Luca Rubin – Commento al Vangelo di domenica 9 Agosto 2020

- Pubblicitร  -

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesรน costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sullโ€™altra riva, finchรฉ non avesse congedato la folla.

Costringere significa obbligare a fare qualcosa, nel piรน breve tempo possibile., senza possibilitร  di ribattere o di opporsi. Viene spesso ripetuto che Gesรน invita, lascia liberi, ci dice โ€œSe vuoiโ€ฆโ€, ecco perchรฉ questo costringere deve contenere qualcosa di unico e speciale. La parola greca deriva da โ€œbraccio piegatoโ€, ed รจ lโ€™influenza o la pressione esterna esercitata daย qualcuno su un altro: Gesรน spinge i suoi, li obbliga con la forza.

Perchรฉ tutta questa forza? Non dimentichiamo che la folla sta ancora mangiando i pani e i pesci moltiplicati: i discepoli potevano ricevere lodi e ringraziamenti dalla folla soddisfatta e saziata. Gesรน li vuole mettere al sicuro, intende preservare i suoi discepoli ed evitare loro chiacchiere inutile, cosรฌ li spinge potentemente in barca, perchรฉ lo precedano. Gesรน stesso dirร , in unโ€™altra occasione: โ€œquando avrete fatto tutto quello che vi รจ stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fareยปโ€ (Lc 17,10).

Congedata la folla, salรฌ sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassรน, da solo.

La pagina di vangelo che precede, riporta: โ€œGesรน partรฌ di lร  su una barca e si ritirรฒ in un luogo deserto, in disparteโ€. In realtร  abbiamo visto che la folla non gli permette nรฉ lโ€™isolamento e nรฉ la preghiera in solitudine. Ora, dopo che la folla รจ saziata e i discepoli sono messi al sicuro, Gesรน torna al suo progetto iniziale: solitudine e preghiera. Mentre in precedenza lโ€™ambiente รจ un luogo deserto, ora รจ il monte: dopo aver incontrato la folla, aver messo da parte il proprio desiderio a favore di quello altrui, il deserto arido e piatto diventa un monte, e il monte รจ sempre il luogo dove abita Dio, il luogo dellโ€™incontro, il punto dove cielo e terra sono meno distanti.

Gesรน sale il monte per stare da solo, dopo tanta fatica e tanto rumore di una folla immensa. La solitudine, quella bella, non รจ un atto egoistico: Gesรน non si mette in pigiama a guardare la TV sul divano (niente di male eh), ma cerca la solitudine e il silenzio, per incontrare e ascoltare, per stare con il Solo, con il Padre.

Il testo ci informa che quella di Gesรน รจ una preghiera prolungata, possiamo pensare diverse ore (la folla aveva mangiato, i discepoli erano ripartiti, per cui dal primo pomeriggio Gesรน รจ rimasto solo). Stare con chi si ama non รจ questione di tempo o di spazio, ma il tempo e lo spazio diventano, pur fondamentali, accessori secondari, e cosรฌ un intero pomeriggio รจ come se durasse cinque minuti.

- Pubblicitร  -

La barca intanto distava giร  molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andรฒ verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: ยซรˆ un fantasma!ยป e gridarono dalla paura. Ma subito Gesรน parlรฒ loro dicendo: ยซCoraggio, sono io, non abbiate paura!ยป.

I discepoli sono ormai a buon punto della loro traversata, e il testo originale dice due cose interessanti: la barca era torturata, tormentata dalle onde e il respiro, il vento, era ostile, contrario, opposto. Ecco che quelle persone si trovano schiacciati da diverse forze opposte: Gesรน che li costringe a salire in barca, le onde che torturano la barca e il vento contrario. Questa รจ la situazione in cui non si trova scampo, non si sa cosa fare, ci si sente irrimediabilmente perduti e spacciati. Di tutti i dettagli riportati, non ce nโ€™รจ uno a loro favore: รจ notte, in mezzo al mare, col vento contrario, il mare in tempestaโ€ฆ non ne va dritta una!

Sul finire della notte Gesรน arriva sempre tardi. Sempre il testo greco ci informa che Gesรน si avvicina alla barca nella quarta vigilia della notte, cioรจ lโ€™ultima ora prima dellโ€™alba, cioรจ circa le 6 del mattino. Tutta la notte i discepoli sono stati stritolati, chissร  quanti pensieri, angosce, preoccupazioni. E adesso che inizia a rischiarare, cosa vedono? Un uomo che cammina sul mare, ci mancava solo il fantasma! Le urla di paura sono facilmente immaginabili, dopo una notte assurda questi uomini sono davvero stremati ed esausti.

