fra Paolo Crivelli – Commento al Vangelo di domenica 26 Aprile 2020

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Riconoscere Gesรน nel nostro cammino ci trasforma

Questa terza domenica di Pasqua segna anche la terza settimana del Salterio. Questo termine, in realtร , nasce almeno trecento anni prima del Cristianesimo. Il โ€œpsalterionโ€ era uno strumento musicale ad arco, con corde grosse, diffuso nellโ€™antica Grecia e in Medio Oriente. Il suo derivato, il salterio, era un po’ cetra un poโ€™ arpa, aveva una forma triangolare o a trapezio, e si suonava tenendolo in orizzontale, pizzicando le corde.

Il collegamento tra lo strumento e il termine che convenzionalmente razionalizza i salmi della Chiesa, allora, da dove arriva? Tra i due ordini di corde del salterio cโ€™era abbastanza spazio per appoggiare il libro dei salmi (che quindi, probabilmente, da questo prese il nome) per recitarli con lโ€™accompagnamento di questo strumento. La pratica รจ in disuso, ma in qualche monastero femminile in Italia tra Umbria e Marche potreste ascoltare ancora quel pizzicato inconfondibile. Il Salterio per il culto scandisce invece la recita della liturgia delle ore, settimanalmente e mensilmente.

E in questa terza domenica siamo ancora allโ€™Eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno, nel varesotto. Di fronte alle telecamere di Caritas Ticino per la trasmissione โ€œIl Vangelo in casaโ€ ci sono ancora Dante Balbo e fra Paolo Crivelli, ticinese, superiore della Fraternitร  Francescana di Betania che qui ha una delle sue sedi. ยซI due discepoli che si allontanano da Gerusalemmeยป esordisce fra Paolo ยซnon riconoscono Gesรน che si affianca a loro per un lungo tratto di cammino. I loro occhi si aprono quando, a cena, lo vedono spezzare il pane.

Questo fa riflettere su quanto anche noi nella vita spesso non riconosciamo la presenza di Gesรน; possiamo sentirci delusi, e aver voglia, metaforicamente, di lasciare Gerusalemme. Invece, Cristo sta camminando, in quel momento, proprio accanto a noi. E questo brano del Vangelo sembra lo specchio di un cammino di catecumenato: alla fine, infatti, quei discepoli sembrano letteralmente trasformati: prima timorosi, non ebbero paura a tornare a Gerusalemme, di notte, ad annunciare il grande eventoยป.

Produzione Caritas Ticino A cura di: Cristiano Proia

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