«Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata».
Questa espressione sintetizza alla perfezione il senso del Vangelo di oggi. La fede di questa donna è grande! Da dodici anni soffre terribilmente a causa di una misteriosa malattia che nessun medico ha saputo curare, in più, la natura del male che l’ affligge l’ha costretta all’isolamento.
Non solo soffre ma è sola nel suo dolore, finché Cristo non viene ad abitarlo e guarirlo con la sua presenza. Questa donna ha tanto da insegnarci nonostante no ne conosciamo neppure il nome. Ciò che conta non è chi è, ma che cosa è stata capace di fare: affidarsi completamente, sperare contro ogni speranza.
Molti di noi probabilmente, davanti ad un dolore così grande e apparentemente senza soluzione, si sarebbero arresi ma lei no. Che cosa le da quel coraggio e quella forza di aggrapparsi a quel mantello, a quella speranza di una vita dove la protagonista non sia più la malattia e l’emarginazione?
La fede in Gesù, che è più grande di ogni ferita, più grande di quei dodici anni senza pace, di quella emarginazione che lacera dentro. È più grande di tutto questa fede e l’ha salvata, come può salvare ciascuno di noi qualsiasi sia la ferita che portiamo addosso.
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