Nella 14.ma Domenica del Tempo ordinario, il Vangelo presenta Gesรน che invia settantadue discepoli a precederlo nei luoghi in cui si sarebbe recato a predicare il Vangelo. E nel vederli tornare pieni di gioia per i prodigi dei quali sono stati testimoni, Gesรน osserva:
โVi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni (โฆ) nulla potrร danneggiarvi. Non rallegratevi perรฒ perchรฉ i demรฒni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perchรฉ i vostri nomi sono scritti nei cieliโ.
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Universitร Gregoriana:
Non possiamo negare: oggi ce la mettiamo tutta per diffondere il Vangelo in modo efficace e avvincente. Edifici, risorse tecniche, iniziative popolari, raduni oceanici, voci profetiche. Eppure i risultati non sono poi cosรฌ entusiasmanti come quelli dei settantadue che andavano sprovvisti di tutto, e tornavano perรฒ col cuore gonfio di gioia. Certo la messe รจ molta, anzi molta di piรน di allora, ma si raccoglie meno e siamo stanchi e sfiduciati un poโ tutti, per i risultati scarsi e i consensi poco evidenti.
Dovโรจ allora che il progetto si inceppa e come mai il motore si ingolfa? Quei settantadue credevano alla Parola, non avevano altra risorsa che quella, altra garanzia e altro scopo che donarla a mani larghe e generose. E vivevano alla giornata, grati dellโospitalitร , ma anche audaci nel rinfacciare chiusure e manomissioni.
โVi mando come agnelli in mezzo a lupiโ, avvertiva Gesรน. Sarร che oggi sono moltiplicati i lupi, e sentirsi agnelli in mezzo a loro non รจ proprio la sensazione migliore per mettersi in strada? Oppure abbiamo fatto dellโannuncio della Pace e del Regno di Dio una formula insipida, uno slogan roboante ma commerciale e non un appello chiaro alla conversione? Non sarร male rifletterci su…
Fonte: RadioVaticana
