Il Vangelo del Giorno, 2 giugno 2016, Mc 12, 28-34

Il testo ed il commento al Vangelo del 2 giugno 2016 – Mc 12, 28-34 – IX Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

https://youtu.be/z01aOC-4Zn8

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  • Colore liturgico: rosso

Le nude domande del VangeloLe nude domande del Vangelo.
Meditazioni proposte a Papa Francesco e alla Curia romana

Le letture del giorno: 2 Tm 2, 8-15; Sal 24; Mc 12, 28-34

Mc 12, 28-34
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commento al Vangelo di Mc 12, 28-34

Nel video qui sopra, il commento si Paolo Curtaz

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]Ascolta!

La ricerca dell’essenziale, quando un groviglio di leggi e di leggine ci opprimono e ci confondono, è un desiderio autentico e ringraziamo lo scriba, che rivolgendosi a Gesù, gli chiede qual è il primo dei comandamenti. Gesù, in ordine e in successione, traccia una gerarchia di valori essenziali per l’uomo ed indica poi la via per comprenderli e metterli in pratica. Si parte dall’ascolto perché è la condizione essenziale per maturare nella fede e attingere da Dio stesso le verità che lo riguardano e ci riguardano; dalla conoscenza scaturisce la fede nell’unico Signore e questa meravigliosa interiore convinzione ci spingerà di conseguenza ad amarlo «con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze». Così un credente entra a pieno titolo nel regno di Dio.

Le difficoltà maggiori, noi del terzo millennio, le sperimentiamo proprio nell’ascolto: siamo letteralmente bombardati da ogni parte da assertori di presunte verità e nel frastuono delle voci esteriori ed interiori, ci è assai difficile rintracciare la voce autentica di Dio. Anche quando cerchiamo e troviamo momenti di silenzio, le frenetiche accelerazioni della vita ci riportano spesso in uno stato confusionale e di disorientamento spirituale. Il recupero di un’autentica religiosità passa inevitabilmente attraverso un recupero di silenzio e d’ascolto di Dio, che ci parla nel segreto dell’anima.

È un bel progetto cercare di riscoprire la preziosità del silenzio che favorisce l’ascolto e la preghiera. In questo silenzio, in questa preghiera domandiamo al Signore di farci forti nel compiere il più grande dei comandamenti. Saremo vicini, così, al regno dei cieli.

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