Luciano Manicardi, Commento al Vangelo di domenica 20 Dicembre 2020

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Una nascita che รจ giร  resurrezione

Maria apre la strada al Signore. Potremmo dire che questo รจ il contenuto essenziale del vangelo della quarta domenica di Avvento che ci introduce alla contemplazione dellโ€™incarnazione con la memoria della nascita di Gesรน. Giovanni Battista ha aperto la strada al Signore con la sua predicazione e la sua testimonianza nel deserto, Maria apre la strada al Messia facendosi sua dimora, facendo del suo corpo il luogo di accoglienza del Signore.

Dal punto di vista del genere letterario, il brano dellโ€™annunciazione (Lc 1,26-38) รจ un testo misto, un racconto di nascita prodigiosa ma anche di vocazione. Si narra la nascita di Gesรน per opera dello Spirito di Dio, ma si presenta anche la vocazione di Maria. Il parallelismo tra il nostro testo e il passo di Giudici 6,11-24, che narra la vocazione e il conferimento di una missione a Gedeone mostra che tale racconto รจ presente in filigrana dietro al nostro testo che ne riceve una chiara connotazione di racconto di vocazione.

La pagina lucana narra dunque la vocazione di Maria. Vocazione che irrompe dall’alto, come mostra il sopraggiungere dellโ€™angelo Gabriele, lโ€™angelo che rappresenta la forza di Dio, quella forza che biblicamente consiste nella parola di Dio abitata e accompagnata dal suo Spirito. La vicenda che si svolge รจ della piรน ordinaria quotidianitร  ma resa straordinaria dalla parola di Dio che la illumina di luce nuova e inattesa. Lโ€™impensato, lโ€™irregolare – una gravidanza fuori dal matrimonio – viene colto come evento dello Spirito e intervento di Dio nella vita umana. Del resto, giร  lโ€™AT presenta una lunga storia di interventi divini che si manifestano negli anfratti dolorosi o irregolari dellโ€™esistenza umana: donne sterili e coppie impossibilitate a procreare divengono lo spazio per lโ€™intervento divino, per il rinnovamento della promessa e la prosecuzione della storia di salvezza.

Il nostro testo inizia con una notazione cronologica che colloca lโ€™intero episodio nel quadro della gravidanza iniziata da Elisabetta, โ€œla sterileโ€. Siamo โ€œal sesto meseโ€ del concepimento di Giovanni Battista. E, in continuitร  e differenza con la vicenda di Elisabetta, appare Maria, non sterile, ma vergine, che non ha relazioni sessuali con un uomo, come lei stessa afferma al v. 34 (โ€œNon conosco uomoโ€). Dallโ€™impossibilitร  a generare si passa a due concepimenti e a due nascite. Da una vergine, Maria, nasce un figlio, e segno di questa nascita รจ il figlio concepito da una sterile, Elisabetta: da situazioni di morte lโ€™intervento di Dio suscita vita. Possiamo cogliere il nostro testo, che ci introduce al Natale, come racconto di resurrezione.

Siamo di fronte alla vicenda di Miriam e Josef, fidanzati in attesa di sposarsi e di andare a vivere insieme. Ma in questa vita quotidiana si fa strada del nuovo. Certo, il testo parla di un angelo, dunque un messaggero divino, ma poi fa ampio ricorso a frasi tratte dalla Scrittura per intessere i dialoghi tra lโ€™angelo e Maria, e parla di un cammino interiore di Maria che si disegna a partire dalle parole dellโ€™angelo. Lโ€™annuncio รจ chiaro: ciรฒ che sta avvenendo viene da Dio. Tipico dellโ€™agire di Dio รจ lโ€™elezione del minore a scapito del maggiore, la preferenza accordata al povero e non al potente: ora Dio posa il suo sguardo elettivo sulla ragazza di Nazaret. Il saluto iniziale dellโ€™angelo, Rallegrati, non รจ solo una formula di saluto, ma lโ€™invito profetico a gioire per salutare la venuta del Signore in mezzo al popolo. โ€œRallegrati grandemente, figlia di Sion, โ€ฆ il Signore, รจ in mezzo a teโ€ (Sof 3,14-15); โ€œRallegrati grandemente, figlia di Sion, ecco a te viene il tuo reโ€ (Zac 9,9:); โ€œGioisci, esulta, figlia di Sion, perchรฉ ecco io vengo ad abitare in mezzo a te, nel tuo seno, dice il Signoreโ€ (Zac 2,24-25.). Lโ€™invito a gioire per la visita di Dio negli ultimi tempi diviene lโ€™invito a gioire rivolto a Maria per ciรฒ che Dio sta per compiere in lei. Lo straordinario della storia di salvezza si concentra e si fa ordinario nella vicenda di una persona semplice come la giovane Maria di Nazaret. Piena di grazia, o meglio, โ€œdonna trasformata dalla graziaโ€ di Dio, resa accetta a Dio. Questa espressione indica che non รจ per meriti o titoli suoi che Maria conosce questa elezione, ma solo in virtรน della gratuita azione divina.

