Il Vangelo del Giorno, 26 luglio 2016, Mt 13, 36-43

[divider style=”solid” top=”10″ bottom=”10″]

Il testo ed il commento al Vangelo del 26 luglio 2016 – Mt 13, 36-43

XVII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

[divider style=”solid” top=”10″ bottom=”10″]

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]

[one_half]

https://youtu.be/axL76i65xF8

  • Colore liturgico: Bianco
  • Periodo: Prima settimana del Salterio
  • Lunedì – 17.a Tempo Ordinario
  • Santo del giorno: Ss. Gioacchino e Anna (m)
  • Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome
  • Liturgia: Ger 14, 17-22; Sal 78; Mt 13, 36-43

[/one_half][one_half_last]

Mt 13, 36-43
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

[/one_half_last]

[/box]

Commenti al Vangelo di Mt 13, 36-43

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]Scrutare il piano di Dio.

La Chiesa per oggi propone la memoria dei santi Gioacchino ed Anna. E, come noto, nelle memorie le letture della messa dovrebbero essere quelle del giorno, per non interrompere la continuità dei brani. Questa di oggi è però una memoria speciale, proponiamo allora le letture della memoria, anche se le informazioni dei santi di oggi provengono dalla Tradizione scritta, fondamento della Chiesa non meno importante delle Sacre Scritture stesse.

La memoria dei genitori di Maria di Nazareth, non è una pia devozione, ma, seguendo la liturgia, è un modo per riflettere sulle radici della nostra salvezza. Essa, infatti, non è qualcosa che accade all’improvviso e senza nessuna preparazione, ma tutto avviene con gradualità. Scopriamo, quindi, che Dio ha educato il suo popolo ed ha chiamato persone (i re, i profeti, i sacerdoti) perché più da vicino collaborassero alla sua opera, ha cercato gente semplice perché comprendesse appieno i suoi disegni, ha ordinato tutto secondo il bene e la realizzazione del suo progetto.

Capire questo, vuol dire considerare i santi, come quelli proposti oggi, nell’ottica di Dio e non in una mera prospettiva umana: non sono solo intercessori, ma persone concrete che hanno vissuto la loro storia personale e sociale leggendo tutto in una prospettiva di fede, nella speranza di vedere la salvezza. Quanto questo deve essere vero per i genitori della Madonna Santissima, collaboratrice, con il suo “eccomi”, nel misero della salvezza.

Read more

Local News