In questo Vangelo Giovanni il Battista si trova in carcere. E manda i suoi discepoli a porre a Gesรน la domanda piรน schietta e coraggiosa: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?” Questo non รจ un segno di debolezza, ma di grande onestร spirituale.
Giovanni aveva predicato il Messia come colui che avrebbe “bruciato la pula con fuoco inestinguibile” (Lc 3, 17). Eppure, le notizie che gli giungono parlano di un Gesรน che guarisce, che tocca i lebbrosi, che mangia con i peccatori e che annuncia il Vangelo ai poveri.
La domanda di Giovanni รจ anche la nostra, ogni volta che la fede che abbiamo teorizzato o sperato non corrisponde alla realtร che viviamo. Ci chiediamo: Sei davvero Tu, Signore, in questa prova, in questa malattia, in questa ingiustizia? Perchรฉ la Tua presenza non รจ piรน “forte”, piรน evidente?
Siamo chiamati, come Giovanni, a non nascondere il nostro dubbio, ma a portarlo onestamente davanti al Signore. Come al Battista, Gesรน non ci risponde con un giudizio ma ci dice di vedere le opere che Lui compie nella nostra vita. Tutti i segni che riconosciamo ci danno la gioia che tanto cerchiamo.
ร in questa gioia che troviamo la nostra forza. Gesรน รจ giร nato, riconosciamoLo ogni giorno.
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