Con la domenica delle Palme inizia la settimana santa, momento centrale di tutto l’anno liturgico. Come consuetudine, meditiamo sulla passione del Signore, quest’anno nella prospettiva di Matteo, che ci offre una rilettura degli eventi alla luce della risurrezione. Il racconto si apre con il tradimento di Giuda che vende il suo maestro, stimandolo trenta denari. Giuda รจ stato uno dei dodici, ma nonostante sia stato con lui, non lo ha conosciuto davvero.
Segue il racconto della cena, una cena pasquale dove Gesรน istituisce l’eucaristia. Nei segni del pane e del vino cโรจ la sua vita donata: Gesรน la celebra con la sua comunitร , una comunitร non di โperfettiโ, ma di discepoli peccatori, come noi. Giuda lo sta tradendo; Pietro lo rinnegherร ; tutti gli altri scapperanno nell’ora della prova. Gesรน conosce ogni cosa, avverte che la sua ora sta per compiersi e la affronta pregando. Per la prima volta chiede ai suoi discepoli di aver cura di lui, che preghino per lui, con lui.
Commuove come il Signore non entri nella sofferenza da supereroe, ma senta paura, angoscia. Dopo la cattura ecco un processo religioso che si rivela una enorme bugia: tutto รจ โcostruitoโ per trovare un capo d’accusa contro di lui. A Gesรน viene chiesto se รจ lui il Messia, il Figlio di Dio. Gesรน risponde rinviando Caifa alle sue parole e alla sua coscienza (โTu l’hai dettoโ: Mt 26,64). Gesรน viene poi percosso, umiliato.
Pietro, intanto, per la paura finge di non conoscerlo, rinnegando la sua amicizia con lui. Il canto del gallo ne scuote la coscienza e, uscito fuori, piange amaramente. Invece Giuda nella sua disperazione si suicida. Gesรน รจ condotto da Pilato: il processo religioso poteva accusarlo, ma non condannarlo a morte. Pilato interroga Gesรน, temendo che volesse diventare re di un piccolo popolo: โSei tu il re dei giudei?โ. La risposta di Gesรน รจ una domanda che rinvia Pilato alla sua coscienza.
Pilato coglie l’innocenza di Gesรน, ma lo fa ugualmente consegnare alla morte, lavandosene mani e coscienza. Gesรน dopo esser stato flagellato viene condotto sul Golgota, dove viene crocifisso tra due malfattori. Gesรน anche sulla croce prega il Padre e pone un’ultima domanda: โDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?โ (Mt 27,46). Non รจ una contestazione, ma una preghiera, una richiesta di luce nella tenebra, una confessione: โO Dio, ti resto fedele, anche ora, anche se mi sento come un uomo abbandonato!โ. Nessuno tra i presenti puรฒ comprendere, ma solo un centurione pagano, sotto la croce, vedendo quella morte arriva a confessare: โDavvero costui era Figlio di Dio!โ (Mt 27,54).
Cosรฌ, mentre scende la sera e il corpo di Gesรน viene deposto in un sepolcro da discepoli e discepole, in un pagano nasce la fede in Gesรน: in quella morte il centurione vede che Gesรน ha speranza, che resta fedele a Dio, che vive quella fine come offerta della sua vita. Quella morte comincia ormai a manifestarsi come vita, finchรฉ il terzo giorno si manifesterร in pienezza nella risurrezione: la Pasqua che tutti i discepoli inizieranno a celebrare ogni giorno inizia qui, e noi viviamo, nellโattesa della Sua venuta!
FONTE: Missio Italia
Commento a cura di don Valerio Bersano Segretario Nazionale Missio Ragazzi.
Scarica il disegno da colorare



