Luca Rubin – Commento al Vangelo di domenica 1 Marzo 2020

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Gesรน fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.

Il brano รจ ambientato nel deserto, un non luogo, una situazione di totale mancanza ed estrema essenzialitร . I protagonisti di questa pagina sono due: lo Spirito che conduce, e il diavolo che tenta. Gesรน qui non รจ il personaggio principale (almeno per ora), ma quasi una comparsa, e i due verbi in forma passiva lo confermano. Gesรน si lascia condurre dallo Spirito, e non solo ora: fin dal concepimento la vita del Signore รจ stata condotta dallo Spirito; e poi tentato dal diavolo: la strategia del diavolo รจ dividere, separare, frammentare, in modo da indebolire e vincere facilmente.

Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.

Gesรน รจ condotto nel deserto per essere tentato. Tra queste due azioni a cui il Signore si sottomette, ecco la sua personale scelta: il digiuno, risposta che dice il suo voler essere presente in quella situazione. Se il deserto รจ il luogo dellโ€™essenzialitร , il digiuno รจ quella disciplina che priva anche dellโ€™essenziale, certamente per un bene maggiore. Il momento di fatica arriva dopo aver lavorato, il dolore muscolare si verifica dopo aver camminato a lungo, dopo un grande impegno viviamo la fatica, la stanchezza, magari anche la delusione, lo sconforto.

Gesรน ha fame, e questa fame fisica dร  inizio alle tentazioni, cioรจ a quelle modalitร  che il diavolo usa per dividere, per vincere e per allontanare da Dio. Niente di strano allora, se in certe fasi della mia vita avverto questa fame, questo bisogno di trovare sostegno: il problema non รจ la fame di Gesรน, ma lโ€™uso che il tentatore fa di questa situazione di debolezza e svantaggio.

  • Se tu sei Figlio di Dio, diโ€™ che queste pietre diventino pane
  • Se tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน
  • Tutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai

Spesso ci si sofferma sul contenuto delle tre tentazioni che il diavolo offre a Gesรน. Tuttavia รจ unโ€™unica tentazione, la tentazione del โ€œfaccio quello che voglio, comando io, posso fare tuttoโ€. Se รจ vero che il tentatore fa il suo sporco lavoro, la tentazione รจ una situazione che si verifica nella solitudine della persona, quantomeno una solitudine interiore; la tentazione attinge sempre da un vissuto personale. Se le prime due proposte sono piรน materiali, la terza cerca di colpire proprio al cuore la divinitร  di Gesรน Cristo, per separarlo definitivamente dal Padre e dallo Spirito., per renderlo servo suo e cosรฌ sottometterlo. Qualsiasi tipo di tentazione ha sempre questa dinamica: separare da Dio, depredare la persona e schiavizzarla.

Nella solitudine totale del deserto, Gesรน combatte la tentazione armato di ben quaranta giorni di digiuno, e rispondendo ad ogni tentazione con la Parola di Dio, ecco il terzo protagonista: โ€œsta scrittoโ€ รจ la risposta di Gesรน al tentatore. La concretezza del nero su bianco, incancellabile, diventa lโ€™ancora che vincola la nostra vita a Dio, anche nel mezzo della piรน grande tempesta.

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Gesรน non fa quello che vuole, non vuole farlo, non รจ questo il suo intento. Nel comune pensiero si รจ liberi solo quando si puรฒ fare tutto ciรฒ che passa per la testa; Gesรน esprime la vera libertร  vivendo la comunione con Dio Padre e attuando il suo progetto: siamo veramente liberi quando sappiamo amare e ci lasciamo condurre non dallโ€™egoismo (io voglio), ma dallโ€™amore (io sono con).

