Commento al Vangelo del 9 aprile 2020 a cura dei Monaci Benedettini –
Settimana Santa – Anno A
- Periodo: Giovedรฌ
- Il Santo di oggi: S. Demetrio
- Ritornello al Salmo Responsoriale:ย Il tuo calice, Signore, รจ dono di salvezza
- Letture del giorno: Es 12, 1-8. 11-14; Sal.115; 1 Cor 11, 23-26; Gv 13, 1-15
- Calendario Liturgico di Aprile
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Vi ho dato l’esempio, perchรฉ come ho fatto io, facciate anche voi.
Questa messa vespertina, che ricorda l’istituzione dell’Eucaristia, compiuta da Gesรน nella cena pasquale, ha una duplice caratteristica. Anzitutto pone in rilievo il comando di Gesรน di celebrare con un rito perpetuo la sua pasqua storica di morte e di risurrezione, come giร nell’antica economia si commemorava l’esodo di liberazione. In secondo luogo questo comando รจ posto in connessione essenziale con l’altro ‘mandato’ della caritร , rievocato attraverso il rito della lavanda dei piedi, simbolo del servizio sacrificale del Cristo. “Gesรน, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzรฒ da tavola, versรฒ dell’acqua nel catino e cominciรฒ a lavare i piedi dei discepoli”.
Il Figlio di Dio che lava i piedi sporchi dei suoi discepoli, come uno schivo, diventa il grande modello di cosa deve essere ogni eucaristia: il servizio di alzarsi da tavola, di deporre gli indumenti della gloria, di chinarsi verso l’altro nel mistero del perdono: questa รจ vera fraternitร . Lavare i piedi รจ il segno dell’accoglienza, come si faceva per l’ospite. Gesรน con ciรฒ dice chiaramente di accogliere e ospitare in sรฉ i suoi discepoli, di portarli con sรฉ nelle vicende che egli affronterร . “Venne da Simรฒn Pietro e questi gli disse: Signore, tu lavi i piedi a me?… non mi laverai mai i piedi!” Pietro non accetta l’umiliazione del suo Maestro, ma non poteva rifiutarsi a questo gesto, pena il non aver parte con Gesรน al suo mistero di morte e di vita. Nell’atto del servizio di amore estremo di Gesรน, giร simboleggiato dal gesto della lavanda, la Pasqua diventa la nostra purificazione, perchรฉ significa lasciarsi perdonare e immergere nell’acqua del Battesimo che lava in Cristo i piedi sporchi del mondo, oltre che i nostri ma ci spinge, specie in questo tempo speciale, di lavarci i piedi, fisicamente o spiritualmente, uno all’altro, come gesto di un umile perdono ed estrema caritร .
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Grandi eventi si compiono in questo giorno: la Chiesa (fedeli e presbiteri) si riunisce (se possibile in questo tempo di quarantena, almeno con alcuni rappresentanti) in mattinata nelle cattedrali con il proprio Vescovo, per fare concreta e viva esperienza di unitร , memore della preghiera di Cristo che intensamente la chiede al Padre per la sua Chiesa. La stessa unitร viene celebrata nel memoriale eucaristico e nell’istituzione del Sacerdozio. La benedizione degli oli santi, che serviranno per l’amministrazione dei sacramenti, avviene nella stessa celebrazione a testimoniare la premura della Chiesa per i propri fedeli, che si estende per tutto il tempo della vita terrena e diventano veicoli di grazia e segni efficaci di salvezza. E’ un giorno veramente santo questo Giovedรฌ: per i sacerdoti รจ il giorno in cui possono percepire, piรน che mai, la grandezza del dono ricevuto, che li assimila a Cristo stesso e li rende strumenti di salvezza e dispensatori dei beni di Dio; per i fedeli รจ il nuovo patto indissolubile ed eterno, sancito da Cristo che, per restare sempre con noi vivo, si rende presente nell’eucaristia e diventa cibo e bevanda di vita; per tutti puรฒ essere un giorno in cui la presenza di Dio e il suo amore per l’uomo si rende nel mondo piรน percettibile e piรน intenso.
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