Iniziamo oggi un nuovo Anno Liturgico in cui saremo accompagnati dalla lettura del Vangelo di Mat teo. I testi della liturgia ci aiutano bene a sintonizzarci: venite, recita il versetto del salmo, โandiamo conย gioia incontro al Signore!โโฆ โEโ ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perchรฉ adesso la nostra salvezza รจ piรนย vicinaโฆLa notte รจ avanzata, il giorno รจ vicinoโ, ricorda san Paolo nella II lettura. Il Signore viene,โSarร giudiceย fra le genti e arbitro fra molti popoliโ, sottolinea il profeta Isaia nella I lettura.
Questo spiega perchรฉ รจ necessario coltivare un corretto atteggiamento: โTenetevi pronti perchรฉ nellโora che non immaginate viene il Figlioย dellโuomoโ, ricorda il vangelo. Una veritร che noi professiamo nel Credo: โVerrร nella gloria per giudicare i viviย e i morti e il suo Regno non avrร fineโ, ma anche nellโacclamazione dopo la Consacrazione: โAnnunziamo laย tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nellโattesa della tua venutaโ.
E in tanti altri passaggi dellaย liturgia bene recitati a memoria, ma forse non altrettanto bene compresi. Ecco, il tempo dellโAvvento รจ soprattutto lโattesa della venuta del Signore: attesa che sempre abita il cuore del cristiano ma che in questeย settimane si fa piรน ardente, piรน orante. โVieni, Signore Gesรน, vieni presto!โ (cf. Ap 22,17.20), รจ il grido dellaย Chiesa.
Il commento continua dopo il video.
Le brevi pennellate introduttive ci permettono di capire come bene sintonizzarci nel vivere questo nuovoย Anno Liturgico, nuova opportunitร che il Signore ci offre di vivere.ย ย
Se รจ vero che lโAvvento รจ un tempo di preparazione al Natale di Nostro Signore Gesรน, รจ altrettanto ย vero che la I domenica non รจ orientata tanto a far memoria della prima venuta del Signore Gesรน โla sua ย nascita โ quanto alla seconda venuta. Infatti il tema delle letture odierne coincide pressochรฉ con quello di ย domenica scorsa. Con una differenza: domenica scorsa abbiamo celebrato โla fineโ dellโAnno Liturgico, ossia โil fineโ della vita che รจ lโincontro con il Signore Gesรน, Re dellโUniverso; in questa prima domenica ย dellโAnno Liturgico, invece, ci viene indicata la Meta verso cui siamo invitati a orientarci.
Il cammino ย dellโAnno Liturgico, e quindi della vita, ha inizio con il focalizzare la fine del cammino, o meglio il fine della ย vita: Gesรน รจ la Meta della vita, della realtร , della storia. E a questo incontro รจ importante giungere preparati, ย con le lampade accese e la necessaria riserva dellโolio della fede, della speranza, della caritร (cfr Mt 25,1-13). ย Ecco perchรฉ รจ importante tenere fisso lo sguardo alla Meta, dove cโรจ Chi ci attende, e alleggerire il bagaglio ย della vita per camminare spediti: โGettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Com portiamoci onestamente come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impuritร , ย non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesรน Cristoโ (II lettura). ย
Il testo del vangelo proposto dalla liturgia รจ tratto dal capitolo 24 di Matteo: si tratta di uno dei discorsi ย โescatologiciโ, che riguardano cioรจ i tempi ultimi, di fronte ai quali Gesรน ci mette in guardia per imparare ad ย aggrapparci non alle cose futili, ma a saper scegliere ciรฒ che dura nel tempo, in eterno. ย
vv. 37 : ยซCome furono i giorni di Noรจ, cosรฌ sarร la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che ย precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno inย cui Noรจ entrรฒ nell’arca, e non si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e travolse tutti: cosรฌ sarร anche ย la venuta del Figlio dell’uomoยป.
In questโultima espressione si comprende bene che la venuta del Signoreย avverrร allโimprovviso, nessuno ne conosce modo e tempo. A dare forza a questa interpretazione sono leย parole del versetto 36 e il 44, con il quale si conclude il testo del vangelo odierno: โQuanto a quel giorno e aย quellโora, nessuno lo sa, nรฉ gli angeli del cielo nรฉ il Figlio, ma solo il Padreโ (versetto 36); โPerciรฒ tenetevi pronti ย perchรฉ nellโora che non immaginate, viene il Figlio dellโuomoโ (v. 44). Parole che suggeriscono due cose: la ย prima, il Signore certamente verrร , non cโรจ dubbio alcuno. La seconda: la cosa importante non รจ conoscereย e ricercare tempi e modi del suo ritorno, come qualcuno tenterร di farci credere: ยซBadate di non lasciarviย ingannare. Molti verranno nel mio nome dicendo: โSono ioโ, e il โtempo รจ vicinoโ. Non andate dietro a loroยป (cfrย Lc 21,8).
