Il Vangelo del Giorno, 22 ottobre 2016, Lc 13, 1-9

Data:

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Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
22 Ottobre 2016 – Lc 13, 1-9

XXIX Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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Lc 13, 1-9ย 

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  • Colore liturgico: Bianco
  • Periodo: Prima settimana del Salterio
  • Sabato – 29.a Tempo Ordinario
  • Il Santo di oggi: SS. Orsola, Clementina, Letizia
  • Noi cerchiamo il tuo volto, Signore
  • Letture del giorno: Ef 4, 7-16; Sal 121; Lc 13, 1-9

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Lc 13, 1-9
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesรน il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesรน disse loro: ยซCredete che quei Galilei fossero piรน peccatori di tutti i Galilei, per aver subรฌto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollรฒ la torre di Sรฌloe e le uccise, credete che fossero piรน colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modoยป.

Diceva anche questa parabola: ยซUn tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovรฒ. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tร glialo dunque! Perchรฉ deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finchรฉ gli avrรฒ zappato attorno e avrรฒ messo il concime. Vedremo se porterร  frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commento al Vangelo del giorno – Lc 13, 1-9

Commento a cura dei Monaci Benedettini

Come leggere la storia.

Abbiamo ascoltato dal vangelo di ieri il rimprovero di Gesรน per non essere capaci di leggere i segni dei tempi con la luce della fede. Oggi lo stesso Signore ci invita a riflettere sugli episodi di cronaca, che accadono sotto i nostri occhi, ma che sostanzialmente continuamente accadono nella storia degli uomini. Era ferma convinzione dei credenti di allora che ogni disgrazia derivasse da un castigo divino in seguito a peccati commessi.

Gesรน viene a correggere tale concetto: egli afferma che le vittime di quei disastri e di tutti quelli che sono accaduti o possono accadere, non sono periti per un castigo divino, sicuramente perรฒ dovevano essere letti come monito ad una vera conversione e un appello a cambiare vita, memori della fragilitร  dell’uomo.

Come ci appare evidente questo insegnamento in questi giorni! La parabola del fico sterile viene proclamata a conferma di quanto Gesรน ci ha giร  detto: se non ascoltiamo con la dovuta sollecitudine gli appelli divini, se non facciamo seguire a questi la nostra sincera conversione per rende fruttuosa la vita, rischiamo di essere poi respinti dal Signore.

Anche questa triste eventualitร  scaturisce piรน da un’autocondanna che da un castigo.

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