Famiglia, Sogno di Dio – Commento al Vangelo per bambini/ragazzi di domenica 27 Marzo 2022

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Avete mai vissuto un giorno così intenso, così bello da desiderare che non finisse mai?

Sono sicuro che vi è già capitato, e credetemi, mano a mano che crescerete, che diventerete grandi e farete le vostre esperienze, ogni tanto vi capiterà di vivere un giorno talmente speciale che vorreste durasse per sempre. Fatene tesoro, teneteli ben stretti nel vostro cuore e nella vostra mente. Quella felicità, quella gioia, sono un piccolo assaggio della felicità e della gioia che ci aspetta in Paradiso.

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Vi è mai capitato di far arrabbiare la mamma o il papà? A casa nostra capita spesso, e capitava spesso anche a me quando ero piccolo! A volte rispondiamo male, altre siamo talmente fermi sulle nostre idee, che la discussione diventa una vera e propria litigata. Sono cose che succedono tra genitori e figli!

A volte ci capita di discutere anche con i nonni, o di litigare con un amico o con un’amica.

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Anche a mamma e papà capita di arrabbiarsi tra loro.

Quando si discute purtroppo si rischia di dire cose che non pensiamo davvero, che non avremmo mai voluto dire. Quando litighiamo con qualcuno le nostre vite si allontanano, a volte per poco, altre per tanto tempo. Ognuno, convinto della sua ragione, se ne va per la sua strada o si chiude in disparte concentrato sull’offesa ricevuta.

Proviamo a fermarci un momento e pensare all’ultima litigata fatta. Ognuno cerchi di ricordarsi se in quell’occasione si è allontanato dall’altra persona o si è isolato continuando a pensare alle sue ragioni. Così potremo capire a quale figlio assomigliamo nel racconto di Gesù di oggi.

Nel brano del Vangelo di questa domenica Gesù ci racconta una storia, quella di un padre con i suoi due figli. Il Signore non ci dice se avessero litigato, o discusso per qualcosa, forse l’avranno fatto, ma a Gesù interessa quello che è successo dopo. Il figlio più giovane vuole andare via di casa e chiede al padre la sua parte di eredità. Voi lo sapete quand’è che una persona riceve un’eredità? Quando qualcuno, morendo, gli lascia dei beni. Se il figlio chiede di prendersi l’eredità mentre il padre è ancora vivo è come se gli stesse dicendo: per me, tu sei morto, non mi interessa più niente di te, voglio solo i tuoi soldi.
E così il figlio più giovane prende tutto quello che gli spetta e se ne va, convinto della sua ragione a tal punto da pensare di non voler più tornare. Con quel padre ha chiuso. Con quella casa non vuole più avere nulla a che fare. Ha deciso di cambiare la sua vita ed è certo di sapere come fare per vivere bene!

Nella seconda parte del racconto di Gesù, è il figlio maggiore ad essere arrabbiato con il padre. È rimasto in casa con il padre, ma neppure lui è felice. Si sente come uno dei servi, non si sente veramente figlio. E quando ritorna dai campi e scopre la festa incredibile che il padre ha organizzato per il fratello che è tornato, si arrabbia! Non è proprio d’accordo sulla decisione di fare una festa per quel fratello maleducato, ingrato e arrogante che, dopo aver fatto quello che gli pareva, è tornato a casa e viene trattato come un principe! E come reagisce? Si mette in disparte, guarda la festa da fuori e si sente offeso innanzitutto dal padre che, secondo lui, non lo ha mai trattato in modo così speciale.

Questi due giovani non si riconoscevano figli del padre, ma solo servi: il più giovane è andato via, il più grande è rimasto in casa, ma nessuno dei due aveva capito quanto il padre li amasse!

A quale di questi due figli pensi di assomigliare di più? Sei una persona che dopo aver discusso o litigato se ne va sbattendo la porta, o ti offendi, giudichi, sei invidioso, e vedi solo quello che hanno gli altri, senza vedere tutto quello che hai tu?

E tuo papà, tua mamma, nonostante tutto l’amore che hanno per te, pensi che si sarebbero comportati come il padre di questa parabola? Certamente sì, perché l’amore di un padre e di una madre è infinito. Però si sarebbero arrabbiati, ti avrebbero rimproverato, avrebbero preteso delle spiegazioni, e magari ti avrebbero anche tenuto il broncio per un po’.

Ma Dio NO!!! Non fa il papà ferito, offeso, che vuole una rivalsa. Egli non cessa mai di voler bene al figlio e continua ad aspettarlo. Dimentica tutto, non da punizioni, prepara l’incontro e semplicemente ama.

A lui non interessa che il figlio abbia sperperato metà del patrimonio guadagnato con fatica! Quello che lo fa stare male è il fatto che questo suo figlio sia lontano. E, quando lo vede, gli corre incontro senza aspettarlo e si commuove e soffre con lui per quello che il ragazzo ha vissuto, e gli si getta al collo e lo bacia!

Il bacio è il segno dell’affetto più grande, è segno di tenerezza, di condivisione, di perdono. Il bacio è un modo per dire tutto senza parole.

Il bacio di questo padre è il modo per cancellare il passato del figlio scapestrato in maniera definitiva e totale: il padre non lo ama per quello che vale, lo ama e basta.

Ecco chi è Dio, ragazzi! Un Padre che non segue le regole del mondo, un Padre che ha un amore senza misura, un Padre che divide l’eredità quando è ancora vivo, un Padre che rispetta la tua libertà, anche quella di sbagliare, un Padre pronto ad accoglierti, a fare festa quando un peccatore si converte, ogni volta che ti penti dei tuoi errori. Un Padre che ci ama come ha amato il figlio della parabola: senza condizioni.

Dio non ci perdona soltanto, Dio fa molto molto molto di più, Dio dimentica quello che è successo e insieme a noi riprende a vivere e a volerci bene più di prima!

E noi?

L’Impegno

Forse ci sembrerà una cosa impossibile ma quando ci accorgiamo di quanto bene Dio ci vuole e di quanto e come lui ci perdona, non possiamo non impegnarci per cercare di fare come Lui! Tu, io, tutti noi, siamo persone speciali perché siamo così tanto amate che non possiamo non amare gli altri! Perché abbiamo un Padre che ci perdona sempre e non possiamo fare a meno di perdonare agli altri!

Allora in questo tempo di Quaresima proviamo a riscoprire quanto il Padre Buono ci ama, anche nei momenti in cui ci sentiamo un po’ ribelli, in cui vorremmo lasciarlo, e impegniamoci a cancellare le gelosie, i confronti con “gli altri” e gustare invece tutti i doni che il Signore Dio ci fa giorno dopo giorno.

Buona domenica, e buon cammino.

Fonte: Famiglia, Sogno di Dio il blog di Paolo e Diane