Il Vangelo del Giorno, 30 maggio 2016, Mc 12, 1-12

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Il testo ed il commento al Vangelo del 30 maggio 2016 – Mc 12, 1-12 – IX Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

https://youtu.be/aTvowmugKOE

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  • Colore liturgico: verde

Le nude domande del VangeloLe nude domande del Vangelo.
Meditazioni proposte a Papa Francesco e alla Curia romana

Le letture del giorno: 2 Pt 1, 1-7; Sal 90; Mc 12, 1-12

Mc 12, 1-12
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]:
ยซUn uomo piantรฒ una vigna, la circondรฒ con una siepe, scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano.
Al momento opportuno mandรฒ un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandรฒ loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandรฒ un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero.
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviรฒ loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui รจ l’erede. Su, uccidiamolo e l’ereditร  sarร  nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Che cosa farร  dunque il padrone della vigna? Verrร  e farร  morire i contadini e darร  la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato รจ diventata la pietra d’angolo; questo รจ stato fatto dal Signore ed รจ una meraviglia ai nostri occhi”?ยป.
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

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C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commento al Vangelo di Mc 12, 1-12

Nel video qui sopra, il commento di Paolo Curtaz

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]Lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna…

La parabola odierna ci propone l’amore incondizionato di Dio, che invia il suo Figlio nella vigna, di sua proprietร , e il rifiuto dei capi d’Israele, che non accettano questa signorรฌa. L’andamento simbolico investe tutta la storia del popolo d’Israele, fino alla tragedia che giร  si preannuncia, e si proietta nel futuro, interpellando la coscienza di ognuno. Il racconto allegorico segue questa semplice andatura, propria del vangelo di Marco.

Il padrone della vigna manda un servo a ritirare dai vignaioli i frutti della vigna, ma il servo viene bastonato; il padrone ne manda altri, e vengono uccisi. Alla fine manda il suo figlio, dicendo: “Avranno rispetto per il mio figlio”. Invece i vignaioli uccidono il figlio, pensando: “Cosรฌ avremo noi la vigna”. E’ la storia umana che non riconosce e non accetta il dono di Dio. E’ incredibile questo accecamento dell’uomo. Dio non ci opprime. Dio non ci costringe. Ci lascia nella nostra libertร  di figli, carissimi, solo vuole condividere con noi la sua amicizia, dalla quale proviene la nostra vera felicitร , ora e per sempre.

Gesรน, che parla della punizione dei vignaioli, ma non di quella della vigna, lascia intendere, che l’antico Israele puรฒ ancora far parte del popolo di Dio a condizione di non inciampare contro la pietra angolare, Cristo. Cosรฌ Gesรน per la prima volta in pubblico denuncia le intenzioni omicide dei suoi avversari e sottolinea che l’attuale piano di salvezza, per la volontร  misericordiosa del Padre, passa su di lui. Facciamo attenzione perchรฉ la storia d’Israele puรฒ ripetersi; non รจ solo un evento del passato. Non รจ, neppure, un discorso minaccioso. La salvezza di Dio ha il suo corso inarrestabile. Allora “Darร  la vigna ad altri”.

Ma noi “siamo sua vigna, suo pascolo”. La sua opera di coltivatore nei nostri riguardi consiste nel fatto che non cessa d’estirpare con la sua parola dal nostro cuore i germi del male. E il frutto ci sarร . “Il nostro frutto perรฒ non renderร  lui piรน ricco, ma renderร  noi piรน felici” (Sant’Agostino).

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