Il respingente che mantiene uniti e distanti i vagoni di un treno, la spiaggia durante la risacca dellโalta marea, il grembo di una mamma che ospita e dร forma al suo bambino: immagini che parlano di un ritrarsi per lasciare spazio allโaltro (al vagone che si aggancia, al mare che pulsa, al corpo del bambino che cresce). Il nodo di oggi รจ: come possiamo limitare lโirruenza bestiale della violenza?
La logica dellโโocchio per occhio e dente per denteโ cercava di opporsi mettendo un limite saldo e ben definito al dilagare scomposto della violenza: alla violenza si risponde con altra violenza proporzionata alla prima, una specie di gioco di forze in equilibrio. Funziona? No!
ร sotto gli occhi di tutti, e in tutti i campi del vivere umano, che la violenza non rispetta le leggi della dinamica (del resto perchรฉ dovrebbe?) e non consente equilibrio, la violenza piuttosto rimbalza, schizza via in modo imprevedibile e invece di perdere energia lโacquista; te la ritrovi sul corpo o sulla psiche e โ a volte โ neanche sai il perchรฉ, non capisci il perchรฉ, non te lo meritavi, non avevi fatto nulla di maleโฆ
Oggi Gesรน va completamente fuori della logica di ciรฒ che รจ direttamente intuitivo e ci propone un gesto contro-intuitivo, possibile da capire e da vivere solo se la testa รจ ben connessa al cuore e se lo sguardo (almeno per noi cristiani) si fissa sulla Croce di Gesรน: la forza inarrestabile della violenza si riduce se ciascuno sceglie di farsi carico (e non vi รจ costrettoโฆ ) di una parte di essa, quella parte di cui puรฒ realisticamente farsi carico qui e oggi, nรฉ piรน, nรฉ meno. Complicato? Difficile? Illogico? Forse: possibile!
Andrea Piccolo SJ

Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato
