Luciano Manicardi, Commento al Vangelo di domenica 26 Gennaio 2020

- Pubblicitร  -

Li vide e li chiamรฒ

La pagina evangelica della III domenica dellโ€™Ordinario presenta una successione, un passaggio di testimone. Gesรน, che era stato un discepolo di Giovanni Battista (โ€œColui che viene dietro a me รจ piรน forte di meโ€, Mt 3,11), una volta che Giovanni รจ stato arrestato, e solo allora, gli subentra proseguendo il suo annuncio, come un vero discepolo nei confronti del suo maestro. Al tempo stesso, Gesรน comincia a fare discepoli chiamando uomini alla sua sequela (โ€œVenite dietro a meโ€, Mt 4,19) e diventando lui stesso un maestro. Gesรน inizia il suo ministero situandosi in continuitร  con il suo predecessore. In effetti, le parole della sua predicazione sono le stesse di Giovanni: โ€œConvertitevi, perchรฉ si รจ avvicinato il Regno dei cieliโ€ (Mt 4,17; cf. Mt 3,2). Tuttavia, in quelle parole pronunciate da Giovanni lโ€™accento cadeva sulla conversione, pronunciate da Gesรน invece, sulla vicinanza del Regno: Gesรน stesso, nella sua persona, narra il regnare di Dio, รจ il Dio che regna sullโ€™umanitร  di una persona. Ora, lโ€™unicitร  e la novitร  di ognuno rendono necessariamente nuovo lo stesso e identico messaggio annunciato da persone diverse. Qui, con Gesรน, la novitร  รจ di ordine rivelativo. Infatti, se Gesรน รจ il successore di Giovanni che ne accoglie lโ€™ereditร , egli la vivifica anche innovandola radicalmente con la sua presenza messianica. La tradizione vive della sua trasmissione e la trasmissione consente alla tradizione di non estinguersi, di non atrofizzarsi, rinnovandosi: la tradizione vive del proprio rinnovamento e muore del proprio ingessarsi in forme impermeabili al mutamento. La continuitร  con Giovanni diviene subito, infatti, novitร  dellโ€™agire di Gesรน: egli chiama con estrema autoritร  alla sua personale sequela, con unโ€™autorevolezza inedita e sconosciuta a Giovanni.

Lโ€™arresto di Giovanni Battista segna la fine del suo ministero pubblico e lโ€™inizio del ministero di Gesรน. Il rapporto di discepolato tra Gesรน e Giovanni fa sรฌ che ciรฒ che poteva essere solo una fine diventi un nuovo inizio. Matteo annota che il luogo interiore e spirituale in cui la fine diventa inizio รจ il ritiro: Gesรน โ€œsi ritirรฒ nella Galileaโ€ (cf. Mt 4,12). Gesรน fa anacoresi, si ritira e nella solitudine e nel silenzio del ritiro prende coscienza della situazione, la legge realisticamente, riconosce la fine del ministero di Giovanni e assume la sua responsabilitร  di discepolo decidendo lโ€™inizio del proprio ministero. Il ritiro, cioรจ la solitudine e il silenzio del ritiro, diviene lโ€™alveo di gestazione da cui nasce un Gesรน rinnovato. Il ritiro appare luogo di elaborazione della perdita, di confronto con la paura, di assunzione della solitudine, di lettura della realtร  alla luce della Parola di Dio (cf. la citazione del passo di Isaia in Mt 4,15-16), di accoglienza di unโ€™ereditร  e infine di elaborazione della decisione nella piena assunzione della propria responsabilitร . Responsabilitร  che รจ certo, nei confronti di se stesso, della propria veritร  personale, ma anche nei confronti di Dio, di Giovanni e delle persone che, senza Giovanni, abitavano in zone tenebrose, prive della luce che Giovanni irradiava. Persone che, per Matteo, non sono solamente dei figli dโ€™Israele, ma anche dei pagani: la โ€œGalilea delle gentiโ€ (Mt 4,15) comprendeva infatti una popolazione mista di ebrei e pagani. La luce postpasquale della resurrezione si riflette sul Gesรน che si stabilisce a Cafarnao, anticipando la manifestazione del Risorto in Galilea (cf. Mt 28,16-20).

Il cambiamento che Gesรน instaura nella sua vita, dando inizio al suo ministero pubblico, รจ segnato anche da un cambiamento geografico. Gesรน si sposta da Nazaret, la โ€œsua patriaโ€ (Mt 13,54), a Cafarnao, che diventerร  โ€œla sua cittร โ€ (Mt 9,1). Gesรน si stanzia in una zona piรน a nord di Nazaret, una zona limitrofa, una zona piรน marginale e quasi vive lui in prima persona quella rottura che chiederร  poi a quanti lo vogliono seguire: rottura con la famiglia e con il lavoro per una vita itinerante. Di Giacomo e Giovanni si dice che โ€œlasciarono la barca e il loro padre e lo seguironoโ€ (Mt 4,22).

Questo inizio (โ€œDa allora Gesรน cominciรฒโ€ฆโ€, Mt 4,17) appare come lโ€™avvento di una novitร , come una nascita, un venire alla luce. Lโ€™inizio della sua predicazione รจ lโ€™inizio dellโ€™illuminazione che Gesรน irradia. Ma Gesรน stesso, possiamo dire, viene alla luce, nasce ad una nuova fase della sua vita che comporta, come abbiamo giร  visto, una serie di rotture. Lโ€™inizio di cui Gesรน รจ protagonista appare come il risplendere di una luce che spunta fra le tenebre, come una vita che sgorga da una morte. Matteo illumina il passaggio di Gesรน da Nazaret a Cafarnao con la citazione di Isaia in cui si afferma che la zona del nord dโ€™Israele โ€“ dove erano stanziate le tribรน di Zabulon e di Neftali, in passato umiliate sotto la mano del sovrano assiro che le assoggettรฒ, le smembrรฒ in tre distretti e ne deportรฒ la popolazione โ€“ conoscerร  una liberazione (Is 8,23b-9,1). Se Isaia intravede una salvezza sul piano storico e politico, Matteo, affermando che Gesรน si stabilisce in quella medesima regione, suggerisce che Gesรน รจ la salvezza di Dio fatta persona e parla di una salvezza sul piano teologico. Se la salvezza operata un tempo da Dio per le zone settentrionali dโ€™Israele appare come una rinascita a popolo di gente ridotta precedentemente a non-popolo, la venuta di Gesรน in Galilea provoca la rinascita di alcuni uomini galilei, dei pescatori, a pescatori di uomini, a discepoli di Gesรน. La salvezza viene qui colta nella sua dimensione esistenziale. La luce che Gesรน รจ, si irradia e suscita una chiamata alla sequela e un invio in missione: la salvezza รจ una nuova nascita, un venire alla luce.

La chiamata che Gesรน rivolge รจ a seguirlo, perchรฉ egli รจ sempre in movimento. Nel nostro passo Matteo annota che Gesรน โ€œcamminavaโ€ (Mt 4,18), โ€œandava oltreโ€ (Mt 4,21), โ€œpercorrevaโ€ฆโ€ (Mt 4,23). Gesรน รจ lโ€™uomo che cammina. Ha scritto Christian Bobin a proposito di Gesรน: โ€œCammina. Senza sosta cammina. Va qui e poi lร . Trascorre la propria vita su circa sessanta chilometri di lunghezza, trenta di larghezza. E cammina. Senza sosta. Si direbbe che il riposo gli รจ vietato โ€ฆ Se ne va a capo scoperto. La morte, il vento, lโ€™ingiuria: tutto riceve in faccia, senza mai rallentare il passo. Si direbbe che ciรฒ che lo tormenta รจ nulla rispetto a ciรฒ che spera. Che la morte รจ nulla piรน di un vento di sabbia. Che vivere รจ come il suo cammino: senza fineโ€. Camminare, infatti, gesto umano elementare e basilare, รจ esperienza del corpo e dello spirito, รจ forma di conoscenza del mondo secondo una modalitร  umile e paziente, รจ ri-creazione dello spazio e del tempo nella mitezza. Camminare non riguarda solo lo spazio, ma รจ anche intrattenere un rapporto amichevole con il tempo e con gli altri: camminando, Gesรน vede due coppie di fratelli e rivolge loro la parola e li chiama dietro a sรฉ. Il cammino diviene occasione di creazione di una comunitร .

