Sr. Mariangela Tassielli – Commento al Vangelo di domenica 9 Ottobre 2022 per bambini/ragazzi

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Il Vangelo che la XXVIII domenica ci propone รจ interessante: fa zoom su un miracolo di cui perรฒ non vediamo nullaโ€ฆ O meglio, non vediamo nulla di straordinario, nessun gesto particolare, nessuna opera di potenza. Ci sono perรฒ alcuni atteggiamenti che ci aprono mondi.

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Partiamo dal primo:ย la duplice fiducia dei dieci lebbrosi.ย Vanno da Gesรน perchรฉ riconoscono che in lui ci puรฒ essere una via verso la vita.ย Si fidano. E si fidano anche quando lui chiede loro di presentarsi dai sacerdoti: azione questa che faceva parte del rituale di purificazione e riammissione nella comunitร . Una volta guariti i lebbrosi dovevano presentarsi ai sacerdoti. Ma questi dieci uomini lo fanno mentre sono ancora malati.

E sanno benissimo che in quanto lebbrosi non potrebbero andare dai sacerdoti. Se ci vanno, quindi, lo fanno perchรฉ credono che quel Maestro di Nazaret abbia in serbo per loro meraviglie. Il cuore di tutto sembra essere la fede.ย รˆ la fede la chiave di accesso a Dio. รˆ la fede ad aprire le porte della salvezza. E Gesรน lo conferma proprio con la frase finale: ยซVaโ€™, la tua fede ti ha salvato!ยป.

Il secondo atteggiamento รจ laย gratitudine. La gratitudine di chi torna, di chi riconosce, di chi sa accorgersi del dono e non lo dร  per scontato. Quella gratitudine che solo uno su nove sa manifestare. Certo, mi direte: ยซMa quello era un samaritano, non sarebbe comunque andato dai sacerdoti come gli altri noveยป. Indubbio. Ma forse proprio questo รจ il punto. Certe ritualitร , certo rigore nel mantenimento della forma non possono diventare un alibi per giustificare il non fatto, le non-delicatezze, il tutto-mi-รจ-dovuto.

Commentando i Vangeli delle domeniche precedenti abbiamo parlato di una normalitร  nel rapporto con Dio. Ecco, normalitร  รจ questo: andare da lui, raccontargli di noi, fidarci del suo dito puntato verso qualche nuova meta, sperimentare il suo silenzio, accogliere il suo sussurro e poi ritornare da lui e tuffarci in lui, distrutti forse, ma grati. Questa รจ fede, fiducia, incontro, relazione che ci fa respirare vita piena.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Grazie!

Grazie, Signore,
oggi non ti vogliamo dire altro!
Grazie, per il tuo essere
acqua viva nelle tante ariditร .
Grazie, per la tua presenza
nelle nostre assenze.
Grazie, perchรฉ anche quando
non torniamo, tu ci aspetti.
Grazie, perchรฉ sei vita
che ci fa risorgere da ogni morte.
Grazie, perchรฉ sei mano tesa
che non molla.
Grazie, per tutte quelle volte
in cui siamo troppo distratti
o troppo ripiegati.
Semplicemente, grazie!

FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com

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