Il Padre celeste ha un progetto di santificazione per ognuno di noi. Creati a sua immagine e somiglianza e resi figli di Dio nel Figlio Gesรน, con la grazia dello Spirito Santo siamo tutti chiamati a ritornare alla veritร della nostra essenza, alla sinceritร del nostro essere.
ยซChiunque si esalta sarร umiliatoยป, allora, vuol dire che sarร richiamato alla humus, alla terra dalla quale รจ stata generato, che รจ lo spazio della semplicitร , lสผesercizio della povertร .
Nellสผumiliarci possiamo lodare davvero Dio. Solo svuotati del nostro orgoglio, della nostra vanitร e dei sentimenti di arroganza che ci fanno credere migliori degli altri potremo lasciare davvero spazio alla presenza del Signore nella nostra vita. Perciรฒ, ยซchi invece si umilia sarร esaltatoยป e, fatti i conti con la veritร della sua situazione interiore, di semplice e povera creatura nelle mani del Signore, troverร lสผincontro salvifico con Dio.
Il fariseo della parabola si parla addosso (ยซpregava cosรฌ tra sรฉยป), loda se stesso per quello che egli stesso fa e punta il dito verso gli altri. Questo lo allontana da Dio, dai fratelli e da uno sguardo sincero su se stesso. Non si accorge di quanto di buono e di bello il Signore gli ha donato, perchรฉ ha lสผintima presunzione di bastare a se stesso.
La fede in Gesรน Cristo, invece, ci smuove dalle comoditร e ci costringe a guardare al caos che abbiamo dentro. Cosรฌ fa il pubblicano: la sua esistenza, segnata da ferite ed errori, fa i conti con i propri limiti. Riconoscendosi povero, accoglie nella sua vita la misericordia di Dio e pone se stesso in sincera e intima relazione con lui.
Chiediamo al Signore di donarci un cuore semplice, che riconosca la sua presenza nella nostra vita.
Marco Ruggiero

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
