Il vangelo di oggi lo conoscono in tanti, eppure ad un ascolto piรน attento troviamo alcune cose che ci possono sorprendere: questa pagina di vangelo sembra portarci in una aula di tribunale: cโรจ chi รจ accusato, cโรจ lโaccusa, i testimoni e il giudice che รจ Gesรน. Sembra perรฒ che verso la fine lโaccusato non sia piรน la donna, ma Gesรน stesso.
Sembra non abbia scampo verso lโaccusa di chi vuole metterlo in difficoltร : se Gesรน avesse detto che la Legge di Mosรจ non si dovesse osservare, avrebbe attirato su di sรฉ la condanna, cosรฌ se avesse condannato la donna, avrebbero detto che si stava contraddicendo dopo tante parole sulla misericordia…
Gesรน qui rivolge lโaccusa ed il rigore non verso la donna, giร umiliata davanti a tutti, ma verso quelle stesse persone. Chi si sente padrone del giudizio non ha piรน nulla da condannare, se non sรฉ stesso… non รจ mai cambiato nulla con la condanna, ma solo con la pazienza e la misericordia.
La Chiesa non sia mai luogo di condanna, ma di comprensione e di annuncio: Dio ti ama sempre! Come puoi rispondere al suo amore? Come puoi sentirti salvato, se ancora vuoi condannare e non aiutare chi ha sbagliato?
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FONTE: Missio Italia




