Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 29 Ottobre 2023

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Spesso si corre il rischio di leggere questa pagina di vangelo in modo frettoloso e dandola per scontato, forse perché è tra le più conosciute anche da chi non è cristiano. Oppure perché la questione dell’ amore ci tocca così profondamente, da farci quasi correre altrove piuttosto che affrontarla.

Il bisogno di essere amati e quello di amare sono propri della natura umana e tutti sappiamo che si condizionano a vicenda nel corso della nostra vita. L’ Amore di cui parla Gesù non si limita al “bisogno di” ma diventa la Legge che supera tutte le altre. Amare Dio con tutto il cuore, l’anima e la mente significa amarLo senza “risparmiare” in ascolto della Sua Parola, in tempo e spazio non superflui ma scelti e dedicati.

Significa dargLi voce nelle decisioni che prendo, da quelle più semplici come quale serieTV guardare a quelle più impegnative come sposarsi o cambiare città. Amare il prossimo, il mio amico, i miei parenti o il povero per strada che mi scomoda, quel ragazzo che mi guarda male o quell’amica con cui non parlo più significa riconoscere in lui lo stesso Dio che ci ha amati per primo, significa mettersi nei panni dell’ altro che è “figlio” come me e quindi “fratello”.

Questa Legge dell’ Amore non è imposta dall’ alto perché quando ci fermiamo a riflettere, ci accorgiamo che da sempre la portiamo nel cuore, nell’ anima e nella mente. Allora, in questi momenti potremmo dirci che davvero siamo a “immagine e somiglianza” di Dio. Non permettiamo a nessun conflitto esterno o interno di cancellare quella immagine.

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