Quando la rete ferisce: quale educazione?
Con Maria Filomia (Universitร di Perugia) al secondo incontro del ciclo โComunicazione e Misericordiaโ
I dati che emergono dalle ricerche denuncianoย lโestrema attualitร del fenomeno cyberbullismo. Addirittura il 46% dei ragazzi, secondo la ricerca di โNet Children Go Mobileโ, sarebbe stato esposto a comportamenti a rischio.
Conย Maria Filomia, pedagogista ed esperta di relazioni educative e familiari dellโUniversitร di Perugia, se ne รจ discusso mercoledรฌ 6 aprile allโinterno del secondo dialogo in diretta web del percorso โComunicazione e Misericordiaโ curato dallโUfficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI e da WeCa. Lo stesso papa Francesco, allโinterno del suo messaggio per la 50ยฐ Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali, aveva ricordato come โLโambiente digitale รจ un luogo di incontro dove si puรฒ accarezzare o ferireโ.
Se il bullismo รจ โunโaggressione intenzionale, svolta da uno o piรน individui, ripetuta e mirata verso una vittimaโ, quello che definiamo cyberbullismo si differenzia soltanto perchรฉ avviene โtramite forme elettroniche di contattoโ: ยซIn questo quadro ci sono lo stesso bullo e la stessa vittima, con le loro caratteristiche psicologiche, rispetto al mondo fisicoยป, ha osservato Filomia.
Bullismo e cyberbullismo: due facce della stessa medaglia
Ma non si puรฒ trarre una netta linea di demarcazione tra il bullismo in presenza e il cyber-bullismo: ยซIl bullismo avviene a scuola, il cyberbullismo viene esercitato โfuoriโ, ma per la contiguitร tra reale e virtuale, puรฒ succedere che il bullo incontri la sua vittima in presenza, faccia atti di bullismo a scuola e poi li prosegua nel โfuoriโ, nel mondo virtualeยป. Ci sono perรฒ delle sostanziali differenze: ยซSe un bullo picchia qualcuno nel cortile della scuola, si rende conto della portata del suo gesto. Nel cyberbullismo, invece, lโaggressione รจ mediata da interfacce, da uno smartphone. Si verifica quello che gli autori hanno chiamato โdisimpegno moraleโ. Se non vedo la conseguenza concreta del mio atto, in qualche modo me ne sento sollevato da un punto di vista moraleยป. Lโaltra aggravante รจ che se lโatto di bullismo resta confinato in un cortile o in un corridoio di una scuola, gli atti di cyberbullismo possono raggiungere, in virtรน della potenza di diffusione dei media digitali, anche una grossa platea di estranei, aumentando a dismisura la vergogna e la frustrazione.
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La narrazione come โcuraโ
La professoressa Filomia ha lodato il monologo โ diventato virale โ con cui Paola Cortellesi ha inquadrato il fenomeno del bullismo: ยซQuesta struttura narrativa puรฒ provocare una riflessione da parte dei genitori.ย Anche il ragazzino, confrontandosi con la narrazione, puรฒ proiettare il suo vissuto e riuscire a tirare fuori il suo portatoยป. Ma ha aggiunto: ยซAnche il bullo รจ un ragazzo in difficoltร da amare e da aiutare, proprio come la vittima. Gli adulti non devono stigmatizzarlo ma aiutarlo a risolvere il disagio che lo porta ad avere quel comportamentoยป.
Tornare allโeducazione. Senza โcyberโ.
Non esistono ricette facili per affrontare il fenomeno: ยซToglierei il suffisso cyber da cyberbullismo e cybereducazione. Bisogna tornare alla radice del problemaยป. Bisogna, insomma, tornare allโeducazione in famiglia: ยซFin da piccoli รจ importante lavorare con i genitori sullโimportanza dei limiti, dei no che aiutano a crescere. Lโapproccio con le nuove tecnologie nasce in famiglia, dallโemulazione dellโuso che i genitori fanno dello smartphone e di Internet. ร vero che ora i genitori si trovano a vivere una dimensione inedita della genitorialitร โ non ci sono modelli precedenti di cui tener conto โ ma questo รจ alloraย anche un momento assolutamente creativo, dove i genitori possono compiere le loro scelte allโinterno della loro politica familiare. ร questo limite, posto con fermezza e coerenza, che aiuterร il ragazzo a diventare libero e autonomo nelle sue scelteยป. Non solo i genitori: ยซTutti gli adulti si devono assumere, a seconda del loro ruolo, la responsabilitร allโeducazioneยป.
ยซI ragazzi non sono sul web in cerca di trasgressione. Ci sono perchรฉ il web รจ divertente e permette una narrazione diffusa di ciรฒ che vivonoยป. Ma va insegnata la moderazione.
Comunicazione politica e opinione pubblica
Il terzo appuntamento del percorso โComunicazione e Misericordiaโ affronterร un tema centrale nel messaggio che Papa Francesco ha preparato per la 50ยฐ Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali.
Conย Paolo Manciniย dellโUniversitร di Perugia,ย mercoledรฌ 13 aprile alle 18.30ย sul sitoย www.chiesacattolica.it/ ucs e suย www.webcattolici.it si parlerร di โComunicazione politica e opinione pubblicaโ.
