Luca Rubin – Commento al Vangelo di domenica 8 Marzo 2020

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Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte

Prese con sรฉ. Questo verbo indica una volontร  forte, un desiderio, un prendere vicino, unโ€™intimitร  relazionale molto forte. Gesรน vive le relazioni in modo deciso: non accetta le mezze misure, il ripiego, lโ€™accontentarsi. Questo stesso verbo si usa (o meglio si usava) nel rito del Matrimonio: โ€œio prendo te come mio sposo, come mia sposaโ€, io desidero condividere con te il resto della mia vita, perchรฉ ti riconosco come mio completamento e ti amo, fino a dare la vita per te. Pietro Giacomo e Giovanni saranno nuovamente โ€œpresi con sรฉโ€ da Gesรน per un altro monte, quello degli Ulivi, per vivere con il Signore la notte piรน buia del mondo, dopo lโ€™ultima Cena e il tradimento, prima di morire in croce. Lโ€™unione sponsale รจ piรน forte di ogni tempesta, supera ogni problema, vive la gioia e il dolore con lo stesso atteggiamento di fiducia e di dono reciproco.

Lโ€™intimitร  necessita di luoghi altri, di solitudine, di pace. Il luogo scelto da Gesรน ha queste caratteristiche, piรน una: รจ un monte, per di piรน alto. Il monte nella Bibbia รจ il luogo abitato da Dio (anche geograficamente รจ il luogo piรน vicino al cielo); in questo caso รจ un monte โ€œaltoโ€: lo spazio tra cielo e terra รจ almeno idealmente annullato. Gesรน prende con sรฉ per portare oltre, verso lโ€™alto di Dio, ma Dio non รจ seduto: cammina per incontrare, e infatti:

Fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con lui

Il volto. Il volto di Gesรน diventa inguardabile, come รจ impossibile guardare il sole. Viene in mente unโ€™altra situazione: โ€œNon ha apparenza nรฉ bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacereโ€ (Is 53,2). Come avviene normalmente, lโ€™abbondanza di luce o il buio pesto impediscono la vista. In questo momento cosรฌ luminoso e abbagliante, anche le vesti divengono luce.

Trasfigurato. Letteralmente significa โ€œcambiare dopoย essere statoย conโ€œ. A volte succede di notare coppie di sposi in lร  con gli anni, con una somiglianza di fisionomie, oltre ai modi di fare, di ridere, di parlare: lo stare insieme li ha plasmati, anche nel volto, rendendoli simili. Il Figlio di Dio vive una comunione perfetta col Padre e non puรฒ che essere luce: โ€œVeniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomoโ€. (Gv 1,9).

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Luce e Parola. In questo scenario cosรฌ evidente ecco arrivare Mosรจ ed Elia: Mosรจ rappresenta i libri storici, mentre Elia i libri profetici. La Parola conversa con la Parola, lโ€™Antico e il Nuovo Testamento si danno la mano e intessono relazioni. La luce permette una lettura a 360 gradi, senza interruzioni o lacune, ma in un continuo che illumina le due parti vicendevolmente. Luce e Parola coincidono, sinonimi e complementari, trovano dimora nel Corpo del Signore, e la sua incarnazione diventa luce per chiunque lo avvicina.

Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซSignore, รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป

Prendendo la parola. Certo, รจ un altro modo per indicare semplicemente che Pietro inizia a parlare, tuttavia รจ interessante vedere come, davanti alla Parola dellโ€™Antico e del Nuovo Testamento, Pietro prende, accoglie, assimila la Parola, e lo fa affermando la bellezza, non di ciรฒ che vede, ma la bellezza di essere lรฌ in quel momento, di vivere quellโ€™esperienza. La proposta di Pietro รจ abitare la bellezza, prendere dimora in essa, incarnarla, di modo che essa sia sempre fruibile, anche nei periodi piรน difficili (come quello che stiamo vivendo). Quella di Pietro รจ unโ€™affermazione, รจ una proposta, ma รจ anche una professione di fede: Signore, lo chiama, cioรจ riconosce la presenza di Dio, a Lui riferisce la bellezza (Tu sei bellezza, afferma Francesco dโ€™Assisi), e con Lui desidera vivere e abitare.

