Luca Rubin – Commento al Vangelo di domenica 10 Maggio 2020

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Non sia turbato il vostro cuore.

Una pagina di vangelo non รจ mai una frase trovata in un cioccolatino, o un aforisma, ma fa parte di un prima e di un dopo, รจ lo spaccato di un vissuto: rispettiamo profondamente la Parola e cogliamo in quale situazione รจ nato lโ€™episodio che ci viene trasmesso. Nella pagina in questione siamo tra le mura del cenacolo, in un momento terribile: la condanna a morte di Gesรน avverrร  tra poche ore, Giuda ha giร  attuato il suo piano di tradimento ed รจ giร  uscito; non basta: Gesรน annuncia anche il rinnegamento di Pietro.

Gesรน avrร  guardato il volto degli undici rimasti, e dice: โ€œNon sia turbato il vostro cuoreโ€, una parola che ha una grande valenza in tutta la Bibbia (lo stesso termine greco traduce dallโ€™ebraico 46 tipi di turbamento!), e โ€˜turbatoโ€™ tuttavia, non rende il significato originario: scompiglio, sconcerto, confusione, disturbo, agitazione, rimescolio. Cโ€™รจ in natura un fiore che ha lo stesso nome: il tarassaco, comunemente chiamato soffione: il sentimento รจ quello dello sconvolgimento e della dispersione, esattamente come il tarassaco, quando viene scompigliato dal vento.

Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: โ€œVado a prepararvi un postoโ€? Quando sarรฒ andato e vi avrรฒ preparato un posto, verrรฒ di nuovo e vi prenderรฒ con me, perchรฉ dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via.

La situazione รจ ormai degenerata, e Gesรน, pur coinvolto in prima persona, pone due rimedi allo sconvolgimento dei suoi amici:

  • Abbiate fede. รˆ il primo rimedio al turbamento e al precipitare degli eventi. La fede ti viene richiesta non quando va tutto bene, ma proprio quando tutto crolla: affidamento, fiducia, fede sono tutti sinonimi dello stesso atteggiamento. Fede non รจ (solo) adesione a una religione, credere in un dio, ma credere che Dio รจ dalla mia parte, Dio con me.
  • Casa. La fede ha bisogno di una casa, o meglio ancora di una dimora stabile, cosรฌ ci suggerisce la parola greca utilizzata da Gesรน. Ci sono tante dimore ma una sola casa, quella del Padre. Non pensare subito al Paradiso (non so tu, ma io non ho fretta di andarci). La dimora sei tu, e il Padre ci viene ad abitare; la casa รจ del Padre e tu sei invitato ad abitarla, sempre, ma specialmente quando vivi la paura, lo sconcerto, la fatica.

Un posto da preparare. Che sia la casa del Padre o la dimora dentro di te, รจ comunque un cantiere aperto, non esiste (ancora) il prodotto finito, e la formula โ€œchiavi in manoโ€ non รจ contemplata. Chi รจ il manovale: Il Figlio, che รจ andato a โ€œprepararci un postoโ€. Il rimedio al turbamento รจ una casa e una dimora, un luogo verso cui dirigersi, in mezzo alla tempesta. Certamente un luogo in costruzione, perchรฉ tu stesso sei โ€œwork in progressโ€, fino allโ€™ultimo respiro.

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Questo luogo necessita di tutto il tuo affidamento, e prevede una relazione: un hotel, per quanto bello e confortevole non sarร  mai nรฉ casa nรฉ dimora, e una casa non sarร  solo un insieme di mattoni e cemento, ma una rete di affetti, relazioni, ricordi, vissuti, esperienze. Preparare un posto esige dedizione, fatica, lavoro, ma anche soddisfazioni, perchรฉ quello รจ e sarร  il luogo dellโ€™incontro con le persone che ami, Dio compreso.

Lโ€™indirizzo. Gesรน in quel momento di massimo dolore (tradito e rinnegato, prossimo a morire), fa progetti con i suoi amici, come farebbe un papร  di famiglia: vado, preparo tutto, poi torno e staremo sempre insieme. Lโ€™indirizzo di questo luogo รจ la fede del Figlio di Dio, รจ il desiderio di stare col Padre e con tutti gli altri figli. Questo indirizzo ci conduce a casa, anzi, Gesรน stesso ci porterร  con Lui, impossibile perdersi!

Gli disse Tommaso: ยซSignore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?ยป.

Ecco che il turbamento si fa voce, attraverso Tommaso, lui sempre cosรฌ vicino a chi desidera credere, pur con tanta fatica, lui che come noi brancola nel buio della fede, e che pur riconosce, in un bagliore di luce, la presenza del Risorto: โ€œmio Signore e mio Dio!โ€ (Gv 20,28). Ora Tommaso รจ preso dallo sconforto, non riesce a capire cosa sta succedendo, non sa come andranno le cose, non ha nรฉ casa, nรฉ dimora, nรฉ indirizzo. Tommaso รจ nella valle della paura e lร  eleva il suo grido, lancia il suo SOS.

