Il Vangelo del giorno, 30 Maggio 2019 – Gv 16, 16-20

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Il commento al Vengelo del giorno
29 Maggio 2019
su Gv 16, 16-20

VI Settimana del Tempo di Pasqua
Anno III/C

Colore liturgico: BIANCO

  • Periodo: Giovedรฌ
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia
  • Letture del giorno: At 18, 1-8; Sal.97; Gv 16, 16-20
  • Calendario Liturgico di Maggio

Gv 16, 16-20
Dal Vangelo secondoย Giovanni

In quel tempo, disse Gesรน ai suoi discepoli: ยซUn poco e non mi vedrete piรน; un poco ancora e mi vedreteยป.
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: ยซChe cos’รจ questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?ยป. Dicevano perciรฒ: ยซChe cos’รจ questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol direยป.
Gesรน capรฌ che volevano interrogarlo e disse loro: ยซState indagando tra voi perchรฉ ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In veritร , in veritร  io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerร . Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierร  in gioiaยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

La tristezza che si cambierร  in gioia.

“Voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerร . Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierร  in gioia”. Solo alla luce della storia di Cristo e della sua Chiesa ci รจ dato di comprendere il significato recondito di queste parole di Cristo, che risuonano ancora come paradosso e piene di contraddizioni.

Il pianto e l’afflizione, nella nostra esperienza umana, sono sempre generati da uno stato di malessere interiore, dal sentirsi inadeguati dinanzi agli impegni della vita, da tutto ciรฒ che contraddice ed ostacola le nostre migliori aspirazioni, ma nessuno di noi รจ in grado di tramutare la tristezza in gioia e l’afflizione in gaudio.

Gesรน velatamente fa riferimento alla sua passione, alla sua morte, al suo pianto, ma vuole orientarci verso la gioia della risurrezione, della sua e nostra pasqua. Vuole dirci ancora una volta che misteriosamente, per un disegno arcano di Dio, tutta la fatica dell’uomo, tutto il peso della vita, tutto il dolore del mondo รจ ormai definitivamente innestato al sacrificio di Cristo, da cui attingiamo, liberati dal peccato, la vera gioia e la definitiva salvezza.

Ci parlano di ciรฒ, dopo Cristo, la schiera innumerevole dei santi e dei martiri, anche quei dei nostri giorni.

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