Il Vangelo del Giorno, 24 Gennaio 2017 – Mc 3, 31-35

Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
24 Gennaio 2017 – Mc 3, 31-35

III Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Martedì
  • Il Santo di oggi: S. Francesco di Sales (m); B. Paola Gambara Costa
  • Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
  • Letture del giorno: Eb 10, 1-10; Sal 39; Mc 3, 31-35

Mc 3, 31-35
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Mc 3, 31-35

Commento a cura dei Monaci Benedettini

La fedeltà di Cristo a Dio ci ha salvati.

La liturgia oggi ci fa ricordare san Francesco di Sales. E’ nato in Savoia nel 1567. E’ stato Vescovo di Ginevra e fu uno dei grandi maestri di spiritualità degli ultimi secoli. E’ Dottore della Chiesa. Con la sua saggezza pastorale e con la sua dolcezza seppe attirare all’unità della Chiesa molti calvinisti.

Viene chiamato “il Santo della mitezza”, lui che di carattere era un tipo collerico e autoritario. Ma è riuscito, gradualmente con la preghiera e con l’impegno spirituale, a diventare come Gesù, che era mite ed umile di cuore. Infatti il pastore d’anime deve conquistare le anime a Dio, e c’è un detto che dice: si prendono più mosche con un cucchiaio di miele che con un barile di aceto…

Ma andiamo alla Liturgia della Parola della messa di oggi. Da un bel po’ di giorni nella prima lettura stiamo seguendo la teologia e il confronto tra l’antico sacerdozio/altare/tempio/offerta del vecchio testamento e quello nuovo di Cristo. Finalmente oggi si arriva al nucleo centrale della mediazione sul valore dell’auto-offerta di Gesù.

Anche se il modo di argomentare del nostro autore è un po’ sottile, il messaggio che egli comunica è perfettamente comprensibile e preciso. Gesù Cristo con la sua libera e generosa offerta della sua vita, ha portato a compimento il disegno di Dio. In questo dinamismo spirituale di fedeltà estrema egli coinvolge tutti quelli che vi aderiscono con fede.

La vicenda della morte redentrice di Gesù consente di rileggere in modo più nitido il progetto di Dio già anticipato nei testi della tradizione biblica. Gesù è totalmente aperto a Dio e a lui si affida. Ma non è solo l’affidamento di una creatura al suo Dio. Egli pone liberamente se stesso a disposizione di una missione dolorosa e mortale: far trionfare la giustizia liberatrice di Dio.

Noi siamo il popolo che Cristo ha liberato: possiamo aprirci anche noi a Dio ed essere colmati della sua santità. Cosi, nel Vangelo Gesù non nega i rapporti parentali, ma li relativizza. Quello che conta è la volontà di Dio che egli ora rivela con i suoi gesti e con la forza della sua parola. Quanti ascoltano e compiono questa volontà di Dio costituiscono la sua nuova famiglia. Dio, infatti, è l’unica figura paterna che Gesù rende presente per mezzo della sua attitudine di Figlio.

Non a caso egli lo invocherà in modo unico ed eccezionale con l’appellativo inconsueto di Abbà.

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