Il Vangelo del giorno, 11 Marzo 2019 – Mt 25, 31-46

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Il commento al Vengelo
del 11 Marzo 2019
su Mt 25, 31-46

Lunedรฌ della I settimana di Quaresima
Anno III/C

Colore liturgico: VIOLA

  • Periodo: Lunedรฌ
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita
  • Letture del giorno: Lv 19, 1-2. 11-18; Sal. 18; Mt 25, 31-46
  • Calendario Liturgico di Marzo

Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซQuando il Figlio dell’uomo verrร  nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร  sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerร  gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrร  le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirร  a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร  il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderร  loro: “In veritร  io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirร  anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perchรฉ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderร  loro: “In veritร  io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piรน piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eternaยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

Lโ€™esame decisivo!

Una delle domande piรน urgenti รจ quella che ci induce a chiederci: dove รจ diretta la nostra vita? E implicitamente: dove si va con la pratica quaresimale? E ancora, cosa accade dopo?, qual รจ lโ€™approdo, chi incontreremo? Ci soccorre e ci illumina il Vangelo di oggi. โ€œQuando il Figlio dell’uomo verrร  nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร  sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.

Egli separerร  gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrร  le pecore alla sua destra e le capre alla sinistraโ€. Prima ancora dellโ€™esame individuale avviene una selezione e una separazione tra pecore e capre. Per le โ€œpecoreโ€ segue un gioioso: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร  il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondoโ€. รˆ sorprendente, quasi incredibile per gli eletti la motivazione del premio, dellโ€™ereditร !

โ€œPerchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. “In veritร  io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, l’avete fatto a me”. Ecco allora il segreto svelato: siamo stati capaci con il dono della fede e dello Spirito, di riconoscere negli ultimi, come facciamo contemplandolo nella piccola Ostia consacrata, Lui, il Signore sotto le spoglie dellโ€™indigente e lโ€™abbiamo amato e soccorso.

Risuona allora suadente lโ€™invito: “Siate santi, perchรฉ io, il Signore, vostro Dio, sono santoโ€. La santitร  la percepiamo come risposta al dono di Grazia, come rifiuto e fuga dal male, come esperienza di comunione e di amore con il divino Redentore, ma anche con tutti i nostri fratelli. Quel โ€œVenite, benedetti del Padre mioโ€ lo accogliamo come costante incentivo e sprone alla santitร  di vita in vista di quellโ€™esame finale. La nostra preghiera: โ€œFormaci alla scuola della tua sapienza, perchรฉ l’impegno quaresimale lasci una traccia profonda nella nostra vitaโ€.

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