Introduzione al Vangelo del 4 luglio 2010 – mons. Andrea Caniato

XIV domenica del tempo ordinario C – 12 Porte Tv

Accanto alla chiamata e alla missione dei 12 apostoli, descritta anche dagli evangelisti Marco e Matteo, Luca ricorda un altro invio in missione, più ampio: quello dei 72 discepoli.

Quando noi pensiamo al giudizio finale, spesso ci facciamo l’idea che sia qualcosa che appartiene al futuro, come si vede anche in alcuni capolavori dell’arte, ma dobbiamo rilevare che Gesù applica l’idea del giudizio non solo al tempo finale della resa dei conti, ma alla missione stessa della sua Chiesa.

La “messe” è abbondante, dice Gesù e chi ha un minimo di pratica di cose della terra, sa che quando arriva l’ora di mietere non si può più aspettare: o si fa, o marcisce tutto. Gesù avverte con forza questa urgenza.

Gli angeli del giudizio, in realtà sono gli stessi discepoli, che annunciano: “È vicino a voi il Regno di Dio!”: il disegno di salvezza di Dio è accessibile per chi lo vuole accogliere…

Augurate la “pace”,”shalom” — sarà il dono del risorto, la sera di Pasqua, la misericordia di Dio — ma c’è la possibilità concreta che qualcuno non sia degno di questa pace.

C’è la possibilità concreta che la missione non sia accolta e venga rifiutata. “Scuotetevi di dosso la loro polvere!”, dice Gesù, cioè non compromettete la purezza del vostro annuncio e continuate ad annunciare che il Regno di Dio è vicino.

Mentre i discepoli erano in missione, dice Gesù, io “vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore”. È impressionante l’umile opera di testimonianza e annuncio che i cristiani svolgono in questo mondo ha in realtà una valenza cosmica: non dimentichiamolo! I nostri incontri, la nostra testimonianza quotidiana, il nostro impegno di annuncio del Regno negli ambienti della nostra vita, prima di tutto nella CASA, cioè in famiglia, tra la nostra gente, ha un valore immenso, non si tratta di episodi marginali, ma pagine di una storia eterna.

Ma, non dimentichiamolo, la vera testimonianza è opera di Dio: “pregate il signore della messe, perché mandi operai”.

La vera testimonianza non è frutto di astuzie o di risorse umane: “non portate borsa, né sacca, né sandali”.

La vera testimonianza è scomoda e registra l’opposizione del mondo: “vi mando come agnelli in mezzo a lupi”.

La vera testimonianza porta la gioia: “rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”.

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