1.ย LECTIO
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a)ย ย Orazione iniziale:
Spirito Santo, Spirito di sapienza, di scienza, di intelletto, di consiglio, riempici, ti preghiamo della conoscenza della Parola di Dio, riempici di ogni sapienza e intelligenza spirituale per poterla comprendere in profonditร . Fa che sotto la tua guida noi possiamo comprendere il vangelo di questa solennitร mariana. Spirito santo abbiamo bisogno di te, il solo che continuamente modella in noi la figura e la forma di Gesรน. E ci rivolgiamo a te, Maria, Madre di Gesรน e della Chiesa, che hai vissuto la presenza inebriante e totalizzante dello Spirito Santo, che hai sperimentato la potenza della sua forza in te, che lโhai visto operante nel tuo Figlio Gesรน sin dal grembo materno, apri il nostro cuore e la nostra mente, perchรฉ siano docili allโascolto della Parola di Dio.
b)ย Lettura del vangelo:
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39In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse inย frettaย unaย cittร ย diย Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutรฒ Elisabetta.41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultรฒ nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo 42ed esclamรฒ a gran voce:
ยซBenedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? 44Ecco, appena la voce del tuo saluto รจ giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nellโadempimento delle parole del Signoreยป.
46Allora Maria disse:
ยซLโanima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perchรฉ ha guardato lโumiltร della sua serva.
Dโora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49Grandi cose ha fatto in me lโOnnipotente. e Santo รจ il suo nome:
50di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
51Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
52ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
53ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. 54Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
55come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempreยป.
56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornรฒ a casa sua.
c)ย ย Momenti di silenzio orante:
Il silenzio รจ una qualitร di chi sa ascoltare Dio. Impegnati a creare in te un atmosfera di pace e di silenziosa adorazione. Se sei capace di stare in silenzio davanti a Dio potrai ascoltare il suo respiro che รจ Vita.
2.ย MEDITATIO
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a)ย ย Chiave di lettura: Benedetta tu fra le donne
Nella prima parte del vangelo odierno risuonano le parole di Elisabetta, ยซBenedetta tu fra le donneยป, precedute da un movimento spaziale. Maria lascia Nazaret, collocata al nord della Palestina, per recarsi al sud, a circa centocinquanta chilometri, in una localitร che la tradizione ha identificato con l’attuale Ain Karem, poco lontana da Gerusalemme. Il muoversi fisico mostra la sensibilitร interiore di Maria, che non รจ chiusa a contemplare in modo privato ed intimistico il mistero della divina maternitร che si compie in lei, ma รจ proiettata sul sentiero della caritร . Ella si muove per portare aiuto alla sua anziana cugina. Il recarsi di Maria da Elisabetta รจ connotato dall’aggiunta ‘in fretta’ che sant’Ambrogio interpreta cosรฌ ยซMaria si avviรฒ in fretta verso la montagna, non perchรฉ fosse incredula della profezia o incerta dell’annunzio o dubitasse della prova, ma perchรฉ era lieta della promessa e desiderosa di compiere devotamente un servizio, con lo slancio che le veniva dall’intima gioia… La grazia dello Spirito Santo non comporta lentezzeยป. Il lettore, perรฒ, sa che il motivo vero del viaggio non รจ indicato, ma lo puรฒ ricavare attraverso delle informazioni desunte dal contesto. Lโangelo aveva comunicato a Maria la gravidanza di Elisabetta, giร al sesto mese (cfr. v. 37). Inoltre il fatto che ella si fermerร tre mesi (cfr. v. 56), giusto il tempo perchรฉ il bambino possa nascere, permette di ritenere che Maria intendeva portare aiuto alla cugina. Maria corre e va lร dove la chiama l’urgenza di una necessitร , di un bisogno, dimostrando, cosi, una spiccata sensibilitร e concreta disponibilitร .
Insieme con Maria, portato in grembo, Gesรน si muove con la Madre. Da qui รจ facile evincere il valore cristologico dellโepisodio della visita di Maria alla cugina: lโattenzione รจ soprattutto su Gesรน. A prima vista potrebbe sembrare una scena concentrata sulle due donne, in realtร , ciรฒ che รจ importante per lโevangelista รจ il prodigio presente nel loro concepimento. La mobilitazione di Maria tende, in fondo, a far incontrare le due donne.
