Il Vangelo del Giorno, 24 Febbraio 2017 – Mc 10, 1-12

Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
24 Febbraio 2017 – Mc 10, 1-12

VII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

 

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Venerdì
  • Il Santo di oggi: S. Modesto; B. Tommaso M. Fusco; B. Costanzo Servoli
  • Guidami, Signore, sul sentiero dei tuoi comandi.
  • Letture del giorno: Sir 6, 5-17; Sal 118; Mc 10, 1-12

Mc 10, 1-12
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.

Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».

Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».

A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Mc 10, 1-12

Commento a cura dei Monaci Benedettini

La durezza del cuore e la legge antica.

È interessante leggere in questi giorni, con la dovuta attenzione, il libro sapienziale del Siracide. È un vero galateo del credente e conserva una sorprendente attualità. Oggi ci istruisce sul valore e sui rischi della vera amicizia. Valori che sono intimamente legati alla fedeltà al Signore, alla sincerità e al grado di fraternità che abbiamo annesso alla nostra religiosità.

Sicuramente ora fa parte del comandamento nuovo che Gesù ci ha donato. È sulla stessa scia quanto proclama il vangelo di oggi. Anche la fedeltà coniugale è possibile soltanto quando è sorretta da una viva fede nel Sacramento e da una piena adesione a Cristo, che è il vero garante dell’indissolubilità del matrimonio.

Quando mancano questi due elementi qualificanti il matrimonio cessa di essere sacramento e si riduce ad un patto umano con tutte le fragilità e le debolezze che sempre, più o meno, accompagnano le nostre decisioni. C’è una evidente e significativa proporzione: più è basso il livello e la pratica della religiosità più sono frequenti le separazioni, gli allontanamenti, i divorzi e le unioni di fatto.

La statistiche ci dicono che in questi ultimi tempi stiamo assistendo ad un crescendo disfacimento della famiglia: ne soffre la Chiesa in prima linea, ma ne soffrono anche le istituzioni civili. Quando la famiglia non è più unita una serie ininterrotta di valori vengono a mancare.

Ne sono coinvolti intere generazioni. È urgente pregare per la santità delle famiglie cristiane. Raccomandiamo al Signore anche quelle coppie che con dolore, hanno visto fallire le loro promesse di amore e per i loro figli che ne soffrono le conseguenze.

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