La Civiltà Cattolica – «OH, VITA!», DI LORENZO JOVANOTTI

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Se gli inizi di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, sono stati all’insegna del rap scanzonato ed esuberante, il suo ultimo album, dal titolo Oh, vita! (2017), costituisce una nuova tappa della sua carriera.

L’artista romano, grazie all’“arte maieutica” del produttore americano Rick Rubin, lascia i ritmi prepotenti e i bassi incessanti della musica rap e dance, per confrontarsi con uno stile più maturo, personale, in controtendenza rispetto alle possibilità che offre la tecnologia, con sonorità essenziali, naturali, acustiche, e un suono grezzo in cui il suo tipico sound funky e hip hop raggiunge un equilibrio con il cantato, senza mai lasciare quella vena di allegria che lo spinge a ballare in equilibrio sul mondo. Le canzoni hanno il ritmo lento del cuore che deve riposare e riprendere il battito proprio della natura e della vita.

Tutto l’album vive della forte tensione tra il mondo odierno giovanile multimediale e social, e il desiderio dell’esperienza relazionale più originaria, che è l’incontro umano. Jovanotti racconta storie tanto anonime quanto straordinarie, dice, «per tuffarmi da uno scoglio dentro all’esistenza», aprendosi ad una possibilità di riscatto. L’incerto, il dubbio, l’indefinito sono categorie che tendono non ad assolutizzarsi, ma ad aprirsi a un mondo che per la sua complessità poliedrica ricca di culture diverse necessita di un cambio di prospettiva, richiede attenzione e relazione profonda. Jovanotti vuole ascoltare il mondo, per poi rappresentarlo e arrivare alle orecchie della gente, trasformando «la paura» in «fioritura».

L’album si spinge oltre la musica e verso il cinema e la letteratura: all’album sono collegate la pubblicazione del libro Sbam! Il diario di viaggio di Jovanotti, solo in versione cartacea, un po’ un libro un po’ una rivista, con all’interno un racconto, degli appunti di viaggio di questa avventura musicale e dei contributi di amici scrittori (Zadie Smith e Dave Eggerstra gli altri); e l’uscita del documentario Oh, vita! Making An Album, a cura di Michele Maikid Lugaresi, che mostra la genesi di questo lavoro in una villa in mezzo al verde, ritrae le fughe a Firenze in moto, per riprendere fiato, e descrive lo sviluppo del merchandising nel piccolo «Jova Pop Shop», un temporary shop aperto per 11 giorni in piazza Gae Aulenti a Milano, in cui si sono svolti concerti, presentazioni letterarie, discussioni, incontri reali, a tu per tu, con diversi artisti.

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