Eโ uno dei passaggi piรน profondi e misteriosi dell’intero Nuovo Testamento. Gesรน parla apertamente del dono della sua carne e del suo sangue come vero nutrimento per la vita eterna. Le sue parole sono sconvolgenti per i suoi ascoltatori: la richiesta di “mangiare la sua carne” e “bere il suo sangue” suona scandalosa e incomprensibile. Ma proprio in questo scandalo si cela la chiave del mistero cristiano.
Gesรน si rivela come il Pane vivo disceso dal cielo, non semplicemente come un maestro morale o un profeta, ma come colui che dร la sua stessa vita per nutrire lโumanitร . Non sta parlando in modo simbolico o metaforico: insiste con forza e ripetizione sull’importanza di accogliere realmente il suo corpo e il suo sangue, anticipando cosรฌ il mistero dellโEucaristia.
Le parole โChi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eternaโ ci ricordano che il cristianesimo non รจ solo un sistema di valori o una filosofia, ma รจ unโesperienza viva e concreta di comunione con Dio. Gesรน non รจ venuto solo a insegnare, ma a donarsi.
Il gesto dellโEucaristia, che i cristiani celebrano ogni giorno, รจ proprio questo: ricevere Cristo dentro di sรฉ, diventare una cosa sola con Lui, entrare in una relazione cosรฌ profonda che possiamo dire con san Paolo: โNon sono piรน io che vivo, ma Cristo vive in meโ (Gal 2,20).
In un tempo in cui si tende a spiritualizzare tutto o a ridurre la fede a qualcosa di interiore, Gesรน ci ricorda che Dio si รจ fatto carne, e continua a donarsi nel segno visibile del pane e del vino. Questo significa che la fede passa anche dal corpo, dalla materia, dalla storia. ร una fede concreta, che ci chiama a rimanere in Lui non solo con il cuore, ma con tutta la nostra vita.
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