Il vangelo della Messa di oggi (Mc 6, 7-13) ci fa vedere Gesรน che invia i Dodici, a due a due, a predicare la conversione, a guarire e a liberare coloro che sono oppressi dal diavolo. Gesรน chiede loro di fare quello che, successivamente, Pietro ricorderร in uno dei suoi discorsi negli Atti degli apostoli: ยซDio consacrรฒ in Spirito Santo e potenza Gesรน di Nazaret, il quale passรฒ beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perchรฉ Dio era con luiยป (At 10, 38). Missione, questa, alla quale tutti noi ci sentiamo chiamati. Perรฒ il testo sintetico del Vangelo di Marco ci dice molto di piรน di quello che sembra e, ad approfondirlo maggiormente, ci aiutano le altre letture che si leggono nella Messa.
Nella prima ci parla il profeta Amos: ยซNon ero profeta nรฉ figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomoro. Il Signore mi prese, mi chiamรฒ mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israeleยป (Am 7, 14-15). Ciรฒ che la prima breve lettura ci illumina riguardo al vangelo รจ proprio questa convinzione che รจ Dio che chiama il profeta: il vero profeta non agisce per motivi umani nรฉ predica un messaggio per fare colpo sugli ascoltatori. Cโรจ in lui insieme umiltร e coraggio: il coraggio che viene dallโessere portatore di un messaggio divino, un messaggio che รจ amore e misericordia perchรฉ รจ invito alla conversione dalla quale dipende la stessa vita.
La stessa cosa ascoltiamo nel salmo: ยซDio annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con fiduciaยป (Sal 85, 9). Quelli che ascoltano la parola di Dio sono amici e tutti siamo chiamati ad essere amici! Ma alcuni ascoltano e altri no, cosรฌ il profeta non solo รจ inviato a portare un messaggio, ma ha la missione di tentare di aprire il cuore di chi lo ascolta, con almeno una piccola crepa che faccia, pian piano, entrare ed agire il messaggio divino.
Il profeta non รจ inviato per condannare, ma per parlare della salvezza di Dio, del suo amore e della sua misericordia e per ricordare a tutti che, lontano da Dio, nelle mani del peccato, non cโรจ vita possibile.
Al profeta, allโapostolo, รจ stato dato un grande potere e questo non dobbiamo dimenticarlo: ยซNon trascurare il dono che รจ in teยป (1Tm 4, 14). Perรฒ a questo potere va unita la ferma convinzione che ogni autoritร ha la sua fonte in Dio e, nel caso del profeta o dellโapostolo, che essa รจ destinata allโapostolato. Chi รจ inviato, come ci ricorda Marco, con sรฉ porta soltanto il necessario per sostenersi lungo il cammino: un bastone. Lโinviato รจ un pellegrino, che va di casa in casa, di cuore in cuore, portando la luce e la guarigione che รจ nel Vangelo, che รจ Cristo stesso e che agisce con forza attraverso lo Spirito. Lโopera del profeta, proprio per questa azione che guarisce il corpo e lo spirito, mostra che il Regno di Dio รจ giร qui, in mezzo a noi.
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Questa potente azione della predicazione ha la sua fonte nello stesso Vangelo la cui predicazione, come dice san Paolo, รจ il principale salario che riceve chi evangelizza: ยซQual รจ dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangeloยป (1Cor 9, 18). Perรฒ, affinchรฉ questo succeda, bisogna impegnarsi a vivere il Vangelo che si รจ ricevuto, la fede apostolica, che lo stesso Paolo chiama scudo (Ef 6, 16). La seconda lettura della Messa odierna รจ una meravigliosa sintesi di questa fede, nel cuore della quale cโรจ lโeterno progetto di Dio: la chiamata degli uomini a essere suoi figli, a essere di fronte a Lui, per amore, santi e irreprensibili, perchรฉ su di essi ha versato con sovrabbondanza le ricchezze della sua grazia e ogni sapienza e prudenza (Cfr. Ef 1, 3-14).
Le letture della Messa di oggi ci richiamano a cosa siamo chiamati e la grandezza della condizione apostolica dei cristiani, sui quali Dio conta per fare conoscere a tutti il suo meraviglioso disegno: dobbiamo entrare in ogni casa per portare in ogni focolare la luce del vangeli! (Cfr. Mc 16, 15-18). La piรน grande forza del cristiano ha la sua radice nellโaver interiorizzato il vangelo e lโaverlo fatto vita: nel sapersi tanto amati sin dallโeternitร , nel sapersi chiamati a cose cosรฌ grandi, nel sapere che Dio stesso conta su di noi, nellโesperienza della sua misericordia. Tutto ciรฒ ci spinge a chiederci fino a che punto consentiamo che il Vangelo entri nel nostro cuore, per trasformarci. Dipendono da questo, la forza e la convinzione con le quali parliamo di Dio a ogni persona.
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangeloย
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