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Il testo ed il commento al Vangelo del 17 agosto 2016 – Mt 20, 1-16
XX Settimana del Tempo Ordinario – Anno II
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- Pubblicitร -
- Colore liturgico: Bianco
- Periodo: Quarta settimana del Salterio
- Mercoledรฌ – 20.a Tempo Ordinario
- Santo del giorno: S. Giacinto, Carlo
- Il Signore รจ il mio pastore: non manco di nulla
- Liturgia: Ez 34, 1-11; Sal 22; Mt 20, 1-16
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Mt 20, 1-16
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli questa parabola:
ยซIl regno dei cieli รจ simile a un padrone di casa che uscรฌ all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordรฒ con loro per un denaro al giorno e li mandรฒ nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che รจ giusto ve lo darรฒ”.
Ed essi andarono. Uscรฌ di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lรฌ e disse loro: “Perchรฉ ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perchรฉ nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di piรน. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, perรฒ, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perchรฉ io sono buono?”.
Cosรฌ gli ultimi saranno primi e i primi, ultimiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Commenti al Vangelo di Mt 20, 1-16
Commento a cura di Sr. Piera Cori
[ads2]Quante volte abbiamo sentito dai bambini porci questo interrogativo: โse io faccio la cosa che mi hai chiesto, tu che cosa mi dai?โ
ร un poโ la stessa domanda che troviamo nei versetti precedenti il brano odierno. Pietro si rivolge a Gesรน e gli dice: โe noi? Noi che abbiamo lasciato tutto per seguirti, che cosa avremo in cambio?โ.
ร come se Pietro cercasse una ricompensa.
Gesรน con la sua risposta, vuole far capire a Pietro e i suoi compagni che, per il fatto di โstare con Luiโ hanno giร ricevuto il centuplo. Essi infatti fanno giร parte di quel โmondo nuovoโ, di quella โrigenerazioneโ di tutte le cose, che con Gesรน รจ giร in atto ed avrร il suo compimento nella sua passione morte e resurrezione.
Pietro e i suoi compagni seguendo Gesรน, partecipano giร ora a questa โnuova creazioneโ, ma ciรฒ non li pone su un piedistallo.
Gesรน non vuole che si sentano privilegiati rispetto agli altri.
Egli spiega, a scanso di equivoci, che nel suo regno, le gerarchie vengono facilmente rovesciate e cosรฌ gli ultimi finiscono per essere primi e i primi gli ultimi.
Per aiutare ulteriormente la loro comprensione, narra la parabola che oggi la liturgia della Parola ci presenta, quella degli operai della vigna.
Operai che vengono reclutati dallโalba fino a un ora prima del tramonto.
La giornata di lavoro infatti era di 12 ore, iniziava alle 6.00 e terminava intorno alle 18.00 e il salario di un denaro di argento era considerato il giusto compenso.
Il Signore della vigna perรฒ appare subito uno che va contro i suoi interessi. Infatti, durante tutta la giornata, continua ad andare nella piazza del paese a reclutare persone.
Porta operai persino verso le 17.00, appena unโora prima del tramonto del sole che segna la fine della giornata di lavoro.
Quando a sera retribuisce gli operai, comincia a pagare per primi gli ultimi. Questi si ritengono davvero fortunati perchรฉ avendo lavorato poco ricevono il salario di un intera giornata.
Ma i primi che si vedono lo stesso compenso tra le mani, mormorano e la loro indignazione non รจ tanto per aver ricevuto un solo denaro, ma perchรฉ il padrone della vigna, pagando anche gli operai dellโultima ora con la stessa somma li โrende uguali a loroโ.
Noi siamo i primi, noi abbiamo faticato di piรน!
ร come se affermassero: โnoi abbiamo diritto piรน di loroโ.
Il Padrone, ricorda agli operai che hanno ricevuto quanto avevano pattuito, ma nello stesso tempo con il suo gesto vuole affermare la libertร di fare dei suoi beni, e del suo denaro ciรฒ che vuole.
Dโaltra parte questo โPadrone della Vignaโ si mostra come โAltroโ, diverso anche dagli altri padroni, non solo dagli operai.
โI miei pensieri non sono i vostri pensieri e le mie vie non sono le vostre vieโ leggiamo nella prima lettura del profeta Isaia. Il vero volto del padrone รจ quello di Dio che cerca, e cerca senza tregua, lavoratori per il suo regno.
Far parte degli โoperai della sua vignaโ รจ chiamata, รจ dono, รจ privilegio, รจ grazia che nessuno di noi merita.
Entrare in questa luce di grazia significa per noi abbandonare il male e i pensieri cattivi che creano divisione, separazione perchรฉ pongono alcuni su piedistalli ed altri nella polvere.
Il Signore ci invita a โcercarloโ perchรฉ la contemplazione di lui ci mostri anche la grandezza del suo amore che elargisce con generositร e gratuitร a noi e a tutti proprio tutti, anche a quelli che ai nostri occhi reputiamo โultimiโ.

