I Carmelitani di Australia e Timor-Leste – Commento al Vangelo di domenica 6 Giugno 2021

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La reale presenza di Gesรน in noi

Sembra un poโ€™ strano celebrare la Festa del Corpo e del Sangue di Cristo in un momento in cui cosรฌ tante persone non possono partecipare alla Messa e ricevere l’Eucaristia. Eppure, penso che questa volta sia stata davvero una benedizione per noi.

Quando ciรฒ a cui siamo abituati cambia improvvisamente, ci troviamo di fronte ad una sfida. รˆ difficile confrontarsi con un senso di impotenza. Ma se riusciamo a trascendere il momento, esso puรฒ diventare un’opportunitร . Penso a molte persone, che si sono trovate nuove situazioni da affrontare negli ultimi mesi, che hanno visto nuove opportunitร . Viticoltori che producono disinfettanti per le mani. Ristoranti e scuole di cucina che preparano i pasti per i bisognosi. Produttori di abbigliamento che realizzano mascherine. Non hanno continuato a fare ciรฒ che avevano sempre fatto. Hanno fatto qualcosa di nuovo, pratico e utile con ciรฒ che avevano.

Questo รจ quello che abbiamo fatto anche. Abbiamo avuto la possibilitร  di assaporare le parole del Vangelo, di esplorare il mistero dell’azione di Dio nei nostri cuori e la nostra chiamata ad essere l’amore di Dio nel mondo.

Siamo molto abituati a pensare alla presenza reale di Gesรน nel Santissimo Sacramento. Ma la vera presenza di Cristo si trova anche nella comunitร  quando si riunisce nel suo nome al banchetto della Parola, per ricordare ciรฒ che Gesรน ha detto e fatto durante l’Ultima Cena (non solo le parole sul pane e sul vino, ma anche la lavanda dei piedi), quando condivide il cibo dell’Eucaristia, quando esce e continua a spezzare e riversare quel cibo in atti di bontร  e dโ€™amore, in parole lenitive e nutrienti che danno vita agli altri.

L’Eucaristia non รจ un oggetto da guardare, ma un’azione da fare affinchรฉ la presenza viva di Gesรน continui a toccare e guarire.

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Forse dobbiamo pensare piรน profondamente alla presenza reale di Gesรน negli esseri umani reali e viventi. Il pane e il vino non hanno occhi per guardare con amore, nรฉ un volto con cui sorridere, nรฉ una bocca per pronunciare parole confortanti, nรฉ le braccia per sostenere un lutto o un malato, nรฉ per dare una mano, nรฉ orecchie per sentire il dolore. Ma siamo noi che lo facciamo.

Quindi siamo chiamati a diventare l’Eucaristia che sostiene coloro che ci circondano con il nutrimento dellโ€™apertura del cuore e della vista, del rispetto, dellโ€™amore, della compassione, della speranza e del perdono.

ยซLa nostra partecipazione al corpo e al sangue di Cristo non tende a nient’altro che a diventare ciรฒ che riceviamoยป. (Sant’Agostino)

Riflessione tratta dal sussidio dei Carmelitani di Australia e Timor-Leste

Mongolo1984, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons