Lectio Divina del 23 Aprile 2018 – Ordine dei Carmelitani

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Tempo di Pasqua

Preghiera

Dio Padre onnipotente, che ci dai la grazia di celebrare il mistero della risurrezione del tuo Figlio, concedi a noi di testimoniare con la vita la gioia di essere salvati.

Per il nostro Signore Gesรน Cristo…

Lettura

Dal Vangelo secondo Giovanni 10,22-30

Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era dโ€™inverno. Gesรน passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: โ€œFino a quando terrai lโ€™animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamenteโ€.

Gesรน rispose loro: โ€œVe lโ€™ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perchรฉ non siete mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io dรฒ loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirร  dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date รจ piรน grande di tutti e nessuno puรฒ rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa solaโ€.

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Riflessione

I capitoli dallโ€™ 1 al 12 del vangelo di Giovanni sono chiamati โ€œIl Libro dei Segniโ€. In essi avviene la rivelazione progressiva del Mistero di Dio in Gesรน. Nella misura in cui Gesรน fa la rivelazione, crescono lโ€™adesione e lโ€™opposizione attorno a lui secondo la visione con cui ognuno aspetta lโ€™arrivo del Messia. Questo modo di descrivere lโ€™attivitร  di Gesรน non serve solo per informare come avveniva in quel tempo lโ€™adesione a Gesรน, ma anche e soprattutto come deve avvenire oggi in noi, suoi lettori. In quel tempo, tutti aspettavano lโ€™arrivo del Messia ed avevano i loro criteri per poterlo riconoscere. Volevano che fosse come loro se lo immaginavano. Ma Gesรน non si sottopone a questa esigenza. Rivela il Padre come il Padre รจ e non come lโ€™auditorio vorrebbe che fosse. Chiede conversione nel modo di pensare e di agire. Anche oggi, ognuno di noi ha i suoi gusti e le sue preferenze. A volte leggiamo il Vangelo per vedere se troviamo in esso una conferma dei nostri desideri. Il vangelo di oggi presenta una luce al riguardo.

Giovanni 10,22-24: I Giudei interpellano Gesรน. Faceva freddo, era il mese di ottobre. Festa della dedicazione che celebrava la purificazione del tempio fatta da Giuda Maccabeo (2Mac 4,36.59). Era una festa molto popolare con molte luci. Gesรน si trovava sul piazzale del Tempio, nel Portico di Salomone. I giudei dicevano: “Fino a quando terrai lโ€™animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamenteโ€. Loro volevano che Gesรน si definisse e che loro potessero verificare, partendo dai loro criteri, se Gesรน era o no il Messia. Volevano prove. Eโ€™ lโ€™atteggiamento di colui che si sente padrone della situazione. I nuovi devono presentare le loro credenziali. Altrimenti, non hanno diritto di parlare e di agire.

Giovanni 10,25-26: Risposta di Gesรน: le opere che io compio mi danno testimonianza. La risposta di Gesรน รจ sempre la stessa: “Ve lโ€™ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perchรฉ non siete mie pecoreโ€. Non si tratta di dare prove. Non servirebbe a nulla. Quando una persona non vuole accettare la testimonianza di qualcuno, non cโ€™รจ prova che tenga e che la porti a pensare in modo diverso. Il problema di fondo รจ lโ€™apertura disinteressata della persona verso Dio e la veritร . Lรฌ dove cโ€™รจ questa apertura, Gesรน รจ riconosciuto dalle sue pecore. โ€œChiunque รจ dalla parte della veritร , ascolta la mia voceโ€ dirร  Gesรน dinanzi a Pilato (Gv 18,37). Questa apertura mancava ai farisei.

Giovanni 10,27-28: Le mie pecore ascoltano la mia voce. Gesรน riprende la parabola del Buon Pastore che conosce le sue pecore e loro lo conoscono. Questo mutuo intendimento – tra Gesรน che viene in nome del Padre e le persone che si aprono alla veritร  – รจ fonte di vita eterna. Questa unione tra il creatore e la creatura attraverso Gesรน supera la minaccia di morte: โ€œNon andranno mai perdute e nessuno le rapirร  dalla mia mano!โ€ Stanno in salvo e al sicuro e, per questo, in pace ed in piena libertร .

Giovanni 10,29-30: Io ed il Padre siamo uno. Questi due versetti affrontano il mistero dellโ€™unitร  tra Gesรน e il Padre: โ€œIl Padre mio che me le ha date, รจ piรน grande di tutti e nessuno puรฒ rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa solaโ€. Queste e diverse altre frasi lasciano intravedere qualcosa del mistero piรน grande: โ€œChi vede me vede il Padreโ€ (Gv 14,9). โ€œIl Padre รจ in me ed io nel Padreโ€ (Gv 10,38). Questa unitร  tra Gesรน ed il Padre non รจ automatica, bensรฌ รจ frutto dellโ€™obbedienza: โ€œIo faccio sempre ciรฒ che il Padre mi mostraโ€ (Gv 8,29; 6,38; 17,4). โ€œMio cibo รจ fare la volontร  del Padre (Gv 4,34; 5,30). La lettera agli ebrei dice che Gesรน imparรฒ tuttavia lโ€™obbedienza dalle cose che patรฌ (Eb 5,8). โ€œFu obbediente fino alla morte e alla morte di Croceโ€ (Fil 2,8). Lโ€™obbedienza di Gesรน non รจ disciplinare, bensรฌ profetica. Obbedisce per essere trasparenza totale e, cosรฌ, essere rivelazione del Padre. Per questo, poteva dire: โ€œIo e il Padre siamo una cosa sola!โ€ Fu un lungo processo di obbedienza e di incarnazione che durรฒ 33 anni. Iniziรฒ con il sรฌ di Maria (Lc 1,38) e terminรฒ con โ€œTutto รจ compiuto!โ€ di Gesรน (Gv 19,30).

Per un confronto personale

La mia obbedienza a Dio รจ disciplinare o profetica? Rivelo qualcosa di Dio o solo mi preoccupa la mia propria salvezza?

Gesรน non si sottomette alle esigenze di coloro che vogliono verificare se lui era il messia. Cโ€™รจ in me qualcosa di questo atteggiamento di dominio e di inquisizione degli avversari di Gesรน?

Preghiera finale

Dio abbia pietร  di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perchรฉ si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza. (Sal 66,2-3)

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