Ciรฒ che conta, quindi, non รจ dedicarsi a capire come, dove, quando il Signore tornerร , ma coltivareย una vita matura, sapendo vivere nellโattesa. Sapendo vivere scorgendo nelle cose di tutti i giorni la presenzaย del Signore che viene, che interpella, che si dona. Vivere nellโattesa di Colui che deve venire permette di ย vivere ogni attimo della vita, ogni cosa che si fa, sapendo che lรฌ cโรจ Dio. Ogni cosa che faccio non รจ affidataย al caos, alla coincidenza, ma รจ esperienza che Dio dona per stare con Lui. Ogni momento della vita รจ abitatoย da Dio. Ecco lโatteggiamento che ci viene chiesto di coltivare fin dallโinizio del cammino liturgico, per essere ย cosรฌ trovati sempre pronti allโultimo invito, quando il Signore โ Re dellโUniverso โ mโinviterร a entrare nellaย sua Casa.ย ย
40-44:Allora due uomini saranno nel campo: uno verrร portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrร portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perchรฉ non sapete in quale giorno il Signore vostro verrร . Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciรฒ anche voi tenetevi pronti ย perchรฉ, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.ย
Unโattesa che non chiede cose straordinarie. Al tempo di Noรจ la gente stava facendo le cose normali della ย vita, dice il vangelo: mangiare, bere, sposarsi. Non stanno facendo nulla di male. Il problema stava nel fatto ย che erano intenti โsoloโ in queste cose, come se la vita si potesse appiattire e concentrare solo nellโappaga mento personale, nella spensieratezza, nel piacere. Cose tutte che stordiscono se non sono accompagnate da consapevolezza, perchรฉ cโรจ sempre la concupiscenza, lโinclinazione a una vita superficiale (Gn 3; 1Gv ย 2,16). Infatti il testo dice: ยซDue uomini saranno nel campo: uno verrร portato via e lโaltro lasciato. Due donne ย macineranno: una verrร portata via, lโaltra lasciataโฆยป. Stavano facendo la stessa medesima cosa, eppure ย lโepilogo รจ diverso. Perchรฉ per uno la vita finiva lรฌ, non aveva altri orizzonti, non attendeva altroโฆ Ma questo ย solo il Signore lo puรฒ giudicare!ย
In questo modo Gesรน non invita a fare chissร quali cose, ma a fare le cose di sempre in modo diverso. Di ย farle sapendo che non sono tutto, che non esauriscono la vita. Fare ogni cosa sapendo che si รจ โservi inutiliโ, ย ossia che ogni cosa la si fa senza attendere sempre unโutilitร di ritorno, ma la si fa per il gusto di farla per il ย Signore (presente nel fratello che abbiamo accanto o per quello che mai incontreremo โ vedi salvaguardia ย del creato-). Cosรฌ quando Lui viene, non si รจ imprigionati in ciรฒ che si sta facendo, ma si รจ interiormente ย liberi per lasciare ogni cosa pur di andarGli incontro.
Si sarร pronti a lasciare tutto, perchรฉ si va incontro al ย Tutto della vita, Dio. Eโ dentro la vita quotidiana che sโincontra il Signore, รจ nello scorrere delle cose di tutti ย i giorni che il Signore passa, bussa e attende: โSto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi ย apre la porta, io verrรฒ da lui, cenerรฒ con lui ed egli con meโ (Ap 3,20). Il Signore si manifesta nellโordinario della ย vita, dentro le gioie e le fatiche di ogni giorno. A noi vivere la vita facendo le cose di sempre, ma sapendo di ย andare incontro a Lui. Imparare a interrogare la vita e quanto in essa avviene: โSignore, cosa vuoi dirmi at traverso questa esperienza? Cosa vuoi dirmi attraverso questo incontro? Cosa vuoi dirmi attraverso questo mo mentoโฆ?โ. Al tempo di Noรจ, invece, la gente viveva tanto per vivere, senza dare ragione del suo agire, come ย anestetizzati, ipnotizzati dagli affanni della vita. Questo modo di condurre lโesistenza non permette di costruire la casa della vita su fondamenta solide e alla fine viene la pioggia-il diluvio e spazza via tutto (cfr la ย casa sulla sabbia Mt 7,24ss). ย
Dunque dobbiamo svegliarci dal sonno โ II lettura -, reagire di fronte allโintontimento spirituale dal quale ย spesso ci lasciamo prendere. Gesรน, il Signore, รจ il Veniente (cfr Mt 21,9): viene a noi e noiโ come recita il ย salmo โ siamo chiamati ad andargli incontro con gioia. Perchรฉ Gesรน ci ama, vuole solo il nostro bene, la ย nostra salvezza. Il cammino della vita รจ un vivere pensando a Lui, un continuo lasciarsi guardare da Lui, certi ย che il suo รจ uno sguardo dโamore. Gesรน viene dentro la vita. Dentro le cose ordinarie della vita. Ripensiamo ย solo alle parole di Gesรน: โAvevo fameโฆavevo seteโฆero forestieroโ (Mt 25). Tutte cose ordinarie. Quotidiane. ย Allora fare ogni cosa, vegliando. Veglia chi aspetta qualcuno, veglia chi pensa che cโรจ qualcosa per cui merita ย attendere. Imparare quindi a guardare oltre le cose e prepararsi ad accogliere Chi viene โdentro le cose di ย tutti i giorniโ. Ecco lโAvvento. Ecco la vita.
Leggi qui la preghiera per domenica prossima.
Il commento al Vangelo di domenica 27 novembre 2022 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.