Ci vuole coraggio. La prima parola di Gesรน รจ โ€œcoraggioโ€, sa bene cosa stanno vivendo, e desidera che siano forti anche in quella situazione. Questo coraggio non รจ una bacchetta magica o un prodigio dallโ€™esterno, ma รจ suscitato dentro di loro con altre due parole:

  • Sono io: ti sarร  capitato quando telefoni o citofoni a un familiare, dire: โ€œsono ioโ€, e anche se non ti vede sente la tua voce e ti riconosce, pur non vedendoti. Ecco, Gesรน fa la stessa cosa: sono io, apri! Questa parola fa cessare ogni paura, rincuora i discepoli, che possono respirare un poโ€™, dopo una notte di vento e di respiro contrario. Sono io, ti dice Dio, non sono un fantasma che vuole spaventarti, ma il tuo Signore che desidera il tuo bene, la tua gioia. Sono io.
  • Non abbiate paura. Dopo il coraggio suscitato dalla presenza di Gesรน, รจ il momento di pensare al futuro: di paura ne hanno avuta tantissima, e chiamarla paura รจ un eufemismo, eppure ora non devono piรน averne, proprio perchรฉ il coraggio e la presenza aprono strade nuove, nuove possibilitร , lร  dove cโ€™era solo un mare agitato e una barca in balia delle onde. Non รจ un miracolo, รจ la vita stessa, e Gesรน vuole inchiodarti alla realtร , perchรฉ solo vivendola pienamente potrai incontrare Dio, ma prima ancora, te stesso.

Pietro allora gli rispose: ยซSignore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acqueยป. Ed egli disse: ยซVieni!ยป. Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andรฒ verso Gesรน. Ma, vedendo che il vento era forte, sโ€™impaurรฌ e, cominciando ad affondare, gridรฒ: ยซSignore, salvami!ยป. E subito Gesรน tese la mano, lo afferrรฒ e gli disse: ยซUomo di poca fede, perchรฉ hai dubitato?ยป.

Per Pietro il condizionale รจ dโ€™obbligo. Vogliamo avere delle prove, come possiamo fidarci a scatola chiusa che sei davvero tu? E allora se sei davvero Dio faโ€™ camminare anche me sulle acque, voglio proprio vedere! E Gesรน accetta: โ€œVieni!โ€, non ha paura di scendere i gradini del nostro dubbio, pur di incontrarci. E tutto sembra andare bene, Pietro cammina sulle acque: funziona! Tuttavia qualcosa si guasta: Pietro vede che il vento รจ forte: il vento non puoi vederlo, ma solo percepirlo, constatarlo, eppure Pietro lo vede, e questo vedere lo fa ripiombare nella paura, come quella vissuta durante la notte. รˆ la paura a farci affondare, la paura di fallire, di non farcela, la paura del giudizio, della condanna. La paura paralizza la volontร  e ci pietrifica, senza possibilitร  di miglioramento.

Il grido di Pietro: Signore salvami! Questa di Pietro potrebbe essere letta come una meravigliosa e sintetica professione di fede: io credo che tu sei Dio (Signore) e credo che sei il Salvatore (salvami), Ma Gesรน non รจ dello stesso parere, e lo definisce โ€œuomo di poca fede, perchรฉ hai dubitato?โ€ Questo a cui Gesรน fa riferimento non รจ il dubbio di chi fa fatica nel cammino di fede, lecito e anche positivo, ma, letteralmente significa โ€œandare in due direzioniโ€, non decidersi, mettere il piede in due scarpe. Cosรฌ facendo non puoi che cadere! La poca fede di Pietro non รจ una scarsa adesione ai dogmi di una religione, piuttosto รจ la mancanza di fiducia: credo, Signore, so che mi salvi, ma voglio anche salvarmi per conto mio, non si sa maiโ€ฆ

La mano tesa di Gesรน. Che tu dubiti per la fatica del cammino, o come Pietro vai in due direzioni, la mano di Gesรน รจ sempre tesa verso di te, non per accusarti, non per condannarti, ma per afferrarti e salvarti, e a chi salva non devi insegnare il mestiere: lo sa fare Lui, meglio di te, meglio di chiunque.

Appena saliti sulla barca, il vento cessรฒ. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: ยซDavvero tu sei Figlio di Dio!ยป.

Il vento cessรฒ. Il vento di unโ€™intera notte di paura, il vento che fa barcollare Pietro, il respiro contrario finalmente finisce: รจ giร  questa una bella notizia. E ancora sulla barca i discepoli si prostrano, adorano, riconoscono la presenza, vivono il coraggio e non hanno piรน paura. La conclusione รจ una professione di fede, che completa quella di Pietro: Signore, Salvatore, Figlio di Dio! Questa diventerร  la professione di fede dei cristiani fin dal primo secolo: โ€œGesรน Cristo, Figlio di Dio, Salvatoreโ€. Una notte di paura val bene una vita alla presenza di Dio, la tua barca travolta dalla tempesta trova approdo nella riva della fede, non avere paura, รจ Lui, adesso.

Fonte: Sito Web


A cura di Luca Rubin

Sono maestro elementare, professione che cerco di vivere in pienezza, non come lavoro ma come vocazione e missione.
In parrocchia sono catechista, referente per i ministranti e accolito: in una parola, cerco di dare una mano! Mi piace molto leggere e scrivere, ascoltare musica classica, country e latina, stare in compagnia di amici. […]

Altri Articoli
Related

don Andrea Vena – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 Dicembre 2025

Carissimi amici,il cammino liturgico dellโ€™Avvento ci porta alla grotta...

Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Maria ha giร  detto sรฌ.Non chiede prove per credere.Eppure Dio,...

Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Beati coloro che vivono e sentono l'amore di Dio....

Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 22 dicembre 2025

Cristo Signore รจ la pietra angolare, la roccia su...