Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 25 Aprile 2021

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In Sicilia, quando si vuole sapere qualcosa di una persona che non si conosce, generalmente si chiede: โ€œChisso a cu appartene?โ€, che tradotto letteralmente significa: โ€œQuesta persona a chi appartiene, di chi รจ figlio?โ€
Appartenere a qualcuno significa essere di qualcuno, non nel senso di ossessivo possesso ma nel senso di identitร . Sapere di chi sono, mi aiuta infatti a sapere chi sono e per chi sono.

A ben pensarci, ogni essere umano, per sapere chi รจ, ha bisogno di sapersi figlio, di sapersi di qualcuno, di sapersi amato, accompagnato, protetto. Senza questa appartenenza/identitร  ciascuno si troverebbe a vagare solo ed a perdersi per le impervie vie del mondo.
Appartenere a qualcuno, dunque, significa essere qualcuno ed avere un luogo abitato in cui abitare e qualcuno da cui tornare, qualcuno che per me, per la mia vita, sarebbe disposto a tutto, anche a dare la vita.
Ciรฒ che distingue il buon pastore dal mercenario รจ proprio lโ€™appartenenza.

La sfida piรน grande che questa IV domenica di Pasqua ci mette innanzi รจ quella di essere consapevoli che non siamo soli e che quel desiderio di appartenenza che ogni uomo nutre nel cuore รจ giร  realtร . Noi tutti apparteniamo al buon pastore e quel buon pastore รจ Gesรน Cristo che per noi ha giร  dato la vita senza che nessuno glielo imponesse, solo per amore. ยซNessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la vita per i propri amiciยป (Gv 15,13).
E tu a chi appartieni?


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