Luca Rubin – Commento al Vangelo di domenica 13 Dicembre 2020

- Pubblicitร  -

A cura di Luca Rubin

Sono maestro elementare, professione che cerco di vivere in pienezza, non come lavoro ma come vocazione e missione.
In parrocchia sono catechista, referente per i ministranti e accolito: in una parola, cerco di dare una mano! Mi piace molto leggere e scrivere, ascoltare musica classica, country e latina, stare in compagnia di amici. […]


Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perchรฉ tutti credessero per mezzo di lui.

Di fronte a un evento importante, che puรฒ cambiare la vita, anche di una sola persona, si cerca sempre uno o piรน testimoni, in modo da avvicinarsi il piรน possibile alla veritร . La pagina di vangelo che stiamo leggendo ci dร  tre elementi fondamentali:

  • Giovanni รจ il testimone per eccellenza, testimone oculare che apre, anzi spalanca le porte del Nuovo Testamento. Lui, Amico dello Sposo, precede di un passo lโ€™incarnazione del Verbo per preparare la via del Signore;
  • Giovanni รจ testimone della luce: testimoniare la luce potrebbe sembrare facile, รจ una semplice constatazione., ma non รจ cosรฌ. Giovanni testimonia la luce perchรฉ lui stesso la accoglie, ne fa esperienza, viene colmato da essa, e pur vivendo nella penombra di uno stile austero, sa trasmettere bellezza e passione per il Signore.
  • Giovanni รจ testimone per la fede: i beneficiari della testimonianza di Giovanni sono i credenti, coloro che cercano di seguire il vangelo e le sue esigenze. Sei tu, che ti attardi a cogliere un poโ€™ di luce da due righe di Bibbia, perchรฉ nonostante la grande fatica, percepisci che Dio non solo esiste (sarebbe troppo poco), ma ama, e ama te, proprio te.

I Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levรฌti a interrogarlo: ยซTu, chi sei?ยป. Egli confessรฒ e non negรฒ. Confessรฒ: ยซIo non sono il Cristoยป. Allora gli chiesero: ยซChi sei, dunque? Sei tu Elia?ยป. ยซNon lo sonoยป, disse. ยซSei tu il profeta?ยป. ยซNoยป, rispose.

Tu chi sei? รˆ la classica domanda che si pone a chi vuole deporre una testimonianza: chi sei? Il Vangelo fin dalle sue prime pagine mi pone questa domanda: รˆ una domanda fondamentale perchรฉ mi salva dalla fuga della realtร  e mi mette davanti a uno specchio, lo specchio della Parola che vuole incarnarsi in me. รจ una domanda che serve alla mia fede perchรฉ sono io il soggetto della fede, colui che crede, e sono chiamato a credere nella concretezza di Dio, non a unโ€™idea, men che meno a una favola, ma a credere in un Dio che si fa carne e che assume la mia carne, ecco perchรฉ non posso essere disperso, disorientato, annullato nella mia persona, ma bensรฌ presente, consapevole e cosciente che cโ€™รจ bisogno di tutta la mia umanitร  per vivere questo cammino di fede.

Dopo una prima domanda identificativa ne seguono altre tre, alle quali Giovanni risponde negativamente. Questi tre โ€œnoโ€ sono anchโ€™essi fondamentali per un cammino di fede. La fede รจ fatta piรน di no che di sรฌ, o meglio: i piccoli no preparano un grande Sรฌ.

- Pubblicitร  -

Le domande poste dai Giudei dicono tutta la fatica di occupare il secondo posto: tutti cerchiamo la riconoscenza e la gratificazione, e anche nei bambini instilliamo questa competitivitร  malata. Questi โ€œnoโ€ servono a capire chi siamo noi, e a liberare il campo da ogni fraintendimento.

ยซIo sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaรฌaยป.

Giovanni arriva a identificare se stesso: io sono voce. Questa parola nel testo originale ha la stessa radice di manifestare. Giovanni manifesta il Signore, lo accoglie e lo dona. Dopo aver identificato se stesso Giovanni prosegue con un invito: โ€œRendete diritta la via del Signoreโ€ e il termine fa riferimento non tanto alla superficie della strada, ma alla direzione da prendere; รจ il verbo utilizzato per timoniere di una nave, รจ il verbo della guida. Giovanni invita ad andare direttamente a Dio, cercare la sua gloria, la sua presenza, il suo amore. Un uomo che vive nel deserto punta allโ€™ essenziale e invita allโ€™essenziale.

In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo.

La pagina di vangelo si conclude con un capovolgimento: coloro che chiedono a Giovanni chi egli sia, essi stessi non conoscono Qualcuno a loro molto vicino, almeno geograficamente. Giovanni torna nel suo deserto (in greco deserto si dice eremo, guarda un poโ€™), lasciando una sostanziosa testimonianza e molti strumenti di lavoro: Chi non sono? Chi sono? Conosco il Signore? So relazionarmi nelle giuste proporzioni con Lui?

Le due identitร  (la mia e quella di Dio) sono le due colonne su cui poggiare tutta una vita, senza comode fughe estreme (umiliandomi o esaltandomi), riconoscendo Dio come il mio Signore, non il destinatario di mille polemiche e sterili ripieganti lamentele, ma โ€œlโ€™altissimo onnipotente bon Signoreโ€, come Francesco dโ€™Assisi ci ha insegnato. A queste colonne si aggiunge lโ€™architrave: lโ€™indegnitร  di Giovanni, la mia indegnitร , cioรจ la semplice constatazione che Dio รจ Dio e io sono io; confessare che non sono Dio, oltre a essere meravigliosamente liberante, mi pone nella giusta dimensione di creatura, limitata e amata, cosรฌ tanto amata che dalla mangiatoia alla croce posso contemplare come lโ€™Amore prende carne, la mia, quella che non sopporto, quella che non vorrei, e la rende il centro dellโ€™abbraccio di Dio.

Fonte: Sito Web

Altri Articoli
Related

Commento alle letture della liturgia del 12 Novembre 2025

Tempo Ordinario XXXII, Colore verde - Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 4 La Sapienza che...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 12 Novembre 2025

SAN GIOSAFAT, VESCOVO E MARTIRE โ€“ MEMORIANon si รจ...

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 12 Novembre 2025

SAN GIOSAFAT, VESCOVO E MARTIRE โ€“ MEMORIANon si รจ...

p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di martedรฌ 11 novembre 2025

SERVI CHE OSANO LA PACE Siamo servi inutili. โ€œAkreioiโ€ nella lingua...