In un tempo di crisi e frammentazione, difficile da analizzare e per ora impossibile da sintetizzare, la lectio personale delle scritture domenicali fa risuonare in noi piรน domande che risposte. Pensiamo perciรฒ sia utile proporvi, con le parole del poeta Rilke, di sostare un attimo in compagnia di queste domande soltanto: ยซvorrei pregarla di avere pazienza verso tutto ciรฒ che รจ irrisolto nel suo cuore, e di sforzarsi di provare amore per le domande in sรฉ, come se fossero delle stanze chiuse a chiave, o dei libri scritti in una lingua straniera. Non si affanni, dunque, per ottenere risposte che ancora non possono esserle date, perchรฉ non sarebbe in grado di viverle. Ciรฒ che conta รจ vivere ogni cosa. Viva le Sue domande, adesso. Forse cosรฌ, un giorno lontano – a poco a poco, senza accorgersene – vivrร giร dentro la rispostaยป (Lettera a un giovane poeta, IV).
Le domande del ‘tentatore’
A cura di Gilberto Borghi e Sergio Ventura
1^ LETTURA –ย Il Signore Dio plasmรฒ lโuomo con polvere del suolo e soffiรฒ nelle sue narici un alito di vita e lโuomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantรฒ un giardino in Eden, a oriente, e vi collocรฒ lโuomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e lโalbero della vita in mezzo al giardino e lโalbero della conoscenza del bene e del male. Il serpente era il piรน astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: ยซร vero che Dio ha detto: โNon dovete mangiare di alcun albero del giardinoโ?ยป. Rispose la donna al serpente: ยซDei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dellโalbero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: โNon dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morireteโยป. Ma il serpente disse alla donna: ยซNon morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il maleยป. Allora la donna vide che lโalbero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiรฒ, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anchโegli ne mangiรฒ. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture (Gn 2,7-9; 3,1-7).
SERGIO: ยซRiusciamo a godere di quella porzione di bello e di buono che ci รจ stata donata subito, pazientando nellโattesa del tempo maturo per godere tutto il bello e il buono che ci รจ stato altrettanto donato? Prestiamo attenzione al fatto che la vergogna e i meccanismi difensivi sono la conseguenza di questa impazienza frustrata di essere tutto?ยป.
GILBERTO: ยซIl peccato รจ desiderare di essere come Dio?ยป.
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SALMO – Pietร di me, o Dio, nel tuo amore; / nella tua grande misericordia / cancella la mia iniquitร . / Lavami tutto dalla mia colpa, / dal mio peccato rendimi puro. / Sรฌ, le mie iniquitร io le riconosco, / il mio peccato mi sta sempre dinanzi. / Contro di te, contro te solo ho peccato, / quello che รจ male ai tuoi occhi, io lโho fatto. / Crea in me, o Dio, un cuore puro, / rinnova in me uno spirito saldo. / Non scacciarmi dalla tua presenza / e non privarmi del tuo santo spirito. / Rendimi la gioia della tua salvezza, / sostienimi con uno spirito generoso. / Signore, apri le mie labbra / e la mia bocca proclami la tua lode (50).
GILBERTO: ยซPossiamo davvero dire di aver sperimentato la gioia di essere salvati?ยป.
SERGIO: ยซAbbiamo mai toccato quel punto di coscienza delle proprie colpe, nel quale ci si puรฒ solo rivolgere allโamore accogliente e misericordioso di Dio affinchรฉ ci doni la forza di purificarci e rinnovarci?ยป.
2^ LETTURA – Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato รจ entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, cosรฌ in tutti gli uomini si รจ propagata la morte, poichรฉ tutti hanno peccato. Fino alla Legge infatti cโera il peccato nel mondo e, anche se il peccato non puรฒ essere imputato quando manca la Legge, la morte regnรฒ da Adamo fino a Mosรจ anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale รจ figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non รจ come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di piรน la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesรน Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non รจ come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed รจ per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed รจ per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di piรน quelli che ricevono lโabbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesรน Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si รจ riversata su tutti gli uomini la condanna, cosรฌ anche per lโopera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dร vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, cosรฌ anche per lโobbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti (Rm 5,12-19).
SERGIO: ยซAbbiamo mai sperimentato quanto a volte basti la grazia e il senso del dovere di una sola persona affinchรฉ tutti ne beneficino? E, viceversa, quanto a volte basti il male e la trasgressione compiuti da uno perchรฉ molti ne paghino le conseguenze? Crediamo veramente che gli effetti del bene siano maggiori di quelli del male?ยป.
GILBERTO: ยซIl peccato si vince allontanandolo da sรฉ, uccidendolo dentro di sรฉ o assumendolo su di sรฉ?ยป.
VANGELO – In quel tempo, Gesรน fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, diโ che queste pietre diventino paneยป. Ma egli rispose: ยซSta scritto: โNon di solo pane vivrร lโuomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioโยป. Allora il diavolo lo portรฒ nella cittร santa, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน; sta scritto infatti: โAi suoi angeli darร ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietraโยป. Gesรน gli rispose: ยซSta scritto anche: โNon metterai alla prova il Signore Dio tuoโยป. Di nuovo il diavolo lo portรฒ sopra un monte altissimo e gli mostrรฒ tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: ยซTutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adoreraiยป. Allora Gesรน gli rispose: ยซVร ttene, satana! Sta scritto infatti: โIl Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai cultoโยป. Allora il diavolo lo lasciรฒ, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano (Mt 4,1-11)
GILBERTO: ยซChi รจ effettivamente il Signore della nostra vita: noi stessi, il lavoro, il possesso, gli altri, i nostri bisogni?ยป.
SERGIO: ยซQuando (nelle nostre relazioni) ci assegnano un ruolo di Potere, facciamo deserto intorno a noi per verificare se sapremo resistere alle Sue tentazioni distorsive del reale? Esercitiamo questo Potere veramente consapevoli che potremo avere bisogno di una parola altrui, per non inciampare o adorare noi stessi?ยป.
A cura di Gilberto Borghi e Sergio Ventura