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Infine, Il Signore รจ con te: espressione che nellโ€™AT indica le persone a cui Dio ha affidato una missione di rilievo nellโ€™ambito della storia di salvezza: a Mosรจ, quando ha ricevuto lโ€™incarico di far uscire il popolo dโ€™Israele dallโ€™Egitto, a Giosuรจ quando ha dovuto far entrare il popolo nella terra promessa, ed รจ unโ€™espressione che denota sempre, in colui a cui รจ rivolta, una dimensione di piccolezza, di debolezza, di impotenza. Mosรจ non sa parlare, Geremia รจ troppo giovane, David รจ il piรน piccolo dei suoi fratelli, e cosรฌ via. Anche Maria รจ in una situazione di debolezza. Anzi, come mostra la prima reazione di Maria alle parole dellโ€™angelo, la sua situazione รจ veramente paradossale. Tanto che Maria entra nel turbamento e si domanda che senso abbia tale saluto. La chiamata che il Signore le rivolge giunge a turbarla e a sconvolgerla, non a rassicurarla. Maria si smarrisce, รจ come persa di fronte a quelle parole che non sa dove possano condurla e che la strappano alla situazione โ€œnormaleโ€ in cui prima si trovava. Allora lโ€™angelo va incontro alla reazione di Maria con nuove parole. Anzitutto: Non temere. Questo comando รจ in realtร  una promessa, un invito alla fiducia, come appare dallโ€™altra espressione dellโ€™angelo: Hai trovato grazia presso Dio. Trovare grazia presso qualcuno significa che un superiore assume una disposizione favorevole di fronte a un inferiore. รˆ detto di Noรจ di fronte a Dio (Gen 6,8), di Mosรจ (Es 33,12.13), di David (At 7,46), ecc. Maria puรฒ vincere la sua debolezza contando sulla relazione che Dio instaura con lei. Maria รจ invitata alla fede nellโ€™azione di Dio e nella sua presenza. โ€œIl Signore รจ con teโ€: egli mostrerร  in te la sua potenza e ti permetterร  di portare a termine il compito che ti viene affidato: concepire e generare un figlio che sarร  il Messia.

Va sottolineato che, quando Maria obietta allโ€™angelo che lei non conosce uomo, trovandosi in quel momento del fidanzamento in cui i due ancora non convivono sotto lo stesso tetto e non hanno ancora relazioni intime, e dunque chiede come potrร  avvenire che lei dia alla luce un bambino, non dice che ciรฒ che le viene prospettato รจ difficile, ma umanamente impossibile. Maria รจ chiamata a un atto di fiducia radicale che assomiglia a una morte. La sua missione, essere madre del Messia, lei la potrร  adempiere non contando su se stessa, non calcolando, non misurando le sue capacitร  e forze, ma abbandonandosi, con un atto di radicale affidamento, alla parola del Signore. รˆ come se ci fosse un momento salvifico di resa nel cammino di Maria verso lโ€™accettazione della sua vocazione e missione. Un momento in cui le difese devono cedere, le resistenze svanire di fronte allโ€™evidenza che cโ€™รจ un impossibile nella propria vocazione: รจ impossibile reggere e sostenere la propria vocazione con le proprie forze, contando su di sรฉ. Occorre aprirsi alla novitร  e allโ€™impensato che il Signore chiede.

Maria acconsente alla chiamata. E dice il suo sรฌ. Lโ€™apertura alla parola di Dio รจ apertura al nuovo, allโ€™impensato. Obbedire significa restare aperti alla novitร  che dal Signore puรฒ sempre venire attraverso le situazioni della vita. Se a volte si pensa lโ€™obbedienza come atteggiamento passivo e chiuso, in realtร  lโ€™obbedienza cristiana รจ sempre dinamica apertura al novum.

Maria poi, accettando gli eventi, permette che una situazione di scandalo divenga per lei grazia. Ciรฒ che agli occhi di chiunque appariva come motivo di vergogna e di condanna – il suo essere incinta non dal suo fidanzato e non nel tempo legittimo – diviene per lei, una volta accolto, motivo di radicale rinnovamento dellโ€™esistenza.

Il racconto di nascita e di vocazione diviene cosรฌ anche racconto di liberazione. Accolta la rivelazione di quello che per lei รจ impossibile, Maria vede nascere in lei una forza e una libertร  impensabili. Maria si apre al Dio a cui nulla รจ impossibile, come dice lโ€™angelo nel v. 37. Lโ€™acconsentimento di Maria รจ il segno della sua libertร  liberata. Liberata dalla paura, dalla volontร  di controllo, dal timore del nuovo che sconvolge la routine quotidiana. Oserei dire che Maria si trova liberata dalla paura della morte. Nel senso che, una volta varcata la soglia della fiducia radicale, per cui la propria stessa vita โ€“ il tempo, il corpo, la volontร  โ€“ altro non รจ che lโ€™occasione che consente di vivere a servizio della parola di Dio, quando si รจ entrati in questa dimensione di povertร  radicale in cui non si possiede nulla, nemmeno il proprio corpo, il proprio tempo, la propria volontร , paradossalmente si scopre di poter vivere con libertร  molto piรน grande il proprio corpo, di poter dirigere verso lโ€™essenziale la propria volontร , di poter vivere gli istanti del proprio tempo con grande efficacia e presenza a se stessi e agli altri, perchรฉ non si รจ piรน impegnati in quelle battaglie di retroguardia che sono il volersi guardare da ciรฒ che ci puรฒ essere tolto e lโ€™esaurire le proprie energie nel controllare e dominare ciรฒ che รจ realmente nostro solo se accolto come dono nella gratuitร . Davvero, il racconto รจ annuncio di una nascita, ma nascita a prezzo di una morte. รˆ un racconto di resurrezione.

A cura di: Luciano Manicardi
Fonte: Monastero di Bose


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