Giovani di Parola – Commento al Vangelo del 14 Aprile 2023

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Dopo la Resurrezione Pietro e gli altri discepoli sembrano essere tornati indietro nel tempo, quando ancora non avevano conosciuto Gesù, infatti ritornano a pescare: non uomini, ma pesci. Non avendo più certezze, ritornano alla vita di prima, che forse appariva più sicura, più confortante.

Tuttavia, non pescano nulla finché uno strano tipo a riva dà qualche indicazione su come pescare, dopo che per tutta la notte avevano provato invano. Deja vù? Circa tre anni prima era successa più o meno la stessa cosa e come allora i discepoli si fidano di quella Parola e gettano nuovamente le reti.

Lo riconoscono, è il Signore! Gesù si fa riconoscere nella vita di sempre, anche quando sembra che ormai non ci sia più speranza, quando ci sembra di andare avanti per inerzia, quando abbiamo dimenticato il primo incontro, ecco che il Signore si ripresenta con semplicità e attende che siamo noi a riconoscerLo, a buttarci in mare, non si impone, né costringe.

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Il Signore si manifesta ancora attraverso la sua Parola che leggiamo nei Vangeli, i Sacramenti, le persone che incontriamo quotidianamente: possiamo scegliere di tuffarci, fidarci e andarGli incontro, fidandoci anche di chi nella nostra vita ci indica che “è il Signore” oppure rimanere sulla nostra barca per paura o pigrizia.

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