Appena Maria entra in casa e saluta Elisabetta, il piccolo Giovanni ha un sussulto. Secondo alcuni il sussulto non รจ paragonabile agli spostamenti del feto, sperimentati da ogni donna incinta. Luca usa un verbo greco particolare che significa propriamente ‘saltare’. Volendo interpretare il verbo, un po’ liberamente, lo si puรฒ indicare con ‘danzare’, escludendo cosรฌ lโaccezione di un fenomeno solo fisico. Qualcuno ha pensato che quella โdanzaโ la si potrebbe considerare una forma di ‘omaggio’ che Giovanni rende a Gesรน, inaugurando, non ancora nato, quell’atteggiamento di rispetto e di sudditanza che caratterizzerร la sua vita: ยซDopo di me viene uno che รจ piรน forte di me e al quale non son degno di sciogliere i legacci dei suoi sandaliยป (Mc 1,7). Un giorno lo stesso Giovanni testimonierร ยซChi possiede la sposa รจ lo sposo; ma l’amico dello sposo che รจ presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo ora questa mia gioia รจ compiuta. Egli deve crescere e io invece diminuireยป (Gv 3,29-30). Cosรฌ commenta s. Ambrogio:
ยซElisabetta udรฌ per prima la voce, ma Giovanni percepรฌ per primo la graziaยป. Una conferma di questa interpretazione la troviamo nelle stesse parole di Elisabetta che, riprendendo al v. 44 lo stesso verbo greco giร impiegato al v. 41, precisa: ยซHa esultato di gioia nel mio gremboยป. Luca, con questi particolari, ha voluto evocare il prodigio verificatosi nell’intimitร di Nazaret. Solo ora, grazie al dialogo con un’interlocutrice, il mistero della divina maternitร lascia la sua segretezza e la sua dimensione individuale, per diventare un fatto noto, oggetto di apprezzamento e di lode.
Le parole di Elisabetta ยซBenedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?ยป (vv. 42-43). Con un’espressione semitica che equivale a un superlativo (ยซfra le donneยป), lโevangelista vuole attirare lโattenzione del lettore sulla funzione di Maria: essere la ยซMadre del Signoreยป. E quindi a lei viene riservata una benedizione (ยซbenedetta tuยป) e una beatitudine beata. In che consiste questโultima? Esprime l’adesione di Maria alla volontร divina. Maria non รจ solo destinataria di un arcano disegno che la rende benedetta, ma pure persona che sa accettare e aderire alla volontร di Dio. Maria รจ una creatura che crede, perchรฉ si รจ fidata di una parola nuda e che ella ha rivestito col suo ยซsรฌยป di amore. Ora Elisabetta le riconosce questo servizio dโamore, identificandola ยซbenedetta come madre e beata come credenteยป.
Intanto Giovanni percepisce la presenza del suo Signore ed esulta, esprimendo con quel movimento interiore la gioia che scaturisce da quel contatto salvifico. Di tale evento si farร interprete Maria nel canto del Magnificat.
b)ย Un canto di amore:
In questo canto Maria si considera parte degli anawim, dei โpoveri di Dioโ, di coloro che โtemono Dioโ riponendo in Lui ogni loro fiducia e speranza e che sul piano umano non godono nessun diritto o prestigio. La spiritualitร degli anawim puรฒ essere sintetizzata dalle parole del Salmo 37,79: ยซNel silenzio sta innanzi a Dio e in lui speraยป, perchรฉ ยซcoloro che sperano nel Signore possederanno la terraยป.
Nel Sal 86,6 l’orante, rivolgendosi a Dio, dice: ยซDona al tuo servo la tua forzaยป: qui il termine ‘servo’ esprime il suo essere sottomesso, come anche il sentimento dell’appartenenza a Dio, di sentirsi sicuro presso di lui.
I poveri, nel senso strettamente biblico, sono coloro che ripongono in Dio una fiducia incondizionata; per questo sono da considerarsi la parte migliore, qualitativa, del popolo d’Israele.
Gli orgogliosi, invece, sono coloro che ripongono tutta la loro fiducia in se stessi.
