha detto bene il card. Cantalamessa: ยซLa fede nella presenza reale รจ una grande cosa, ma non ci bastaโฆ Quanti, tra i teologi, sanno tutto su tale mistero; ma non conoscono la presenza reale. Perchรฉ
โconosceโ, in senso biblico, una cosa, solo chi fa lโesperienza di quellaย cosaโฆ San Gregorio Nisseno ci ha lasciato unโespressione stupenda perย indicare questo piรน alto livello di fede; parla di โun certo sentimento diย presenzaโ. Esso si ha quando uno รจ colto dalla presenza di Dio, ha unaย certa percezione (non solo unโidea) che egli รจ presente. Non si tratta diย una percezione naturale; รจ frutto di una grazia che opera come unaย rottura di livello, un salto di qualitร … Dalla fede e dal โsentimentoโ dellaย presenza reale, deve sbocciare spontaneamente la riverenza e, anzi, laย tenerezza verso Gesรน sacramentato.
ร questo un sentimento cosรฌย delicato e personale che solo a parlarne si rischia di sciuparlo. Sanย Francesco dโAssisi ebbe il cuore ricolmo di tali sentimenti verso Gesรนย nellโEucaristia. Egli si intenerisce davanti a Gesรน sacramentato, come aย Greccio si inteneriva davanti al Bambino di Betlemme; lo vede cosรฌย abbandonato nelle nostre mani, cosรฌ inerme, cosรฌ umile. Nellaย sua Lettera a tutto lโOrdine egli scrive delle parole di fuoco cheย vogliamo ascoltare come rivolte a noi in questo momento, aย conclusione della nostra meditazione sulla presenza reale di Gesรนย nellโEucaristia:ย
O umiltร sublime! O sublimitร umile, che il Signore dellโuniverso, Dio e Figlio di Dio, cosรฌ si umili da nascondersi, per la nostra salvezza, sotto poca apparenza di pane! Guardate, fratelli, lโumiltร di Dio, ed aprite davanti a lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perchรฉ siate da lui esaltati. Nulla, dunque, di voi trattenete per voi, affinchรฉ totalmente vi accolga colui che totalmente a voi si offreยป.
Cari fratelli e sorelle, non celebreremmo degnamente la festa del Corpus Domini se tutto ciรฒ rimanesse solo su carta. Se qualcuno ci chiedesse: cosa รจ lโEucaristia? Dovremmo rispondere: รจ Gesรน tra noi! E vedendoci, dovrebbero coglierlo anche senza le nostre parole! Apriamo perciรฒ i nostri cuori davanti a Lui, davanti a un mistero dโamore cosรฌ grande. Ripartiamo anche dalla cura dai piccoli gesti, dalla genuflessione ben fatta, dal raccoglierci in preghiera davanti al Santissimo, dallโaccogliere lโEucaristia con stupore. Lรฌ cโรจ Gesรน che si dona a noi, a me, a te. A che devo che il mio Signore venga a me? Lโamore, soltanto lโamore!
- Pubblicitร -



