Il Vangelo del Giorno, 15 Giugno 2017 – Mt 5, 20-26

Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
15 Giugno 2017 – Mt 5, 20-26

X Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Giovedì
  • Il Santo di oggi: S. Vito; S. Amos pr.; B. Luigi M. Palazzolo
  • Donaci occhi, Signore, per vedere la tua gloria.
  • Letture del giorno: 2Cor 3,15-4,1.3-6; Sal.84; Mt 5, 20-26
  • Calendario Liturgico di Giugno

Mt 5, 20-26
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Mt 5, 20-26

A cura dei Monaci Benedettini

…ma io vi dico.

Il modo di essere giusti o di ritenersi tali, come veniva praticato dagli scribi e dai farisei, vittime di un formalismo esteriore e sterile, non è più quello che Gesù richiede dai suoi discepoli. Egli è il perfezionatore della Legge antica e lo ha dimostrato con la proposta e l’adempimento del comandamento dell’amore.

[ads2]Il cristiano quindi, non solo non si limita ad un’osservanza esteriore e formale, ma, sentendosi sorretto dalla grazia divina, riversata abbondantemente nei nostri cuori, cerca la perfezione in tutte le sue azioni. I comandamenti, dati a Mosè sul Sinai, assumono una dimensione diversa sul Golgota. Colui che viene ucciso crudelmente e inchiodato ad una croce, ora può dire al mondo che anche chi si rende responsabile di un gesto di ira o di un insulto nei confronti di un fratello sarà sottoposto a giudizio.

Sono ancora gli effetti dell’amore a far dire a Gesù che se stiamo per andare a portare la nostra offerta all’altare per vivere con lui un’esperienza di comunione, dobbiamo prima ristabilire la comunione anche con i nostri fratelli che ci hanno offeso o che sono stati offesi da noi. Chi sa quante messe dovrebbero essere interrotte per dare ai cristiani tempo e modo di realizzare detta riconciliazione!

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