Gli disse Gesรน: ยซIo sono la via, la veritร  e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete vedutoยป.

La risposta non si fa attendere, ed รจ di quelle che lasciano a bocca aperta, e manifesta chiaramente lโ€™identitร  di Gesรน Cristo. Ogni immagine รจ seguita da una didascalia:

  1. Io sono la via. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Gesรน non รจ una delle tante vie, ma la via, lโ€™unica. Gesรน si รจ anche definito la porta delle pecore , lโ€™unica porta; la teologia parla dellโ€™unica mediazione di Cristo, nel quale: โ€œDal momento in cui ci ha donato il Figlio suo, che รจ la sua unica e definitiva Parola, ci ha detto tutto in una sola volta in questa sola Parola e non ha piรน nulla da direโ€ (san Giovanni della Croce. La Via รจ il tutto da ricercare, รจ il tutto da percorrere.
  2. Io sono la veritร . Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio. Non รจ sufficiente un indirizzo: รจ necessario che lโ€™indirizzo sia corretto e completo. Gesรน Cristo รจ la veritร  che si fa conoscere e riconoscere, รจ la veritร  conduce a Dio Padre in persona (neppure Gesรน Figlio di Dio accentra su se stesso lโ€™attenzione: quanto dobbiamo diffidare da chi lo fa!). La casa รจ abitata, e sei chiamato a riconoscere la veritร  del Padre che ti chiama per nome.
  3. Io sono la vita. Fin da ora lo conoscete e lo avete veduto. Dopo lโ€™indirizzo, dopo la casa e i suoi abitanti, non rimane altro da fare che vivere! Spesso รจ proprio questo il punto che ci vede โ€œimbranatiโ€: vivere concretamente ciรฒ che si รจ cercato e desiderato. La Parola salva solo se diventa carne, la tua, altrimenti rimane un libro, sacro quanto vuoi, ma sempre di carta. Fin da ora viviamo nel desiderio che i lavori di preparazione della dimora progrediscano.

Gli disse Filippo: ยซSignore, mostraci il Padre e ci bastaยป. Gli rispose Gesรน: ยซDa tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: โ€œMostraci il Padreโ€? Non credi che io sono nel Padre e il Padre รจ in me?

รˆ bello essere fatti partecipi di questi scambi a tavola tra Gesรน e i suoi: a un passo dalla morte il Signore dona ai suoi amici il rimedio allo scompiglio e al turbamento. Filippo cerca una soluzione immediata e indolore, esattamente come noi quando diciamo dovโ€™รจ Dio in quel terremoto, o in quella tragedia. Gesรน si stupisce di questa domanda, e ancora una volta chiede di fare un percorso: non semplicemente vedere il Padre, magari in una visione gloriosa, ma incarnarlo, proprio come il Figlio. La presenza di Dio nel mondo non avviene in modo autonomo o magico, ma passa attraverso di te, attraverso ciรฒ che sei e che fai.

Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.

Letteralmente, la voce di Gesรน รจ la voce udibile del Padre: il Padre dimora in Gesรน, e opera con Lui. Siamo poco inclini a pensare alla comunione intima e profonda tra Gesรน e il Padre, eppure รจ proprio questa la chiave che ci permette la relazione con Dio. Il Padre e il Figlio sono lโ€™esempio concreto della relazione tra me e Dio: guardando alla loro unione e comunione, potrรฒ progredire nella mia comunione e unione col Padre.

Chi crede in me, anchโ€™egli compirร  le opere che io compio e ne compirร  di piรน grandi di queste, perchรฉ io vado al Padreยป.

Credere รจ realizzare opere, concretamente, praticamente. La dimora di cui la fede ha bisogno รจ il tuo giorno, il tuo tempo, la tua vita, contenitori di cose belle e meno belle da mettere in relazione con il cuore di Dio, una dimora abitata dalla speranza, una dimora luminosa che sfida le tenebre, una dimora calda che difende dal gelo di questo mondo e permette lโ€™intimitร  con Dio. Alcune volte sarร  semplice vedere le impronte digitali della mano del Padre, altre volte Dio apparirร  lontano e irraggiungibile: non importa, il tuo navigatore รจ impostato verso Casa, la dimora รจ in costruzione, la comunione รจ giร  in atto e va verso la pienezza.

Il tarassaco, idealmente incontrato allโ€™inizio di questa pagina di vangelo, ci insegna che proprio nel momento di massima confusione e scompiglio avviene unโ€™esplosione di vita: i suoi semi vengono condotti dal vento e germineranno ancora e ancora. La Vita รจ dolorosamente inarrestabile, la Veritร  ci รจ offerta e la Via ci รจ indicata. Non sia turbato il tuo cuore!

A cura di Luca Rubin

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Sono maestro elementare, professione che cerco di vivere in pienezza, non come lavoro ma come vocazione e missione.
In parrocchia sono catechista, referente per i ministranti e accolito: in una parola, cerco di dare una mano! Mi piace molto leggere e scrivere, ascoltare musica classica, country e latina, stare in compagnia di amici. […]


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