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Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 7 Maggio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 16, 5-11

La tristezza è una delle emozioni base degli esseri umani che nasce quando si sperimenta una perdita o una delusione. Perdere una persona, un oggetto a cui ci sentivamo particolarmente legati o anche rimanere delusi da qualcosa, può renderci veramente molto tristi.

Di per sé la connotazione negativa di questa emozione è condivisa da tutti, ma bisogna anche dire che l’ emozione in sé è parte della nostra natura e il ruolo della tristezza nella nostra vita diventa positivo quando ci fa consapevoli dell’ importanza di alcune cose, quando ci aiuta a comprendere il valore giusto o sbagliato che avevamo dato a quella cosa o quella persona, così da poter riequilibrare il nostro sentimento.

La tristezza dei discepoli quando Gesù va via ci dice che la relazione tra di loro sta cambiando, non perché Lui lì stia abbandonando, ma perché vuole che imparino a camminare da soli. Rimane con loro attraverso lo Spirito Santo, che li aiuterà a discernere il valore delle proprie azioni, i sentimenti e le scelte.

È così succede anche a noi: quando sembra che ci sentiamo persi e che il Signore non ci sia nella nostra vita, dovremmo imparare ad invocare il Suo Spirito e ad andare avanti, certi che non ci mancherà la Sua Presenza. Questo non lo potremo sempre confermare materialmente ma viverlo con fiducia, memori di quanto Lui ha fatto nella nostra vita.

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