Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 28 Settembre 2023

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Il rapporto fra Erode e Giovanni il Battista così come viene raccontato nei vangeli è molto conflittuale: Erode va ad ascoltare Giovanni, anche se le parole che gli rivolge sono molto critiche nei confronti del suo stile di vita. Erode sente qualcosa di vero nelle parole del profeta, ma sente anche che queste bruciano come il sale su una ferita aperta.

Quello che ci viene raccontato oggi avviene dopo la morte di Giovanni, ucciso a causa di Erode stesso. Non è possibile che Erode dubiti che Giovanni sia ancora vivo, perché ha visto la sua testa. Cosa sta cercando allora? Non tanto la persona di Giovanni ma l’esperienza di incontro con la verità della sua vita che solo Giovanni gli ha fatto fare.

Erode non ha la minima intenzione di cambiare la sua vita ed è disposto a tutto, persino ad uccidere, per conservare quello che ha. Eppure le parole profetiche di Giovanni gli hanno lasciato dentro qualcosa che continua a bruciare. C’è una parte di lui che continua a cercare quelle parole di Vita che riescano a convertire anche un cuore come il suo.

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Alla fine Erode non è molto diverso da ciascuno di noi: incapaci di liberarci dal nostro peccato cerchiamo quella parola che possa liberarci.

Leonardo Vezzani SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato