Perché gli apostoli chiedono a Gesù di “accrescere la loro fede”?
In un versetto prima del brano proposto in questa domenica troviamo: “se tuo fratello
commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte al giorno ritornerà a te
dicendo: “sono pentito”, tu gli perdonerai”.
A noi sembra una missione impossibile e così doveva apparire anche al gruppo dei dodici!
Quante volte abbiamo chiesto aiuto e promesso a Dio cose simili? Magari abbiamo ripetuto:
“in futuro mi impegnerò, studierò, farò meglio…”
Non neghiamo allora agli altri ciò che non esitiamo a chiedere a Lui (come il “super-dono”, cioè il grande dono del perdono, che non guarda a ieri ma al domani).
Gli apostoli di fronte a questo insegnamento temono di non farcela, e allora chiedono:
“Signore, aumenta la nostra fede”.
Accresci, aggiungi fede alla mia povera vita.
La seconda parte del vangelo immagina una scena tra padrone e servi, chiusa da tre parole
spiazzanti: quando avete fatto tutto dite “siamo servi inutili”.
Se guardo nel vocabolario vedo che “inutile” significa che non serve a niente, che non
produce, inefficace. Ma non è questo il senso nella lingua di Gesù: non sono né incapaci né
improduttivi quei servi che arano, pascolano, preparano da mangiare.
E mai è dichiarato inutile il servizio. Significa piuttosto: siamo servi senza pretese, senza rivendicazioni, che non cercano guadagni (gli “utili” sono i vantaggi, come il denaro). Quante cose Gesù oggi ci insegna! Ci invita a fidarci del Padre e vivere ogni cosa in relazione con Lui, fidandoci più di Lui che di noi, cercando di fare ciò che dice Lui, non ciò che vogliamo noi.
Comprenderemo allora che è bello fare ciò che ci insegna nel vangelo, perché il suo stile ci rende ragazzi e ragazze che operano sempre per la pace, che è la più grande ricchezza che possiede l’umanità quando vive la fratellanza e apprezza ogni cosa di questo mondo meraviglioso!
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FONTE: Missio Italia
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