HomeVangelo della DomenicaFabrizio Giannini - Commento al Vangelo di domenica 26 Novembre 2023

Fabrizio Giannini – Commento al Vangelo di domenica 26 Novembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 25, 31-46

Leggendo il Vangelo di oggi, era quasi tentato di scrivere alcuna riflessione, tanto il brano è eloquente. Ma poi, riflettendo sulla seconda lettura, ho cambiato idea volendo approfondire la battuta di Paolo quando dice che Dio sarà tutto in tutti. Già, quando sarà così? Paolo scrive: “quando gli sarà sottomessa ogni cosa”.

Ma allora questo Dio Re, è un dittatore che impone la sua volontà senza concedere niente? Leggendo il Vangelo proposto in questa solennità ci verrebbe di pensare così. Hai fatto questo? stai con me, non l’ hai fatto? Stai fuori da casa mia! Ma noi cari amici, sappiamo bene che  il nostro Dio Re non è un despota. A differenza di tutti gli altri, ha come trono una croce, indossa una corona non tempestata di perle ma fatta di spine che gli forano il capo.

Inchiodato a quel trono, non riceve omaggi ma scherni e insulti. I suoi sudditi sono coloro che qualche giorno prima lo osannavano ed ora lo deridono. Come “ministri”, ha ai suoi fianchi due delinquenti appesi alla croce, come lui. Il Re Gesù, sta sul trono-croce  per aver amato i suoi figli e fratelli, e paga con la vita l’aver cercato di insegnare loro come si sta al mondo. Ha insegnato che il modo corretto di vivere è riconosce nell’altro il volto di Dio, il quale gratuitamente e con amore ci ha donato la vita.

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L’uomo che si comporta come i benedetti raccontati in questo splendido brano di Matteo, ha in sé Dio. I “benedetti” sono “sottomessi” si, ma dal suo amore. Dio sarà tutto in tutti quando ognuno di noi sarà in grado di riconoscerlo nel fratello che ha fame o sete, che è solo o disperato, che non sa come arrivare a fine mese, che ha una brutta malattia, che è deriso o che non sa più tornare sulla giusta strada e così via…

Il benedetto è colui che ha imparato da Gesù Cristo come si guariscono i mali del mondo, come si elimina l’ingiustizia e si usa misericordia. Il benedetto è colui che è consapevole di essere stato precedentemente un “maledetto”, perchè non riusciva a riconoscere Dio. Il benedetto è uno che ha liberato se stesso e contribuisce a liberare gli altri dalla schiavitù del peccato, il benedetto è colui che si umilia e non pretende di essere meglio di tutti a tutti i costi. Il benedetto è colui che riconosce l’amore in quel Re crocifisso perché sa che quel trono così infamante è in realtà l’espressione più alta dell’amore.

Ci è di esempio quel ladrone crocifisso accanto a Gesù in quanto è l’unico che lo riconosce, diventando anche lui un benedetto, perché Gesù gli promette di farlo entrare in paradiso. S. Giovanni Crisostomo a questo proposito dice: “Questo ladrone ha rubato il paradiso. Nessuno prima di lui ha mai sentito una simile promessa, né Abramo, né Isacco, né Giacobbe, né Mosè, né i Profeti, né gli Apostoli: il ladrone entrò prima di tutti loro. Ma anche la sua fede oltrepassò la loro. Egli vide Gesù tormentato, e lo adorò come se fosse nella gloria.”

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“Rubiamo” anche noi il paradiso, riconoscendo Gesù in coloro che camminano con noi. Cerchiamo di vederlo nel bene e nel male nelle gioie e nei dolori nostri e degli altri. Pensiamo e viviamo così: sicuramente ci sentiremo chiamare “benedetti” e saremo inviatati ad entrare in casa Sua.

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Trentaquattresima domenica del tempo ordinario – 26 novembre 2023 – Cristo Re …
Chi è Fabrizio Giannini-Diacono

Fabrizio (Assisitente diocesano dell’ Apostolato del Mare) è diacono permanente dal 2015, faceva il comandante sulle navi ed ora lo è sulla piattaforma petrolifera a Civitavecchia. Cerca di coniugare vita familiare (Moglie una Figlia di 28 anni ed un Angelo in cielo che aveva 7 anni) e di ministero nel migliore dei modi e crede che questo sia uno di quelli per portare la parola di Dio a tutti i fratelli.


Foto di Mirosław i Joanna Bucholc da Pixabay

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