Il commento alle letture di domenica 10 novembre 2019 a cura dei Missionari della Via.
Meditiamo la Parola
Questa domenica il Vangelo ci aiuta a riflettere sul tema della risurrezione. Lโassurda domanda a Gesรน รจ posta dal gruppo giudaico dei sadducei, discendenti del sommo sacerdote Sadok, sommo sacerdote dellโAT scelto da Salomone al posto di Ebiatar (cf 1Re 2,35; 1Cr 29,22). I sadducei erano uomini appartenenti allโaristocrazia sacerdotale giudaica, collaborazionisti in politica con i dominatori romani e conservatori in campo religioso. Legati allโosservanza letterale della Legge, accettavano solo il Pentateuco rifiutando, a differenza dei farisei, ogni forma di tradizione orale. Per i sadducei non vi erano nรฉ risurrezione nรฉ angeli nรฉ spiriti, e non credevano allโazione della Provvidenza divina. Scomparvero dalla scena dopo il crollo del tempio nel 70 d.C.
I sadducei erano dunque orientati solo al โqui ed oraโ, senza unโapertura allโeternitร o allโinvisibile. Per loro, detto in semplicitร , la religione serviva quasi solo a vivere bene qui. E per molti di loro era anche strumento di potere. Dalla loro domanda- trabocchetto emergono alcune caratteristiche. Anzitutto non รจ una domanda fatta per capire, ma solo per ostacolare. Ieri come oggi serve a poco fare domande se non si รจ disposti ad accogliere la risposta, serve a poco chiedere se non si vuol credere. Notiamo poi che per loro la vita eterna poteva essere intesa al massimo come una sorta di esatta prosecuzione di questa vita. Gesรน, con la sua risposta, chiarisce le idee.
Anzitutto la risurrezione esiste e si fonda sul fatto che Dio รจ il Dio dei vivi, non dei morti. Nessuna vita รจ distrutta dopo la morte, anzi, dopo la morte i figli di Dio sono destinati a trasformarsi: sarร una vita qualitativamente diversa. Sia le relazioni sia il corpo saranno trasformati, ma il come ci supera. Ogni descrizione sarebbe inadeguata, perchรฉ ci mancano le categorie per esprimerla. Possiamo solo usare immagini, come fa San Paolo, quando paragona la morte e la risurrezione al seme caduto per terra: dopo che muore marcendo, ecco spuntare e crescere una pianta splendida! Chi poteva immaginare che unย grande albero primaย eraย un semino?ย
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Ancheย realtร ย ย sacreย e benedette, come matrimonio e procreazione, non sussisteranno piรน dopo la morte, perchรฉ non piรน necessarie. Ognuno in cielo riconoscerร lโaltro e il ruolo avuto nella sua vita terrena, ma nello specifico non ci sarร piรน bisogno del sacramento del matrimonio, necessario su questa terra per la santificazione e la felicitร dei coniugi e la procreazione dei figli. Pertanto in Dio saremo sempre noi, il nostro io profondo (= lโanima) non sarร dissolto, ma sarร totalmente immerso in lui. Significa che in cielo ci riconosceremo. La morte per un cristiano รจ veramente un โad-Dioโ, un arrivederci in Dio! Giร ora sappiamo che quando una persona muore, il suo corpo รจ nella bara, ma lโanima รจ in Dio. Certo, non sappiamo in che condizione, ma รจ in Dio!
Inoltre in cielo i figli della risurrezione saranno come angeli, vivendo un amore pieno e divino nei confronti di tutti, un poโ come anticipato giร su questa terra da coloro che hanno seguito radicalmente Gesรน nella vita consacrata o nel sacerdozio, rinunciando a un legame affettivo particolare per appartenere pienamente a Dio e donarsi in pienezza al prossimo. Gesรน non denigra il matrimonio, ma fa capire che chi si apre alla risurrezione e vive in relazione con lui, vive una vita non piรน secondo la logica del possesso, ma del dono, un dono che arriva ad essere totale, fino al punto di donarsi interamente a Dio e agli altri: รจ vivere giร ora per il cielo, come sono chiamati a vivere i consacrati.
Davanti a tutto ciรฒ chiediamo al Signore che ci aiuti a vivere come figli della risurrezione, come persone che vivono per amare, tenendosi ben stretti a Gesรน, certi che uniti a lui anche noi siamo vittoriosi sul peccato e sulla morte.
Preghiamo la Parola
Signore della vita, aiutaci a diffondere la tua luce perchรฉ tanti, immersi nelle tenebre del peccato e nel buio del dolore, possano riscoprire la gioia di essere figli della risurrezione.
VERITAโ: Vita interiore e sacramenti
Sono prigioniero della paura della morte?
CARITAโ: Testimonianza di vita
La mia vita cristiana รจ vissuta allโinsegna del dono generoso di me?
Letture della
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Il re dellโuniverso ci risusciterร a vita nuova ed eterna.
Dal secondo libro dei Maccabรจi
2 Mac 7,1-2.9-14
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In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
ย
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: ยซChe cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padriยป.
ย
[E il secondo,] giunto allโultimo respiro, disse: ยซTu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dellโuniverso, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterร a vita nuova ed eternaยป.
ย
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: ยซDal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perchรฉ da lui spero di riaverle di nuovoยป. Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
ย
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: ยซร preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarร davvero risurrezione per la vitaยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 16 (17)
R. Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi lโorecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non cโรจ inganno. R.
ย
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io tโinvoco poichรฉ tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me lโorecchio, ascolta le mie parole, R.
ย
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
allโombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerรฒ il tuo volto,
al risveglio mi sazierรฒ della tua immagine. R.
Seconda Lettura
Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicรฉsi
2 Ts 2,16 – 3,5
ย
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesรน Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
ย
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perchรฉ la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo รจ anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non รจ di tutti. Ma il Signore รจ fedele: egli vi confermerร e vi custodirร dal Maligno.
ย
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo giร lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori allโamore di Dio e alla pazienza di Cristo.
Parola di Dio
Vangelo
Dio non รจ dei morti, ma dei viventi.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 20, 27-38
ย
In quel tempo, si avvicinarono a Gesรน alcuni sadducรจi โ i quali dicono che non cโรจ risurrezione โ e gli posero questa domanda: ยซMaestro, Mosรจ ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma รจ senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. Cโerano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morรฌ senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e cosรฌ tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morรฌ anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarร moglie? Poichรฉ tutti e sette lโhanno avuta in moglieยป.
ย
Gesรน rispose loro: ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosรจ a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป.
Parola del Signore
Oppure forma breve Lc 20,27.34-38
Dio non รจ dei morti, ma dei viventi.
Dal Vangelo secondo Luca
ย
In quel tempo, disse Gesรน ad alcuni sadducรจi, i quali dicono che non cโรจ risurrezione:
ย
ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.
ย
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosรจ a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป.
Parola del Signore