Spesso Pietro non ne esce bene dal racconto dei vangeli: irruente, scappa, ritorna, risponde male, poi si pente, eppure il suo cuore รจ di Dio, il suo desiderio lo riconosce, fa esperienza di bellezza, e desidera abitarlo: grazie Pietro, che ci dimostri come la tua non รจ una proposta fuori luogo, ma รจ lo stesso desiderio di Dio nei nostri confronti: stare con noi, abitare i nostri giorni, vivere la bellezza.

Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprรฌ con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป

Non รจ mai una bella cosa quando, nelle comuni conversazioni, qualcuno interrompe lโ€™altro: significa che non ascolta, non rispetta, e ritiene il suo pensiero migliore di quello altrui. In questo caso Dio stesso prende la parola, ma se notiamo lo fa quasi chiedendo permesso, come un bimbo che a scuola alza la mano per intervenire. Dio chiede il permesso di intervenire attraverso lโ€™ombra di una nube luminosa. Sรฌ lo so, ci siamo persi: luce, ombra, nuvola, parolaโ€ฆ ma non รจ forse cosรฌ quando si ha a che fare con Dio? Dio non lo puoi mettere in tasca, non puoi possederlo, e neppure Lui possiede te, ma ti accoglie nel suo mistero.

Dio non afferma cose diverse da quelle che ha detto Pietro:

Signore
(Questi รจ il Figlio mio)
entrambi affermano la divinitร  di Gesรน;

รจ bello per noi essere qui!
(lโ€™amato )
lโ€™esperienza di bellezza fatta da Pietro รจ la comunione dโ€™amore con Dio;

Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Elia
(in lui ho posto il mio compiacimento)
Entrambi desiderano abitare: โ€œe venne ad abitare in mezzo a noiโ€ (Gv 1,14).

Il Padre conclude con un imperativo che non ammette repliche: Ascoltatelo. Questa รจ la sintesi di ogni parola: se ascolto farรฒ esperienza di bellezza, se ascolto conoscerรฒ Dio, se ascolto abiterรฒ con Lui. Il silenzio รจ il sigillo di garanzia: posso essere certo che la strada รจ quella giusta, e anche se รจ notte e tira un brutto vento, la voce di Dio mi guida e mi sorregge.

Allโ€™udire ciรฒ, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesรน si avvicinรฒ, li toccรฒ e disse: ยซAlzatevi e non temeteยป. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesรน solo

Paura. Questo sentimento รจ molto presente in questi giorni cupi: siamo tutti preoccupati, impauriti, non sappiamo bene cosa fare, non sappiamo come la situazione si evolverร . I tre discepoli vivono qualcosa di molto simile, e il โ€œgrande timoreโ€ รจ in realtร  una paura estrema, tanto da farli cadere atterriti. Hanno fatto esperienza di bellezza, di luce, hanno professato la loro fede, hanno ascoltato la voce stessa di Dio, tutto ciรฒ li ha superati e sconvolti!

In tutto questo Gesรน esprime la sua squisita sensibilitร : si avvicina, li tocca, parla con loro. La conclusione รจ davvero rincuorante: non videro nessuno, se non Gesรน solo. In tutto questo sconvolgimento, rimane solo una certezza, essenziale: Gesรน solo, e solo Gesรน. Quando tutto precipita, Dio rimane il Presente, il Vicino, Colui che ti dice: Non avere paura, io sono con te.

A cura di Luca Rubin

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Sono maestro elementare, professione che cerco di vivere in pienezza, non come lavoro ma come vocazione e missione.
In parrocchia sono catechista, referente per i ministranti e accolito: in una parola, cerco di dare una mano! Mi piace molto leggere e scrivere, ascoltare musica classica, country e latina, stare in compagnia di amici. […]


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