Luis Cruz – Commento al Vangelo del 25 Agosto 2021

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Il vangelo di oggi presenta i due ultimi rimproveri che Gesù rivolge agli scribi e ai farisei, e riguardano l’ipocrisia. Il Signore usa un’immagine di grande impatto visivo: li paragona ai sepolcri che esternamente sono puliti, pitturati di bianco, gradevoli, ma che dentro, e non potrebbe essere diversamente, sono pieni di ossa e putridume.

Quegli uomini si sono messi una maschera per nascondere le loro miserie, per poter essere ammirati, per manifestare una vita diversa. Forse proprio per questo, Gesù non sopporta l’ipocrisia, perché è un modo di sfuggire a se stessi.

Da una parte, non amiamo in noi quello che è amato da Dio. È come se dicessimo a Dio di non averci fatto bene, che non siamo amabili, che non siamo di valore, che doveva farci in un altro modo. Eppure Dio non si è sbagliato: ha riversato tutto il suo Amore in ciascuno di noi, dandoci una nostra originalità e bellezza.

Dall’altra parte, però, quando nascondiamo le nostre miserie, non consentiamo che Dio ci faccia rinascere e rinnovare; di andare sino al fondo del nostro cuore e abitarlo. Per questo, per spezzare l’ipocrisia, abbiamo bisogno di imparare a dare la colpa a noi stessi.
Come dice papa Francesco, dobbiamo aprire la nostra anima a Dio e dirgli con semplicità: «Io ho fatto questo, io la penso così, cattivamente… Io ho invidia, io vorrei distruggere quello…, quello che è dentro, nostro, e dircelo, davanti a Dio. Questo — afferma il Papa — è un esercizio spirituale che non è comune, non è abituale, ma cerchiamo di farlo: accusare noi stessi, vederci nel peccato, nelle ipocrisie nella malvagità che c’è nel nostro cuore. Perché il diavolo semina malvagità e dire al Signore: “Ma guarda Signore, come sono!”, e dirlo con umiltà» (Omelia in santa Marta, 15 ottobre 2019).

Siamo pieni di miserie, ma possediamo anche tutta la Misericordia di un Dio che ci fa conoscere la sua Vita e il suo Amore ogni volta che lo cerchiamo con cuore contrito. In tal modo, il nostro cuore non sarà abitato dall’egoismo e dalla superbia, ma dal fuoco innamorato di Cristo.

Luis Cruz


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