Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

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La liturgia della Parola di questa festa ci consente di abbracciare in un solo sguardo il mistero della salvezza. Al centro delle letture c’รจ il testo tratto dalla lettera agli Efesini in cui Paolo medita quale sia il desiderio originario di Dio; la prima lettura, dalla Genesi, descrive la risposta umana, il peccato, che tuttavia non arresta il piano di Dio, ma lo trasforma in una promessa che attraversa la storia fino a compiersi nell’incarnazione del Figlio di Dio, come il racconto di Luca annuncia.

LETTURE: Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38

In Cristo il Padre ยซci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella caritร , predestinandoci a essere per lui figli adottiviยป (Ef 1,4-5). Adamo ed Eva non sanno accogliere questa gratuita iniziativa di Dio. In loro opera l’inganno della tentazione che li induce a ritenere di dover conquistare, in modo autonomo e autosufficiente, ciรฒ che Dio intende dare loro gratuitamente: l’essere per lui figli santi e immacolati. Dopo il peccato Adamo ed Eva sono ancora tentati di percorrere la via dell’autonomia, senza affidarsi alla misericordia del Padre. Si nascondono e, riconoscendosi nudi, intrecciano foglie di fico per farne cinture (cfr. Gen 3,7). รˆ Dio invece a intrecciare per loro una storia di salvezza, rivestendoli di tuniche di pelle (cfr. Gen 3,21) e promettendo loro che, nella lotta contro quel male che sempre insidia la vita umana, un figlio di donna, stirpe della sua stirpe, conseguirร  la vittoria. ยซDove sei?ยป, domanda Dio all’uomo peccatore. La risposta che Adamo non sa dare la darร  Dio stesso nell’incarnazione del Figlio: siamo in lui, nel Cristo. Essere in Cristo รจ uno dei temi piรน cari e ricorrenti in Paolo ed emerge anche nel brano della lettera agli Efesini. ยซIn luiยป โ€” l’apostolo lo ripete continuamente โ€” Dio ci ha benedetti, ci ha scelti, ci ha reso eredi… e sempre ยซin luiยป si fonda la nostra speranza e sale al Padre la nostra benedizione e la nostra lode alla sua gloria. Dove sei? Siamo in Cristo.

Tale รจ anche il segreto della vita di Maria, colei che si lascia totalmente rivestire dalla gratuitร  di Dio per dare carne a questa grazia che in lei si fa persona e assume un volto umano: ยซcolui che nascerร  sarร  santo e sarร  chiamato Figlio di Dioยป (Lc 1,35). Diversamente da Adamo ed Eva, che oppongono il loro progetto alla promessa di Dio, in Maria tutto รจ ascolto e recettivitร  dell’agire divino. Si puรฒ rileggere il racconto di Luca facendo attenzione ai tre nomi con cui la vergine di Nร zaret viene chiamata. Il primo รจ quello con cui Gabriele la saluta: ยซpiena di graziaยป, che traduce un’espressione greca piรน ricca di sfumature (kecharitomรฉne). Luca usa qui un participio perfetto di forma passiva. Un perfetto: in greco questo modo verbale indica un’azione passata che ha raggiunto la sua perfezione e perdura nel presente. Maria รจ stata e rimane oggetto del favore divino. Il participio รจ di forma passiva e ha come soggetto implicito Dio stesso: viene cosรฌ posto l’accento sull’agire divino. Essere ricolma della grazia, prima che costituire una qualitร  di Maria, rivela l’atteggiarsi di Dio nei suoi confronti, il suo modo di guardarla e di incontrarla. Infine, il verbo indica una trasformazione. Non significa semplicemente guardare qualcuno con benevolenza, ma trasformare, in virtรน di questo favore, l’oggetto del proprio sguardo, rendendolo amabile. Maria รจ l’amata da Dio e, in quanto amata, รจ totalmente rinnovata da questo amore. Il nome usato da Gabriele acquista cosรฌ la sua pregnanza: da un lato sottolinea la gratuitร  dell’azione di Dio, dall’altro manifesta la recettivitร  piena e cordiale da parte di Maria.

Solo dopo averla salutata con il nome che viene da Dio, Gabriele la chiama anche con il nome datole dagli uomini La veritร  della vita di ciascuno di noi sta nel modo che Dio ha di guardarci e chiamarci. Il nome umano รจ Maria. Se confrontiamo questa scena con il precedente annuncio rivolto a Zaccaria (Lc 1,5-7.13) emerge una grande differenza. Di Maria non si dice nulla, nรฉ della sua discendenza, nรฉ delle sue qualitร  morali; nulla neppure di un suo desiderio di maternitร . L’unica realtร  ricordata รจ la sua verginitร . Due volte, con insistenza, il testo afferma che Maria รจ vergine (vv. 27 e 28). Tale condizione segnala ancora una povertร : viene annunciata una gravidanza a una vergine, vale a dire a una persona che sembrerebbe del tutto impari rispetto al compito affidatole. Nello stesso tempo questa verginitร  sottolinea la radicale apertura e docilitร  di Maria verso l’agire di Dio. Tutto in lei รจ povertร  che si apre ad accogliere la potenza di Colui al quale nulla รจ impossibile (cfr. v. 37).

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Infine nel racconto risuona un terzo nome che Maria stessa si dร  in risposta al saluto dell’angelo: ยซEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaยป (v. 38). Quello di Maria non รจ un semplice atto di obbedienza. รˆ un modo peculiare di collocarsi davanti al Signore e di entrare nella giusta relazione con lui. L’angelo aveva salutato Maria annunciandole come Dio si relazionava con lei: il Signore รจ con te, tu sei la piena di grazia, colei che Dio ama e trasforma nel suo amore. Rispondendo, Maria afferma a sua volta come desidera che sia la sua relazione con Dio: sono la ยซschiavaยป del Signore. Colei che in tutto dipende dalla sua Parola. Quello di Maria รจ un atto di fede prima ancora che di obbedienza. Il suo atteggiamento mostra inoltre il legame che sussiste tra fede e umiltร . Non presume di sรฉ; al contrario si domanda ยซcom’รจ possibile? come posso io?ยป; di conseguenza si affida, facendo della propria povertร  e inadeguatezza lo spazio nel quale il Signore puรฒ manifestare la sua potenza. Come canterร  nel Magnificat, Dio ha potuto compiere in lei grandi cose, perchรฉ ha conosciuto l’umiltร , la piccolezza, il ยซnienteยป della sua serva. Dio agisce in lei non a misura della sua piccolezza, ma a misura della grandezza del proprio amore.

Possiamo comprendere il mistero dell’ยซImmacolataยป alla luce di questi tre nomi, che tracciano anche per noi una via di santificazione personale.

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