Ora, secondo il Magnificat, i poveri hanno mille motivi per rallegrarsi, perchรฉ Dio glorifica gli anawim (Sal 149,4) e abbassa gli orgogliosi. Un’immagine presa dal NT, che traduce molto bene l’atteggiamento del povero dell’AT, รจ quella del pubblicano che con umiltร si batte il petto, mentre il fariseo compiacendosi dei suoi meriti si consuma nell’orgoglio (Lc 18,9-14). In definitiva Maria celebra quanto Dio ha operato in lei e quanto opera in ogni credente. Gioia e gratitudine caratterizzano questo inno alla salvezza che riconosce grande Dio ma che pure fa grande chi lo canta.
c)ย ย Alcune domande per meditare:
–ย ย ย ย La mia preghiera รจ innanzitutto espressione dโun sentimento o celebrazione e riconoscimento dellโazione di Dio?
–ย ย Maria รจ raffigurata come la credente nella Parola del Signore. Quanto tempo dedico allโascolto della Parola di Dio?
–ย La tua preghiera si alimenta alla Bibbia, come ha fatto Maria? Oppure sono dedito al devozionalismo che produce a getto continuo preghiere incolori e insapori? Sei convinto
che ritornare alla preghiera biblica รจ sicurezza di trovare un alimento solido, scelto da Maria stessa?
–ย ย Sei nella logica del Magnificat che esalta la gioia del dare, del perdere per trovare, dellโaccogliere, la felicitร della gratuitร , della donazione?
3.ย ORATIO
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a) Salmo 44 (45), 10-11; 12; 15b-16
Il salmo, in questa seconda parte, glorifica la regina. Nella liturgia odierna questi versetti sono applicati a Maria e ne celebrano la grandezza e la bellezza.
Figlie di re stanno tra le tue predilette; alla tua destra la regina in ori di Ofir.
Ascolta, figlia, guarda, porgi lโorecchio, dimentica il tuo popolo
e la casa di tuo padre.
Al re piacerร la tua bellezza.
Egli รจ il tuo Signore: prostrati a lui.
Con lei le vergini compagne a te sono condotte;
guidate in gioia ed esultanza entrano nel palazzo del re.
b) Preghiera finale:
La preghiera che segue รจ una breve meditazione sul ruolo materno di Maria nella vita del credente: ยซMaria, donna che sa gioire che sa esultare, che si lascia invadere dalla consolazione piena dello Spirito santo, insegnaci a pregare perchรฉ possiamo anche noi scoprire la fonte della gioia. Nella casa di Elisabetta, tua cugina, sentendoti accolta e capita nel tuo intimo segreto, prorompesti nellโinno di esultanza del cuore, parlando di Dio, di te in rapporto a Lui, e della inaudita avventura giร avviata di essere madre di Cristo e di noi tutti, popolo santo di Dio. Insegnaci a dare un ritmo di speranza e fremiti di gioia alle nostre preghiere, a volte logorate da amari piagnistei e intrise di mestizia quasi dโobbligo. Il Vangelo ci parla di te, Maria, e di Elisabetta: ambedue custodivate nel cuore qualcosa, che non osavate o non volevate manifestare a nessuno. Ciascuna di voi, perรฒ, si sentรฌ compresa dallโaltra, quel fatidico giorno della visitazione e aveste parole e preghiera di festa. Il vostro incontro divenne liturgia di ringraziamento e di lode al vostro ineffabile Dio. Tu, donna della gioia profonda, cantasti il Magnificat, rapita e stupita di quanto il Signore andava operando nellโumile sua serva. Magnificat รจ il grido, lโesplosione della gioia, che scoppia dentro ciascuno di noi, quando si sente accolto e compresoยป.
4.ย CONTEMPLATIO
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La vergine Maria, tempio dello Spirito Santo, ha accolto con fede la Parola e si รจ consegnata interamente alla potenza dellโAmore. A motivo di ciรฒ รจ diventata icona dellโinterioritร , cioรจ tutta raccolta sotto lo sguardo di Dio e abbandonata alla potenza dellโAltissimo. Maria tace di sรฉ, perchรฉ tutto in lei possa parlare delle meraviglie del Signore nella sua vita.