Allora il diavolo lo lasciรฒ, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano

Prima e dopo aver vissuto la tentazione, Gesรน non รจ solo: prima รจ condotto dallo Spirito, dopo รจ servito dagli angeli. La tentazione vince su di noi solo se rimaniamo soli, se ci stacchiamo da Dio e dai fratelli; ecco perchรฉ proprio nel Padre nostro preghiamo: โ€œnon abbandonarci nella tentazioneโ€ : se Dio รจ con noi (e se noi siamo con Lui), la tentazione รจ giร  superata! Il diavolo lascia Gesรน quando ad ogni proposta risponde chiamando e pronunciando il nome di Dio, e chiamare significa essere in compagnia, non essere piรน soli.

Lo Spirito conduce lโ€™uomo nel deserto delle cose e delle relazioni affinchรฉ egli faccia veritร  dentro di sรฉ, e in quel terreno apparentemente arido e infecondo, incontrare la tentazione, rischiare la divisione e invocare il nome di Dio, stare in sua compagnia, e infine vincere, confermando la comunione con il Padre, che mai lo abbandona.

La solitudine che offre il tentatore รจ la morte, il buio, il nulla. La solitudine di chi sta con Dio non รจ mai solitudine, ma compagnia, comunione, condivisione, partecipazione. La tentazione รจ un momento di profonda veritร , momento di fatica, certamente; รจ il luogo per confermare il tuo sรฌ a Dio. Lui sarร  il Compagno, Lui ti conduce, Lui non ti abbandona mai, neppure nella tentazione.

A cura di Luca Rubin

Sito Web

Sono maestro elementare, professione che cerco di vivere in pienezza, non come lavoro ma come vocazione e missione.
In parrocchia sono catechista, referente per i ministranti e accolito: in una parola, cerco di dare una mano! Mi piace molto leggere e scrivere, ascoltare musica classica, country e latina, stare in compagnia di amici. […]


Letture della Domenica
I DOMENICA DI QUARESIMA โ€“ ANNO A
Colore liturgico: VIOLA

Prima Lettura

La creazione dei progenitori e il loro peccato.

Dal libro della Gรจnesi
Gen 2,7-9; 3,1-7

Il Signore Dio plasmรฒ l’uomo con polvere del suolo e soffiรฒ nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantรฒ un giardino in Eden, a oriente, e vi collocรฒ l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Il serpente era il piรน astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: ยซรˆ vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?ยป. Rispose la donna al serpente: ยซDei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morireteยป. Ma il serpente disse alla donna: ยซNon morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il maleยป. Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiรฒ, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiรฒ. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 50 (51)

R. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietร  di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquitร .
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.

Sรฌ, le mie iniquitร  io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che รจ male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. R.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode. R.

Seconda Lettura

Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,12-19

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato รจ entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, cosรฌ in tutti gli uomini si รจ propagata la morte, poichรฉ tutti hanno peccato. Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non puรฒ essere imputato quando manca la Legge, la morte regnรฒ da Adamo fino a Mosรจ anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale รจ figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non รจ come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di piรน la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesรน Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non รจ come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed รจ per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed รจ per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di piรน quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesรน Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si รจ riversata su tutti gli uomini la condanna, cosรฌ anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dร  vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, cosรฌ anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. Parola di Dio.

Forma breve:

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
5, 12.17-19

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato รจ entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, cosรฌ in tutti gli uomini si รจ propagata la morte, poichรฉ tutti hanno peccato. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di piรน quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesรน Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si รจ riversata su tutti gli uomini la condanna, cosรฌ anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dร  vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, cosรฌ anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.

Parola di Dio

Vangelo

Gesรน digiuna per quaranta giorni nel deserto ed รจ tentato.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4, 1-11

In quel tempo, Gesรน fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino paneยป. Ma egli rispose: ยซSta scritto: Non di solo pane vivrร  l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioยป. Allora il diavolo lo portรฒ nella cittร  santa, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darร  ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietraยป. Gesรน gli rispose: ยซSta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuoยป. Di nuovo il diavolo lo portรฒ sopra un monte altissimo e gli mostrรฒ tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: ยซTutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adoreraiยป. Allora Gesรน gli rispose: ยซVร ttene, satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai cultoยป. Allora il diavolo lo lasciรฒ, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore

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