- Pubblicitร  -

Ed ecco che la โ€œluce sorta per chi abitava in regione di morteโ€ si manifesta attraverso lo sguardo e la parola di Gesรน. Gesรน โ€œvedeโ€ (Mt 4,18) Pietro e Andrea, quindi โ€œvedeโ€ Giacomo e Giovanni (Mt 4,21). Lo sguardo esprime la luminositร  dellโ€™intero corpo, dellโ€™animo, della persona (โ€œSe il tuo occhio รจ semplice, tutto il tuo corpo sarร  luminosoโ€, Mt 6,22), e diviene capace di illuminare, di proiettare luce su chi รจ visto. Lo sguardo di Gesรน non si limita a vedere coloro che lui chiamerร  alla sua sequela, ma riesce a far vedere a loro il loro futuro, apre una prospettiva di futuro in cui impegnare lโ€™intera propria vita. Il vero sguardo non si limita a vedere, oggettivando colui che รจ guardato, ma dร  la vista, soggettivando colui che รจ visto e conducendolo a vedersi lui stesso al futuro. E cosรฌ รจ della parola, luce e lampada per i passi dellโ€™uomo (cf. Sal 119,105; Pr 6,23), capace di indicare una via da percorrere. Insomma, lo sguardo e la parola di Gesรน danno vita. Suscitano vita, creano possibilitร  di futuro, illuminano di luce nuova la vita che una persona stava vivendo offrendole un nuovo punto di vista da cui osservarla e dunque osservarsi e scegliersi.

Attraverso lo sguardo e la parola di Gesรน passa la sua chiamata (Mt 4,18-22). La chiamata chiede allโ€™uomo di realizzare il proprio nome (Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni) nella sequela di Cristo; di ordinare la propria umanitร  alla luce di Cristo, del suo cammino e della sua promessa (โ€œVi farรฒ pescatori di uominiโ€, Mt 4,19); di lasciare tutto con atto di libertร  e di impegnare anche il futuro in un โ€œsรฌโ€ che viene detto in un momento preciso e di cui non si possono sapere le conseguenze (โ€œsubito โ€ฆ lo seguironoโ€, Mt 4,20.22).

La โ€œgrande luceโ€ vista da chi era nelle tenebre trova cosรฌ una concretizzazione nelle vite di alcuni uomini precisi: ciรฒ che in Gesรน illumina, ieri come oggi, รจ la sua umanitร , la pratica della sua umanitร , la forma del suo vivere. E ciรฒ che da lui viene illuminato รจ lโ€™umanitร  di chi si pone a seguirlo, di chi si affida a lui con lโ€™atto di fede. Ciรฒ che in Gesรน illumina รจ anche ciรฒ che viene illuminato in ogni essere umano. Gesรน insegna lโ€™infinita dignitร  dei senza dignitร ; insegna la responsabilitร  di cura nei confronti di chi conosce lโ€™umano opacizzato e menomato dalla malattia, dalla violenza, dalla miseria; Gesรน mostra che lโ€™umano รจ il luogo di culto autentico (cf. Mt 4,23). Lumen Christi: la luce, realtร  eminentemente relazionale, mentre rivela Dio, rivela anche lโ€™uomo.

A cura di Luciano Manicardi – Fonte


Altri Articoli
Related

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 (Notte di Natale) Dicembre 2025

Benvenuto, Dio I pastori sono storditi dal freddo e confusi...

don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 22 dicembre 2025

"L'anima mia magnifica il Signore" Quando l'anima si innalza spontaneamente...

don Andrea Vena – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 Dicembre 2025

Carissimi amici,il cammino liturgico dellโ€™Avvento ci porta alla grotta...

Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Maria ha giร  detto sรฌ.Non chiede prove per credere.Eppure Dio,...